«È vero o no che il Comune ha pagato gli avvocati di Stasi con soldi pubblici?»
Fratelli d'Italia torna sulla questione delle parcelle legali saldate dall'Amministrazione comunale sulle quali, ieri, il sindaco Stasi era andato giu duro contro le precedenti gestioni comunali di Rossano
CORIGLIANO-ROSSANO – «Corigliano-Rossano deve ormai prendere atto di essere sgovernata da un Sindaco che resta espertissimo solo nei post social sull’ordinaria amministrazione fatta passare per rivoluzione (quella della vernice!) ma che si dimostra sistematicamente incapace di rispondere nel merito a tutte le questioni anche gravissime che gli vengono pubblicamente poste, fuggendo da ogni trasparenza».
È quanto dichiara il Coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia controreplicando al sindaco Flavio Stasi che proprio ieri era stato caustico e perentorio nella risposta data ad un chiaro j'accuse del primo cittadino (leggi qui) e rinnovando al Primo Cittadino «tutte le semplicissime domande già destinategli sulla vergognosa e documentata pagina etica delle 600 mila euro fatte pagare dalla casse comunali ai due avvocati del Foro di Cosenza, Marco De Seta e Fabio Fiorellino, già difensori personali negli scorsi anni dello stesso Flavio Stasi e del suo attuale assessore Mauro Mitidieri, per parcelle stravecchie di decenni ma mai richieste da quei due professionisti fino – attenzione! – all’insediamento da Sindaco del loro ex assistito».
Qui la domanda di Fratelli d'Italia: «È vero oppure no che gli avvocati De Seta e Fiorellino, ai quali questa Amministrazione Comunale ha fatto riconoscere e pagare senza batter ciglio 600 mila euro pubblici, sono gli stessi legali che hanno difeso gli stessi Stasi, Mitidieri ed altri nel loro ricorso elettorale (poi bocciato dai giudici) contro la vittoria democratica dell’allora Sindaco Stefano Mascaro?» E ancora: «È vero oppure no che rispetto alle pretese vantate dai due avvocati l’Amministrazione Comunale non ha richiesto alcun preventivo parere al competente ufficio legale?»
Un'infinita sequela di domane, rivolte sempre al sindaco, e alle quali FdI chiede risposte: «È vero oppure no che gli attuali amministratori pubblici, ieri assistiti privati di quei due legali, non hanno avvertito alcuna opportunità ed esigenza di chiedere una verifica e relazione formale sulle eventuali opposizioni esperibili rispetto ai decreti ingiuntivi notificati stranamente soltanto a partire dall’insediamento della Giunta Stasi? È vero oppure non che non è stata proposta da questa Amministrazione Comunale alcuna transazione per concordare eventuali riduzioni delle pretese tardive e forse pure improponibili perché prescritte di quei due avvocati, vecchia conoscenza personale dei due amministratori? È vero oppure no che questo pagamento di 600 mila euro è stato autorizzato a seguito di una votazione consiliare favorevole per debiti fuori bilancio nella quale non soltanto Stasi non si è doverosamente astenuto (trattandosi di fatto di un pagamento sull’unghia ai suoi ex avvocati personali) ma rispetto alla quale il suo voto sarebbe stato addirittura determinante?»
A queste domande il circolo di Fratelli d'Italia di Corigliano-Rossano chiede risposte e chiede a Stasi di entrare nel merito: «Deve dire alla città - incalzano -come sono andate le cose. Punto». «Dopo di che - aggiungono - va benissimo pure il ritornello che ormai sentiamo e leggiamo dal 2019 sulle colpe di tutto, di tutti e del mondo, prima della sua rivoluzione. Ne prendiamo atto. Il Sindaco ci ha convinto. Però, adesso, Stasi risponda alle domande che gli vengono fatte, senza fuggire, senza girarci attorno, senza paternalismi demagogici e populisti che ormai al massimo tengono in vita, sempre e soltanto sui social, qualche suo tifoso consigliere comunale».
«Risponda con urgenza - prosegue la nota - sulla gravissima questione morale aperta da tempo nella sua opaca gestione amministrativa, fatta di fiumi di incarichi e di spese milionarie per intrattenimento residenti soprattutto in fase pre-elettorale; una questione morale – conclude il Coordinamento di FDI – divenuta oggi una vera e propria emergenza democratica anche con quest’ultimo gravissimo conflitto di interessi che calpesta ogni etica pubblica e politica, svelato ancora una volta soltanto da un’inchiesta giornalistica e di cui egli si è reso attore protagonista, nel silenzio totale della sua Giunta e della sua maggioranza in consiglio e sempre più minoranza tra la gente».