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Vicenda Tribunale, l'Opposizione chiede un Consiglio comunale: «Inviteremo ad approvare deliberato su disponibilità immobile»

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CORIGLIANO-ROSSANO – Da giorni, ormai, la questione relativa alla possibile apertura/riapertura del presidio di giustizia cittadino sta animando il dibattito politico. Una vicenda dai contorni poco chiari poiché l’ostruzionismo (anche se non manifesto) messo in atto dall’amministrazione risulta di difficile comprensione.

La richiesta avanzata dai partiti di centro-destra è la seguente: una delibera del consiglio comunale in cui venga formalizzata la disponibilità di un immobile.

Il sindaco, che ha risposto con una nota personale, si dice pronto e disponibile ma non porta la questione in Consiglio comunale producendo un atto formale. Perché?

In una lettera aperta, pubblicata ieri, Stasi spiega: «Sappiamo tutti piuttosto bene come non sia necessaria alcuna delibera per sancire la disponibilità di un immobile già destinato a edilizia giudiziaria, così come è ancor più pacifico che in questa fase qualsiasi tipo di atto non abbia alcuna rilevanza formale».

Il sindaco prosegue ancora: «Non solo non vi è alcun atto parlamentare approvato con qualsivoglia riferimento alla disponibilità degli immobili, ma di fatto non è nemmeno iniziato l'esame presso le competenti commissioni. Non vi è dubbio alcuno su tali aspetti. Non è la prima volta che vengono richiesti mediaticamente, probabilmente per strategie politiche troppo articolate per la mia modesta comprensione, atti superflui».

Secondo il primo cittadino la produzione di questo atto è, dunque, superflua in questa fase e viene sfruttata per fini politici. Un’altra occasione mancata. La lettera, anziché chiarire la posizione dell’amministrazione, ha prodotto l’effetto contrario: alimentare dubbi e dietrologie.

Ad aggiungere un ulteriore tassello al mosaico è il consigliere Vincenzo Scarcello che, intervenendo durante l'ultima puntata dell'Eco in Diretta durante la quale è andato in scena un interessante confronto con il capogruppo di maggioranza Domenico Rotondo, a sorpresa, afferma: «L’istanza verrà portata in consiglio comunale. Le forze di minoranza hanno dovuto supplire a tutto e hanno già protocollato un’istanza che dovrà essere discussa non appena il presidente del Consiglio Comunale sentirà il bisogno di calendarizzarla, speriamo nel rispetto dei termini previsti dal Tuel (20 giorni). Al sindaco poi spetterà l’obbligo di dire se accederà alla richiesta fatta dal Senatore Rapani e dalla Commissione Giustizia di garantire, nell’eventualità, un sito dove poter allocare l’istituzione del nuovo presidio di giustizia».

E prosegue: «Noi arriveremo in consiglio comunale, in mancanza di una diversa concertazione con la maggioranza, con una proposta di delibera. Speriamo però che il buon senso prevalga e che il consiglio comunale approvi all’unanimità la proposta per il sito che non può che essere – per dimensioni e struttura – il vecchio palazzo di giustizia. Ovviamente questo non significa che il tribunale dovrà essere necessariamente a Rossano centro. Corigliano-Rossano ha una nuova zona baricentrica a seguito della fusione (Insiti) nella quale è auspicabile che nasca la nuova cittadelle dei servizi».

All'annuncio "a sorpresa" di Scarcello, ha ribattuto, anzi, ha rilanciato subito il capogruppo di maggioranza Rotondo: «Ben venga la richiesta di Scarcello e della minoranza - ha detto - sicuramente noi non ci sottrarremo alla discussione».  

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.