A Co-Ro nelle abitazioni di montagna manca l’acqua e i riscaldamenti si bloccano
È quanto denuncia Ruffo (Azione): «La soluzione è semplice, mettere in rete le numerose falde acquifere che i tecnici del territorio hanno più volte pubblicamente indicato»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Ha dell'incredibile l'assenza di acqua nel 2023 all'interno delle abitazioni cittadine e in montagna il disagio è ancora più acuto. Tutti sappiamo che durante le notti invernali le temperature costringono il termometro sotto lo zero e l'attuale disagio idrico manda in blocco tutti i sistemi di riscaldamento utilizzati ininterrottamente in tutte le abitazioni montane».
È quanto denuncia Giuseppe Ruffo di Azione, che così continua: «Come è risaputo i cittadini che vivono le zone montane durante tutto l'inverno non spengono mai i riscaldamenti, per le rigide temperature, ma l'Amministrazione Comunale nel 2023 non riesce a garantire l'acqua perché non presta la dovuta attenzione nel trovare ulteriori approvvigionamenti sospendendone di conseguenza la fornitura. La soluzione è semplice mettere in rete le numerose falde acquifere che i tecnici del territorio hanno più volte pubblicamente indicato. Le falde presenti in montagna, secondo autorevoli studi, potrebbe alimentare gran parte del territorio cittadino diminuendo la dipendenza dai pozzi».
«Adoperiamo invece sistemi di razionalizzazione delle risorse utilizzati nel terzo mondo, almeno in quelle fasce di territorio non spendono milioni di euro in concerti estivi senza ritorno, mentre i nostri concittadini sono costretti ad affrontare l'inverno montano senza poter riscaldare la propria abitazione, tra l'altro a proprie spese nonostante il caro energia. Il fenomeno si acuirà durante il periodo estivo se non mettiamo a terra una seria soluzione. Vi raccomando, poi lamentiamoci dello spopolamento delle aree interne» conclude.