Il circo Calabria (e nazionale) abbandonati a sé stessi con la "sindrome cinese"
Stanno riscuotendo un grande successo in tutta la regione gli strabilianti numeri del Circo Calabria.
Primo fra tutti il capocomico con i suoi esilaranti sketch, nei quali finge, con un risultato incredibilmente verista, di essere uno sprovveduto ignorantone. Ma le altre attrazioni non sono da meno. Basti ricordare il fenomenale "contorsionista" che, fingendosi economista, spiattella, con incredibili intrecci del suo flessuoso corpo, i dati di un ipotetico bilancio regionale in ordine.
Per non parlare della mirabolante "donna barbuta", un fenomeno ottenuto, pare, facendola assistere ripetutamente ai discorsi politici in Regione.
E che dire dello "scheletro vivente", pare, sempre pare, interpretato da un cittadino estratto a sorte dalla moltitudine di poveri della Regione.
Molto applaudito anche il "mago prestigiatore", quando trasforma il sogno della piena occupazione in realtà (sempre virtuale, ma resa concreta con il trucco, sempre efficace, della campagna elettorale).
Molto gradito dal pubblico anche un numero ormai classico, il sindaco di Cassano che con un decreto chiarifica le acque del mare di Sibari, inquinate dalla Goletta Verde (fischi e buuu dalla platea).
Purtroppo di giochi circensi ci si allieta ma non si vive, e molti Calabresi (ma anche molti Italiani stanchi del Circo Nazionale) hanno dichiarato di non farcela più a stare qui.
Il professor Franco Risolvotutto, noto scienziato calabrese, ha proposto una via di fuga per questi incontentabili: la "sindrome cinese".
Di cosa si tratta è presto detto. Ė il disastro che accadrebbe se il reattore nucleare di una centrale atomica cessasse di essere raffreddato: si formerebbe un globo di tale potenza calorica da forare la terra da parte a parte fino ad uscire in Cina.
Ma, ha precisato appunto il professore, l'evento, è stato chiamato così, presupponendo la centrale posizionata in America. Se invece, ha aggiunto lo scienziato, partissimo dall'Italia? Sorpresa! Non uscirebbe in Cina, ma in Nuova Zelanda. Sarebbe una "sindrome Nuova Zelanda".
Ora, basterà dare un'occhiata ad un mappamondo per vedere, altra sorpresa, che la Nuova Zelanda è una copia dell'Italia immersa nell'Oceano Pacifico! (vedi immagine)
Stessa superficie: 267.710 kmq (Italia 301.340). Manca qualche pezzo di Calabria in basso, un arco alpino, qualcosa al centro, ma insomma, nell'insieme è un'accettabile alternativa.
Pochi abitanti: 4.572.900 (Italia 60.753.794).
Allora, ha concluso il pensatore, invece di intraprendere la mission impossible di rimettere a posto le cose qui da noi, ripartiamo da zero in Nuova Zelanda.
Ecco il progetto del professor Risolvotutto:
1. Realizzare una centrale nucleare (basterà versare qualche mazzetta).
2. Dimenticarsi di raffreddare il nocciolo (durante un'assemblea sindacale).
3. Vedere svilupparsi la "sindrome Nuova Zelanda".
4. Regolare l'accesso al tunnel evitando in tutti i modi di far passare: politici di ogni ordine e grado, accademici, religiosi integralisti (devoti a varie divinità), giornalisti leccaculo, fannulloni e perdigiorno.
Una volta sul posto si eviteranno, ovviamente, tutti gli errori commessi in Italia nel più recente passato (inutile fare l'elenco).
Per adesioni al progetto inviare curriculum vitae.
Maurizio Silenzi Viselli.