Lefosse (Azione): «San Nilo, l’ennesimo regalo dell’amministrazione comunale»
Il segretario provinciale di Azione contesta la gestione della programmazione degli eventi, «la rievocazione storica del Santo Patrono è stata affidata alla società “Piano B” di Cosenza, per la modica cifra di 25.000€»
CORIGLIANO-ROSSANO – Il segretario provinciale di Azione, Giovanni Lefosse, denuncia l’operato dell’amministrazione Stasi. In particolare interviene sulla scelta di affidare ad una società esterna cosentina la rievocazione storica della vita di San Nilo. La polemica si estende anche alla gestione e programmazione degli eventi.
«Il detto popolare – afferma Lefosse - dice che San Nilo è il Santo dei forestieri e, pare che il detto sia confermato dalle azioni della giunta comunale. A Corigliano-Rossano non c’è un’associazione in grado di rievocare la vita di San Nilo? A quanto pare per l’amministrazione Stasi i giovani rossanesi non sono in grado di valorizzare il centro storico e San Nilo: meglio andare sul sicuro e chiamare in soccorso Cosenza. Deve essere questa la linea che ha ispirato l’amministrazione Stasi nell’affidare (con deliberazione di Giunta n° 39 del 31.01.2023) alla società “Piano B” di Cosenza la rievocazione storica di San Nilo, per la modica cifra di 25.000€».
«Questa sorta di ennesimo affidamento diretto non ci convince, nella forma e nella sostanza. Ci sono un po' di anomalie alle quali siamo, oramai, abituati dal “sistema Stasi” come, ad esempio, il fatto che il progetto risulti essere pervenuto lo stesso giorno della deliberazione di giunta. Un’altra nota stonata è il protocollo d’intesa con i comuni del percorso “Niliano” nel quale si fa menzione nella stessa delibera, senza esplicitarne i contenuti. Il problema non è la gestione “allegra” dei fondi sulla programmazione di eventi: ormai siamo abituati al “metodo della cricca” di Flavio Stasi e, a tempo debito, lo stesso Sindaco ne darà conto ai suoi elettori. Il punto è che bisogna prendere atto che lo stesso metodo che il Sindaco contestava in campagna elettorale ora è prassi di governo: sono solo cambiati gli attori ed i beneficiari, ma il metodo è sempre lo stesso»
«Chissà cosa pensa il consigliere Mingrone di questo metodo, lui così attento alla forma ed agli sprechi – prosegue il segretario provinciale. Ci chiediamo se lui condivida questo metodo o se lo subisce soltanto. Ci chiediamo anche se era davvero il caso di coinvolgere soggetti esterni che nulla hanno a che fare con questo territorio o, forse, se era il caso di valorizzare le tante associazioni che operano, con spirito di sacrificio ed abnegazione, per il recupero e la valorizzazione del centro storico. Ci chiediamo, inoltre, se la Diocesi (che dovrebbe essere attore principale in questa scelta) sia stata coinvolta dal nostro Sindaco o da chi per lui».
Poi conclude: «Sia chiaro per noi di Azione le tradizioni sono importanti, ma la nostra visione politica mette al centro le nostre risorse ed i nostri giovani. La via maestra era (ed è) quella del dialogo con i soggetti impegnati sul territorio, possibilmente cercando di valorizzarli».