A volte espressioni come “giovane è bello”, oppure “il nuovo che avanza”, non sono compatibili con una società come la nostra, abitudinaria e fin troppo consolidata. I giovani fanno difficoltà a trovare lavoro, ad imporsi, a dimostrare le proprie capacità. Anche in politica. Per fortuna, però, c’è chi con grande caparbietà e capacità, riesce a sfatare questi falsi miti.
Luigi Antonio Madeo, giovane “rampollo” del
centrosinistra italiano, è uno di questi. Dopo aver mosso i primi passi in politica nella sua
Rossano, ha proseguito la sua attività all’Università, a Roma. Dimostrando di avere la giusta dialettica e, soprattutto, dopo essersi formato fra vari livelli del Partito democratico romano, oggi è membro dell’assemblea nazionale del
Pd. Durante i due ultimi congressi nazionali – quelli che hanno eletto Bersani e Renzi alla guida del partito – Luigi è stato membro della commissione nazionale, fulcro burocratico e politico del Pd. Tanti gli incarichi giovanili fino alla partecipazione nel forum della giustizia dei democratici, che in quel tempo era presieduto dall’attuale guardasigilli,
Andrea Orlando. Pur vivendo a Roma conosce bene le dinamiche locali del partito, i problemi di questo territorio.
Enel,
Tribunale,
metro leggera,
primarie calabresi, crisi del partito: a “
L’Eco dello Jonio”, Luigi Madeo ha illustrato il suo pensiero.
«Ho letto le battaglie de “L’Eco” in materia di metro leggera – afferma in primissima battuta – e se non fosse stato per voi, sarebbe rimasto un progetto chiuso in un cassetto mentre oggi l’opera è stata inserita nella nuova programmazione comunitaria. L’azione della stampa coraggiosa e d’opinione è certamente meritoria perché stimola la politica. Bisogna capire, però, se la politica è all’altezza di non fare più promesse e di lavorare per un obiettivo. La metro leggera sulla Jonica è un’opera in stile con questo governo: obiettivi concreti che coinvolgono territori, istituzioni, cittadini. Deve essere un progetto sostenibile e che veda impegnate tutte le forze politiche». Fra le questioni del territorio, in primo piano c’è certamente l’Enel.
«La chiusura della centrale rappresenta una pagina triste della nostra storia – dice in proposito il rappresentante del Pd –. Non siamo riusciti a vincere la sfida della modernizzazione e della riconversione, lasciando sul territorio ricadute occupazionali e ambientali. Un tavolo di trattative con Enel, adesso? Non è mai troppo tardi ma per far ciò serve una leadership politica che in questi anni è mancata. Chi ha ricoperto incarichi amministrativi di alto livello non è riuscito a coagulare idee e progetti, oppure non ha avuto la forza di confrontarsi con una multinazionale». Con un passato nel forum Giustizia del Pd, con Luigi Madeo non si poteva non parlare di Tribunale.
«L’allora presidente del Forum, Andrea Orlando, aveva proposto il programma di governo che prevedeva la riapertura di alcuni Tribunali, tra cui Rossano. Mi auguro che il ministro – specifica – dia seguito a quel programma, pur tenendo presente che il Pd è impegnato in un governo di coalizione. Anche in questo caso si è trattato di un errore storico della classe dirigente e della mancanza di forza della politica locale e di chi, allora, guidava comune e regione. La chiusura del Tribunale di Rossano, per le ovvie ragioni che tutti conoscono, è stata una catastrofe». A proposito di politica locale, Luigi Madeo è profondo conoscitore delle dinamiche interne al suo partito. Da osservatore superpartes ha partecipato di recente ad alcune riunioni del circolo di Rossano ed a quelle di coordinamento dell’Area Urbana. Fra Corigliano e Rossano, il Pd sembra imbrigliato in mille questioni, anche personali. Per Madeo, però, il problema sta nella comunicazione, perché a suo dire il Pd non riesce a comunicare all’esterno quella che è l’attività, anche intensa, del partito. Stimoliamo un’ultima riflessione sulle primarie. A novembre la Calabria sarà chiamata alla urne per eleggere un nuovo governo regionale, ma nel frattempo, il Pd dovrà scegliere il proprio rappresentante, attraverso l’organismo delle primarie.
«Più che sui nomi e sui curricula – è l’auspicio di Madeo – si discuta sui progetti. I candidati spieghino perché si vogliono mettere a capo della coalizione, cosa vogliono fare per la Calabria e per questo territorio. Anche qui dobbiamo saper mutuare il modello vincente di Renzi, ovvero una leadership forte che sappia condurre in poco tempo ad un governo». Insomma, non ci sarà da stupirsi se, presto, Luigi ce lo ritroveremo in tivvù, perché in prima fila nella politica italiana.