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Noi con Salvini Rossano: "Sui migranti spunti e note stonate"

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All'indomani del consiglio comunale ad hoc sulla sistemazione dei circa 200 migranti pronti ad essere ospitati in una struttura privata di contrada Seggio a Rossano - su cui è stata manifestata dai consiglieri aperta ma non unanime contrarietà - il movimento Noi con Salvini Rossano dichiara che "tutti, seppur con qualche sfaccettatura, pensano che quello che si sta concretizzando in questi giorni è l’amplificazione della nostra battaglia. Questa, iniziata otto mesi fa da quando il Movimento Nazionale NcS è a Rossano, è quella contro la falsa accoglienza dei CLANDESTINI. Adesso i tempi sono diventati maturi perché è sorto il problema di averci sbattuto non solo il muso ma tutta la faccia. Siamo in prima linea, da gennaio, CONTRO l’invasione dei CLANDESTINI e se dimenticano volontariamente di citarci, poco importa. Le sfaccettature in consiglio, da far rabbrividire, non sono certo mancate. E diventa sempre meno “accettabile” condividere la politica dei clandestini facendo soprattutto moralismo sulla morte dei bambini. Lo spettacolo più squalificante del consiglio comunale, con tanto di applauso conclusivo da parte della maggioranza e del Presidente del Consiglio Rosellina Madeo, ha interessato l’intervento del delegato Regione Calabria per l'Immigrazione, Giovanni Manoccio. I nostri applausi invece, all’indirizzo dell’impegno del Sindaco Mascaro e quelli da noi rivolti al Consigliere e Sindaco uscente Giuseppe Antoniotti per quanto fatto in passato a proposito, per gli attacchi ricevuti e per il discorso impeccabile fatto in consiglio sotto tutti i punti di vista, sono stati ogni volta redarguiti e taciuti dallo stesso Presidente del Consiglio. Un finto moralista e finto buonista il delegato Moccio, non certo di primo pelo che invece ha posto la questione clandestina, proponendola come chissà quale affare. Tale Manoccio, chi non lo conoscesse, anche quest’anno ha voluto usare come filo conduttore della serata al Festival delle Migrazioni, ad Acquaformosa, la forzata ironia nei confronti del leader nazionale Matteo Salvini, il tutto “condito” nella solita salsa che richiama l’irresponsabile modello dell’accoglienza e dell’integrazione a “tutti i costi”, cosi come comandano le più alte istituzioni europee. Dunque, con l’intenzione di promuovere il solito modello che mira a favorire “l’invasione” della nostra nazione. Chiaramente dietro questo “Fanatismo dell’accoglienza” uno degli attori principali è proprio Manoccio, dopo essere stato per 10 anni sindaco, e vicesindaco in carica, mentre i suoi cittadini scappano in cerca di lavoro, da anni Manoccio tenta di ripopolare il suo paese con immigrati più pronti dal punto di vista dell’incremento delle natalità e meno ingombranti dal punto di vista della tutela dei diritti. Dunque i giovani di Acquaformosa vengono rimpiazzati sistematicamente da baldi giovani di colore, rigorosamente vestiti alla moda e con cellulari di ultima generazione, che bivaccano per il paese. Gli stessi sono poi gestiti, da un'associazione " Don Vincenzo Matrangolo”. A tal proposito vogliamo rivolgere al “Vicesindaco di Acquaformosa nonché delegato regionale all’accoglienza” Manoccio, alcune domande: E’ vero che sua Moglie lavora o collabora, sempre assumendo ruoli diversi, nella medesima associazione? E’ vero che il presidente dell’associazione in questione è fratello di un suo ex assessore? E’ vero che la moglie dell’attuale sindaco anche lui Pd è socia e con ruoli che cambia spesso? E’ vero che il negozio di generi alimentari della moglie di un assessore in carica, fornisce i prodotti anche ai rifugiati ospiti dell’associazione “Don Vincenzo Matragolo”? In definitiva, è vero che a lavorare nell'associazione sono amici e parenti di tutti i membri della maggioranza? Non sappiamo se avremo mai una risposta a tali domande, di solito chi tace acconsente, quel che è certo è che il tutto si fa per una integrazione accogliente, ma soprattutto “conveniente”.
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.