Nidil Cgil Calabria su precari legge 15 e legge 40: «La regione mantenga le promesse»
«Un bacino importante di lavoratori che costituiscono lo zoccolo duro del precariato calabrese. Oltre 600 risorse, alcune impiegate anche dal 2008 in diversi comuni e nel Parco nazionale del Pollino, senza godere di alcun diritto»
CALABRIA - iL Coordinatore Nidil Cgil Calabria Ivan Ferraro alla vigilia dell'incontro tra Regione Calabria e i sindaci dei comuni nei quali sono impiegati chiede che non si arretri sull'importante e concordato percorso che si sta portando avanti con le amministrazioni comunali.
«La Regione - dichiara - mantenga le promesse e porti avanti il percorso di stabilizzazione dei precari legge 15 e 40 privilegiando la strada dell'assorbimento in Calabria Verde o qualunque altra soluzione che permetta tempi celeri e nessuna perdita economica per i lavoratori".
«Si tratta di un bacino importante di lavoratori che costituiscono lo zoccolo duro del precariato calabrese – spiega Ferraro - . Oltre 600 risorse, alcune impiegate anche dal 2008 in diversi comuni e nel Parco nazionale del Pollino, senza godere di alcun diritto. La giunta Occhiuto ha provveduto alla storicizzazione delle risorse, ma non a una stabilizzazione. Il loro passaggio in Azienda Calabria Verde con un contratto agricolo – forestale porterebbe a non avere limiti e vincoli normativi e, soprattutto, essendo tutta l'operazione ad invarianza di spesa, gli stessi lavoratori non si vedrebbero decurtare il proprio stipendio in caso di contrattualizzazione per come invece avverrebbe nel caso di un'assunzione diretta da parte del Comune».
«Siamo pronti anche ad altre strade – chiarisce il Coordinatore regionale – ma a patto che siano rapidamente attuabili e che non si trasformino in un boomerang per i lavoratori con perdite economiche»