Corigliano-Rossano, centri storici e gettito erariale: a Stasi i conti non tornano
Continua senza sosta la campagna delle polemiche sull'uno e sull'altro fronte. Il primo cittadino: «Sui centri storici abbiamo avviato fase epocale». Riguardo ai soldi? «Se si fanno bene i conti sono meno degli anni passati»
CORIGLIANO-ROSSANO - Continua senza sosta la campagna delle polemiche sull'uno e sull'altro fronte politico cittadino. Ormai è Stasi contro tutti che risponde a cadenza ormia giornaliera agli attacchi che gli vengono rivolti dagli oppositori. Oggi è il turno di quanti gli chiedono sovente riscontro sul gettito erariale (abbondantissimo per Corigliano-Rossano) e sui centri storici. Riportiamo integralmente la posizione del Primo cittadino.
Trovo sempre utile leggere i soliti comunicatini, colmi di invettive, firmati da chi dovrebbe occuparsi della cosa pubblica e che invece preferisce impiegare il proprio prezioso tempo a proporre opinioni su dati inventati.
Li ringrazio perché mi danno, ancora una volta, la possibilità di tracciare la profonda differenza tra le parole degli altri ed i fatti dell'Amministrazione, che del resto ha già dimostrato di avere una visione chiara della città dal primo giorno in cui si è insediata.
Scelte confermate anche nell'ultimo consiglio comunale, nel quale abbiamo portato ed approvato una misura storica: l'esenzione di una parte dei tributi, in particolare la Tari, per i primi cinque anni a favore delle famiglie che si trasferiscono nei centri storici. Questo è un atto di visione vera, non come i comunicatini vuoti che siamo abituati a leggere, al quale abbiamo lavorato molto con gli uffici finanziari e che inizia a tracciare concretamente la strada del ripopolamento come strumento per migliorare la qualità della vita della comunità. Nello stesso consiglio comunale abbiamo confermato ed esteso tutte le agevolazioni fiscali per le attività dei centri storici.
Questa è solo uno degli atti che ci offre la rilevanza di ciò che si sta programmando come Amministrazione, nonostante le enormi difficoltà di quest'epoca ed in totale controtendenza rispetto al passato ed a molti altri territori.
Anche il continuo commento sull'offerta di eventi non fa altro che dimostrare l'enorme difficoltà da parte di taluni di fronteggiare, con le proprie vuote congetture, una qualità ed importanza delle iniziative che, non appena l'emergenza pandemica ha allentato la morsa, è letteralmente esplosa ed è sotto gli occhi di tutti. Pertanto, ben venga ogni tipo di invettiva: non farà altro che sottolineare la diametralmente opposta realtà.
Infine, temo che l'assenza delle vecchie scuole di partito stia tracciando una imbarazzante difficoltà anche nella interpretazione degli atti amministrativi più basilari, come quelli che riguardano i trasferimenti, dal momento che si continua a parlare di quote enormi, ma basterebbe sommare le quote di trasferimenti degli ultimi anni per accertarsi del contrario. Insomma, per evitare di dire certe castronerie, basterebbe impegnarsi semplicemente a contare.
I trasferimenti ordinari sono rimasti costanti negli ultimi anni, sono inferiori a quelli degli scorsi decenni e, soprattutto, servono alle spese essenziale dell'ente, dal personale alla manutenzione passando per le bollette con una sostanziale differenza: che nel passato davvero non è chiaro come venissero utilizzati dal momento che abbiamo trovato 10 milioni di euro circa di bollette non pagate, mentre oggi stiamo – con mille difficoltà – addirittura pagando quei debiti. Fortunatamente quel tipo di impostazione è stata già sonoramente bocciata e nella nostra città si è aperta una nuova fase di rilancio, di visione del futuro e di chiarezza amministrativa.