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Un processo irreversibile… che si sappia

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Ed è così che tutti, prima e dopo Capodanno, siamo diventati esperti di marketing turistico, di eventi, di tutto lo scibile umano… come sempre. E come ogni volta ci apprestiamo a vivere qualcosa di diverso. Da queste pagine siamo sempre stati più che coerenti: il turismo non si inventa, nemmeno dietro un evento ormai iper-popolare come la Notte di Capodanno in piazza a Corigliano-Rossano. Lo dicevamo due anni fa quando ci prendemmo gl’improperi dell’attuale sindaco e dei suoi fan, quando gli suggerivamo di essere più comunicativo sugli eventi (per poi darci ragione e successivamente ad avviare quantomeno delle campagne pubblicitarie mirate) e lo diciamo adesso: serve fare di più. Ma in quel “fare di più” non è compresa solo l’Amministrazione Comunale.

Compito del Governo civico è dettare le strategie. E per Stasi&Co. la notte di San Silvestro in piazza è una strategia. Piace? non piace? Questo non sta a noi giudicarlo. Certo, i numeri danno ragione alle scelte del primo cittadino. Ma questi numeri rischiano di essere effimeri, temporanei se non si pone di fondo quella tanto sbandierata, agognata, propagandata “strategia turistica” che sta sulle bocche e nei cuori di tanti ma nella testa di pochissimi. 

E allora, sveliamo un altro "mistero": gli alberghi, i B&B, i fitta camera, i ristoranti, le pizzerie… non li riempie il sindaco a Capodanno, a Ferragosto o in un qualsiasi altro evento dell’anno. Questo sia chiaro. Certo, da parte sua, il Comune potrebbe e – sottolineiamo – dovrebbe imporre una pianificazione sulla visione degli eventi (ad esempio, sarebbe utilissimo che il suo assessore allo spettacolo facesse anche l’assessore al turismo e per una volta si chiamasse attorno ad un tavolo tutti gli operatori di settore per ragionare…). Una volta compiuto questo passo la palla passa all’estro, all’ingegno e alla capacità del privato. Di chi, insomma, dovrebbe far leva su questi eventi e renderli produttivi per il suo business e più in generale per il contesto sociale cittadino.

Al netto di quella che è una strategia culturale e mentale, prima che turistica, però, c’è da mettere un altro punto; probabilmente il punto più importante. Alcuni eventi iper-popolari sono diventati anche eventi iper-criticati. Ricordiamo tutti quello che è accaduto lo scorso anno per lo spettacolo di Capodanno con Max Pezzali. Ricorsi, esposti alla Corte dei Conti, polemiche, critiche che si sono riversate anche in campagna elettorale. Alla gente, però, questo format iper-popolare (iper-criticato) e iper-costoso piace. Punto. 

E questo è un processo irreversibile, un punto fermo sul quale si dovranno confrontare anche coloro che si troveranno a governare la città nell’era post Stasi. E allora il dramma/commedia sarà che chiunque verrà a gestire, amministrare, governare questa benedetta città a due teste, dovrà saper fare meglio di ora, per evitare di finire nella “tagliola” della critica, della polemica. 

Non solo. Se oggi ad un affollatissimo concerto di Capodanno a Corigliano-Rossano corrisponde quasi zero in termini di presenza turistica, domani per la politica questa giustificazione non avrà più senso. Perché è la stessa politica nostrana che continua a governare o fare opposizione, purtroppo, senza criteri oggettivi o termini di paragone concreti. Questa è la felice Repubblica delle Banane, dove ogni tratto di penna su un foglio bianco è un tratto nuovo: non corregge nulla. Con o senza senso? Lo capiremo domani.

Adesso la realtà è questa. Muovere critiche alla strategia degli eventi, dirette o per vie traverse, come qualche sciocco che si è convito che sul palco ci fossero i sosia degli artisti ingaggiati, rischia solo di fomentare inutili polemiche condite dal vomitevole dileggio dei social. Poi che quegli eventi non producano nulla è un’altra storia. Ma è su quell’altra storia che la classe dirigente che aspira a governare questa grande città deve iniziare a lavorare da adesso, a studiare. Perché, domani, dei vari Coez, Pezzali, Rocco Hunt, Verdiana, J-Ax qui non se ne potrà più fare a meno nessuno, Nemmeno chi oggi si dice contrario!  

foto in copertina di Tony Carnevale

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.