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«Altro che zombie... ora chiediamo al sindaco (o ai sindaci) un confronto pubblico»

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CORIGLIANO-ROSSANO – Una cosa è certa, a Corigliano-Rossano si torna a respirare aria di normalità anche negli spazi della politica. Gli stessi che la pandemia aveva svuotato per forza di cose. E si ritorna a parlare, a discutere, a confrontarsi… anche animatamente. E i primi – manco a dirlo – sono stati quelli di Fratelli d’Italia, orgogliosi come sono della loro struttura di partito e militanza che in città è forte e sempre presente.

Riscalda i motori il centro destra, lo avevamo detto nei giorni scorsi, che già pensa a preparare un programma unitario in vista delle prossime elezioni amministrative. Che sono sì fra tre anni ma che – considerata la mole di lavoro e visione che ci vuole per governare una grande città (la terza della Calabria) – è necessario partire adesso e subito. «Per evitare che si arrivi a sei mesi dalle elezioni con le idee abbastanza confuse». Lo ha detto e ribadito stamattina, in una conferenza stampa, il leader della fiamma di Giorgia Meloni sullo Jonio, nonché portavoce regionale del e dirigente nazionale del partito, Ernesto Rapani. Che, stamattina, in una partecipata conferenza stampa, affiancato dal segretario cittadino di FdI, Piero Gallina, e dal segretario del movimento giovanile Salvatore Perfetto, ha lanciato un bel guanto di sfida al sindaco Stasi. «Siamo pronti al confronto con il sindaco di questa città (o con i sindaci: dato che ce n’è uno con la fascia, l’altro consigliore e l’altro ancora che la mattina entra in comune e detta legge) sulle grandi questioni che interessano Corigliano-Rossano. Ora le vacanze sono finite -ha aggiunto – bisogna iniziare a capire qual è l’idea di città che ha questa Amministrazione comunale. Anche perché, ne siamo più che certi, la pandemia ha rappresentato per Stasi il pretesto per nascondersi. E siamo pronti al confronto perché – lo ha scandito con forza Ernesto Rapani – qui facciamo politica con la “P” e sicuramente da questa parte non ci sono zombie».

Una precisazione marchiana quella dell’ex aennino, posta per inciso e non di secondo piano, motivata dal fatto che «si è diffusa la cattiva abitudine tra i sostenitori del sindaco di nascondersi dietro ai profili falsi dei social per gettare fango e offendere la dignità delle persone. Questo non lo consentiamo a nessuno». È una sfida? Certo che sì. «Una sfida al confronto su fatti concreti». Del resto la “moda” degli heaters è stata quella che ha colpito a fondo nel corso dell’ultima campagna elettorale e ha generato mostri, che nella realtà non esistono. È stato molto chiaro Rapani che parla da leader: «nessuno può permettersi di infangare la dignità di Fratelli d’Italia e più in generale quella del Centro Destra. Da noi non esiste alcun partito della lupara. Ci siamo sempre schierati, non solo a parole ma nei fatti, contro la criminalità e non accettiamo lezioni da nessuno». E su questo il dirigente di Fratelli d’Italia è stato duro e perentorio. «Non siamo di certo noi quelli che quando eravamo opposizione gridavamo allo scandalo per qualsiasi cosa, vedendo scheletri nell’armadio ovunque, per poi passare al governo e rendersi artefice di fatti, questi sì, gravi e che hanno necessità di essere attenzionati». A tal proposito Rapani ha fatto intendere che gli organi giudiziari preposti starebbero effettuando delle verifiche approfondite su altri atti gestiti dall’Amministrazione comunale. «Altri» e non solo quelli di cui si ha notizia. Come il procedimento a carico del Segretario comunale. «Credo che il sindaco avrebbe dovuto subito mandare via il segretario comunale dopo quanto accaduto. Anche perché ricordo bene le segnalazioni che lo stesso Stasi, da allora consigliere di opposizione, non ci pensò due volte a segnalare al Prefetto e all’Anac una presunta incompatibilità dell’allora segretario comunale del tempo».

Ma il guanto di sfida, lanciato dal fiume in piena Rapani, è caduto su diverse questioni della città. A partire dal Polo Covid che «ha trasformato la città nella nuova Codogno del sud, riempiendo il “Giannettasio” di disservizi e svuotandolo di tutti gli altri pazienti».

Lo sfida, ancora, sull’ambiente e sulle questioni legate alla depurazione. «Qual è la vera idea di Stasi in merito?» Si è chiesto il rappresentante tricolore. «Noi sappiamo da fonti sicure – ha aggiunto – che è intenzione di questa Amministrazione comunale realizzare un depuratore per ogni quartiere della città. Addirittura a Rossano c’è la volontà di realizzare qualche centinaio di metri a monte dell’esistente depuratore di Sant’Angelo un nuovo impianto. Sapete dove? Vicino a uno dei musei più importanti della Calabria». Nolo dice ma presumibilmente si riferisce al museo della liquirizia.

E poi ancora Rifiuti e Statale 106: «L’avete capito voi qual è il piano che ha Stasi sul nuovo tracciato Sibari-Corigliano-Rossano? Noi no. Ma crediamo non lo abbia capito nessuno».

 

 

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.