La scuola di San Domenico prossima alla chiusura «nell'indifferenza dell'Amministrazione comunale»
La Olivo torna ad attaccare l'esecutivo Stasi incapace di trovare soluzioni ad una situazione che rischia di far morire definitivamente un quartiere del Centro storico di Rossano: «Lo stesso quartiere - ricorda - destinatario di 15milioni di euro!»
CORIGLIANO-ROSSANO – Dopo la soppressione del Plesso di Santa Chiara, un’altra scuola del Centro Storico di Rossano rischia di chiudere «nell’indifferenza imbarazzante dell’Amministrazione Comunale». A lanciare l'allarme è l'assessore provinciale Adele Olivo convinta che né il sindaco tantomeno l'assessore al ramo sia a conoscenza di quanto sio starebbe consumando all'interno delle antiche mura della città alta. «Verrebbe da fare un indovinello - questo il sarcasmo della Olivo - per sapere se conoscono quale istituto oggi è destinato a terminare il secolare ciclo di formazione. Sicuramente - sottolinea - non saprebbero rispondere perché fino ad oggi non hanno fatto nulla per evitare che possa accadere l’irrimediabile». Ecco, la scuola che starebbe per chiudere i battenti con il prossimo anno scolastico è il plesso di infanzia e primaria di San Domenico: «un patrimonio storico - lo definisce Olivo nel suo ruolo di amministratrice, mamma e residente del centro storico - ma è anche uno degli ultimi ed efficaci presidi scolastici della Città alta»
Olivo, incalza parla di immobilismo dell'Amministrazione comunale e delle stridenti contraddizioni della gestione Stasi: «L’immobilismo e i silenzi sono imbarazzanti e purtroppo, una costante di questa gestione comunale ormai senza bussola e senza senso».
E mentre l'Esecutivo sembrerebbe non attento alla questione, la Olivo incalza, tracciando una serie di iniziative che potrebbero essere adottate per evitare «una scongiurabile soppressione di una scuola storica, che ha formato generazioni e che ancora oggi ha validi insegnanti». Perché non incentivare le famiglie, anche quello dello Scalo ad esempio, a mandare i loro figli nelle scuole del centro storico evitando classi pollaio e garantendo la vitalità di tutti gli istituti? Perché non pensare ad un servizio di trasporto pubblico accompagnato e gratuito per i ragazzi così da favorire maggiore mobilità da e per il centro storico? Perché, ancora, non pensare ad insediare nei plessi dei centri storici scuole elementari con particolari indirizzi, penso ad esempio alle primarie che dedicano particolari corsi di studio alle lingue o alla scienza?
Sono tutti gli interrogativi della Olivo che rilancia: «Non è questione di numeri ma di volontà e di idee, quelle che continuano ad essere le grandi assenti nell’azione amministrativa populista e demagogica di questo accidente istituzionale ed incidente democratico».
Poi, ad avviso dell'amministratrice provinciale ci sarebbe un altro nodo da sciogliere: «La chiusura del plesso di San Domenico - evidenzia la Olivo - determinerebbe un danno economico notevole alle casse comunali dal momento che poco tempo fa la struttura è stata interessata da interventi di riqualificazione e messa in sicurezza. Inoltre, quale utilità avrà l’investimento di 15milioni di euro, nell’ambito dei progetti Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell'Abitare (Pinqua), che a breve – si spera – dovrebbe partire proprio nel quartiere di San Domenico se poi nello stesso quartiere chiudono le scuole, le famiglie vanno via e di riflesso chiuderanno anche quelle poche attività commerciali che ancora coraggiosamente resistono? Ecco – conclude la Olivo – questo è l’esempio plastico di come la Dottrina Stasi sta gestendo Corigliano-Rossano senza alcuna visione, alla giornata, tra asfaltate e concertoni, personalismi e spreco milionario di risorse pubbliche, una vergogna senza fine per la terza Città della Calabria»