Straface a sostegno dell'inserimento dell'antica Sybaris nel Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco
La rappresentante del Movimento del Territorio: «Condivido l’invito rivolto al ministero dei Beni Culturali a istruire subito la pratica per inserire il sito archeologico nel suddetto Patrimonio»
CORIGLIANO-ROSSANO - «La candidatura di Sibari a Patrimonio Unesco acquista sempre più valore e seguito. La perla dello Ionio in provincia di Cosenza è infatti una delle città più importanti della Magna Grecia e si basa su un'economia prevalentemente turistica. Non possiamo ipotizzare, quindi, alcuna promozione del territorio della Sibaritide senza puntare alla valorizzazione delle importanti peculiarità e risorse culturali che questa vasta area della Calabria, a giusta ragione, può e deve vantare».
A sostenere attivamente la campagna per l'inserimento dell'antica Sybaris nel Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco è l'ex sindaco di Corigliano Calabro, Pasqualina Straface, rappresentante del Movimento del Territorio, che in una nota esprime massimo sostegno e piena condivisione per il corale invito rivolto al ministero dei Beni Culturali «ad istruire subito la pratica per inserire il sito archeologico calabrese nel suddetto Patrimonio, richiamando anche l'ennesimo messaggio rivolto nei giorni scorsi dal sindaco di Cassano all'Ionio, Gianni Papasso, al ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini».
«Sibari – scrive Pasqualina Straface, facendo proprio il pensiero in tal senso del critico d'arte Vittorio Sgarbi sulla questione – è da sempre sinonimo di civiltà e desiderio di ricchezza, che va oltre la storia e il tempo. È arrivato il momento che il ministero dei Beni Culturali inserisca Sibari tra i siti Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. La grande città antica fu il più forte e concreto punto di congiunzione fra Grecia e Magna Grecia, ospitando gli Achei del Peloponneso sulla costa del Golfo di Taranto, al confine settentrionale dell'odierna Calabria».
«Intellettuali, studiosi, eminenti personalità del mondo dell'arte e della cultura – prosegue Pasqualina Straface – hanno evidenziato come Sibari sia luogo di civiltà e di affinità psicologica con consuetudini che vanno oltre il tempo e la storia, per le quali può addirittura valere, come per le feste religiose e popolari (vedi la Viaria di Palmi) l'indicazione Unesco non solo di sito archeologico ma anche di bene immateriale. Sibari è un luogo dello spirito e dei sensi. È questa una battaglia di civiltà, per la quale tutti, senza distinzione alcuna, dobbiamo sentirci pienamente coinvolti, uniti e partecipi affinché a Sibari sia finalmente riconosciuto il ruolo di protagonista che gli spetta nella storia dell'umanità, con le inevitabili ricadute positive a tutti i livelli per il nostro esteso territorio».