Questa mattina il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, ha inaugurato l’Unità Operativa di Riabilitazione, che fa parte del Polo integrato INAIL dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro. Alla cerimonia inaugurale, che si è svolta presso la Fondazione Mediterranea Terina, hanno preso parte, oltre al Presidente Oliverio, anche il Vescovo di Lamezia mons. Cantafora, il Direttore Generale dell’INAIL Giuseppe Lucibello, il Commissario ad Acta per il Piano di Rientro Massimo Scura, il Dirigente Generale del Dipartimento Salute della Regione Calabria Bruno Zito. Il Direttore Generale dell’ASP di Catanzaro Giuseppe Perri, il Rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Giovambattista De Sarro, il responsabile dell’U.O.C. Riabilitazione Maurizio Iocco, numerosi cittadini, autorità civili e religiose del territorio. L’Unità Operativa ospita 26 posti letto di riabilitazione intensiva di tipo ospedaliero e un modulo di 10 posti di riabilitazione estensiva e a Ciclo continuativo (RECC). «Oggi - ha detto Oliverio nel suo breve intervento - scriviamo un’altra pagina importante per la sanità calabrese. Un altro impegno è stato mantenuto ed oggi mettiamo finalmente la parola “fine” ad una lunga telenovela durata oltre venti anni». «Subito dopo il mio insediamento, il 15 gennaio del 2015 - ha ricordato - incontrai il direttore generale dell’inail Giuseppe Lucibello proprio con l’intento di riprendere un cantiere che era stato aperto quando era presidente della Regione Pino Nisticò. Da allora si sono succeduti cinque presidenti di Regione e quel cantiere è rimasto sempre fermo, bloccato. Noi lo abbiamo riaperto ed oggi lo chiudiamo. Nel nostro programma ci siamo dati come obiettivo quello di completare le opere incompiute e, una dopo l’altra, le stiamo portando a compimento. L’altro giorno sono stato al potabilizzatore della Diga del Menta.
OLIVERIO HA RINGRAZIATO IL CONSIGLIERE SCALZO PER LA PROPOSTA DI LEGGE CHE HA CONSENTITO DI PROCEDERE VERSO L'OBIETTIVO
Anche quella è stata un’opera rimasta ferma, incompiuta, per trent’anni. L’acqua ora finalmente è stata immessa nei serbatoi e, appena saranno espletate tutte le analisi, arriverà ai rubinetti delle case dei cittadini di Reggio Calabria. Qui, oggi, siamo al completamento di un “cantiere” che consegna una eccellenza alla Calabria, frutto della cooperazione tra l’Inail e la Regione Calabria. Una struttura che arricchisce il territorio con prestazioni sanitarie di eccellenza, unica nel Mezzogiorno d’Italia. Che servirà non solo la Calabria ma, mi permetto di dire con un pizzico di ambizione, dovrà avere come obiettivo l’intero bacino del Mediterraneo, perché qui siamo in un nodo nevralgico fondamentale della mobilità regionale. Lamezia, infatti, rappresenta per noi la principale area di relazioni della Calabria con il resto del Paese e del mondo». «In questi anni -ha rimarcato Oliverio- abbiamo investito molto sulla ricerca e sulle specializzazioni in sinergia con le università calabresi. Mi auguro che tutto ciò aiuti a fare crescere, dal punto di vista della ricerca e delle specializzazioni, anche questa eccellenza investendo su talenti e professionalità calabresi che attendono di essere incoraggiate e valorizzate per creare anche qui, in Calabria, una scuola di eccellenza in questo settore specifico. Questo, e non le chiacchiere o gli annunci, è l’unico modo per consentire ai nostri migliori talenti, ai nostri migliori cervelli, di rimanere nella loro terra. Questa struttura, tra l’altro, è l’esempio concreto di come anche in Calabria si possono realizzare livelli di qualità e prestazioni di eccellenza tali da consentire ai cittadini di curarsi sulla base di una libera scelta e non perché obbligati o sfiduciati rispetto alle nostre strutture sanitarie. La cura della salute è il primo dei diritti che bisogna garantire ai cittadini e che deve essere esercitato. E’ possibile farlo anche nella nostra regione che non ha nulla da invidiare alle altre regioni italiane».