Formaro (Le Lampare): «Noi l'unica alternativa credibile per Cariati»
La campagna elettorale per decretare il nuovo prima cittadino della comunità che affaccia sul mar Jonio entra nel vivo
CARIATI – «Vanno nelle case per rubarsi le preferenze gli uni con gli altri. Fanno anche questo. Stiamo girando palmo per palmo Cariati e quello che i cittadini chiedono è ascolto. Evidentemente per troppo tempo la politica si è girata dall'altra parte. È un abbandono che si misura nella porta chiusa del comune, disastrato e portato alla deriva».
È un fiume in piena Mimmo Formaro candidato a sindaco di Cariati per la lista Le Lampare, nel ritorno in piazza per il secondo comizio pubblico, quello di domenica 7 maggio. «Ma la via di fuga c'è – rimarca. Abbiamo dimostrato che anche nei momenti più difficili ci si può rialzare sulle proprie gambe e ricostruire. Dai cittadini banalmente – sottolinea Formaro - richieste di una Cariati normale, con i servizi essenziali funzionanti».
L'attacco agli avversari poi si fa più spinto. «La città continua ad offrire ai turisti uno spettacolo indecoroso, con rifiuti che invadono strade e vicoli. Colpa di chi ha scritto un pessimo appalto. Come siamo arrivati a questo punto? Basta seguire le campagne elettorali e il ripetersi ogni 5 anni del cambio di casacche per ripresentare sempre le stesse pastocchie. Da un lato la dinastia dei Greco con tutto il carico di responsabilità per le mancate azioni a sostegno della riapertura dell'ospedale, fino alle mancate azioni per uscire dal dissesto. Dall'altro, Cataldo Minò. La Corte dei Conti (decreto n. 3/2021) lo ha riconosciuto responsabile di avere contribuito al dissesto finanziario del Comune di Cariati". Poi il monito finale. "Con la coerenza e la credibilità che ci contraddistingue – rimarca Formaro - ci poniamo davanti ai cariatesi per la fiducia più importante. Per la sanità pubblica, per una Cariati costruita sui bisogni e sulla concretezza piuttosto che sulle favole».
Sul palco con Le Lampare due testimonial, due lottatori per i diritti eletti nelle istituzioni, Vittoria Baldino e Davide Tavernise. «Oggi è la festa dei cittadini liberi di Cariati. L'abbraccio di Cariati verso le Lampare è il riconoscimento per un gruppo di persone mosse solo dall'amore per la propria terra – afferma Baldino. Stanno scuotendo i calabresi dalla rassegnazione che è la morte della democrazia. Per questo, oggi, il M5S sale sul palco accanto a loro – va avanti Baldino. Le 5 stelle illuminano insieme alle Lampare il buio su cui è caduta Cariati per mano di chi ha anteposto i propri interessi a quelli dei cittadini. Vogliamo una Cariati in ogni città". Poi il ricordo di Gino Strada e la rivendicazione forte per una sanità pubblica che porti le istituzioni a riaprire gli ospedali chiusi in Calabria. "Chiudere un ospedale pubblico significa ingrassare i signori della sanità privata. Chiudere un ospedale pubblico significa morire», conclude Baldino.
«L'obiettivo riapertura del Vittorio Cosentino è stato da subito priorità del mio mandato in consiglio regionale – sottolinea invece Tavernise. Oggi è merito loro quanto sta accadendo sulla riapertura dell'ospedale. In un Paese normale non si sarebbe presentata nessun'altra lista. Il territorio – va avanti Tavernise - ha bisogno di fatti, di risposte e possono arrivare solo da una classe dirigente giovane e competente. Dall'altra parte solo l'esperienza e la capacità di chi ha spogliato vergognosamente di ogni cosa il territorio. Cariati – conclude Tavernise - ha dimostrato di essere un popolo che non vuole stare in ginocchio e questa è una vittoria per tutti».
Sul palco anche i candidati a consigliere. «C'è una forza che ci sta trascinando. C'è nervosismo dall'altra parte e la ragione è chiara: Cariati in questi anni è stata abbandonata, ridotta a cumuli di rifiuti per strada e mare sporco», dice Funaro Nunzio.
«Nessuno di chi ha amministrato Cariati ha chiesto scusa alla città per i disastri. Oggi promettono alla città l'acqua. A questo hanno ridotto Cariati. Dalle Lampare progetti di qualità per il rilancio economico, sociale e cultura del territorio», rilancia Concetta Cuparo.
«Cariati perla della costa jonica deve ritrovare il suo splendore. Falsità, menzogna e cattiveria è questo il mondo di fare politica degli altri», rimarca Francesco Rispoli. «Vergogna – invece urla Elena Ferraro all'indirizzo degli altri candidati, e la ragione è presto detta. A nessuno sarà mai chiesto da parte nostra un solo voto barattato con la dignità di voi cittadini». Il riferimento chiaro è a chi senza progetti e visione futura elemosina un voto ricattando i cariatesi sui più elementari bisogni.