In un’intervista esclusiva, il
consigliere regionale del Pd,
Carlo Guccione, illustra quello che è il suo pensiero sui temi più caldi della
Piana di Sibari.
La legislatura regionale volge al capolinea e si può tracciare un primo rapido bilancio. «La mala politica dispiegata in questi anni ha prodotto e sta continuando a produrre, particolarmente in alcune aree della Calabria, disastri profondi e duraturi che hanno compresso le potenzialità della Regione e sterilizzato le possibilità di sviluppo che faticosamente alcuni buoni amministratori erano riusciti a creare».
Sul territorio dello Jonio la situazione è diversa? «Non possiamo sottrarci dal denunciare il colpevole silenzio e la passività mostrata negli ultimi quattro anni dalla rappresentanza politica di centrodestra. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: nel campo della sanità questo deficit di rappresentanza ha prodotto una desertificazione sanitaria che ha definitivamente compromesso la capacità di rispondere adeguatamente e con efficacia alla domanda di salute dei cittadini dello Jonio e non ha permesso di garantire i
Lea (livelli essenziali di assistenza)».
Sul fronte dei fatti concreti, questa inerzia della politica che cosa ha prodotto? «Solo per restare alla stretta attualità, quest’area della Calabria rischia di perdere un altro pezzo di buona sanità a causa della decisione della società Asscoop di Ancona di disimpegnarsi dalla gestione di una Rsa a Caloveto che ospita circa 40 pazienti con disabilità mentale e dà lavoro ad oltre 60 famiglie. Abbiamo chiesto al prefetto la convocazione urgente di un tavolo istituzionale così da scongiurare la chiusura della struttura che causerebbe la sicura perdita di oltre sessanta posti di lavoro».
Esiste una volontà discriminatoria da parte della giunta regionale nei confronti della Provincia di Cosenza che sarebbe vittima di penalizzazioni nella ripartizione delle quote sanitarie? «Analizzando i dati contenuti nel decreto 33/2014 sulla ripartizione del Fondo sanitario regionale, si evince chiaramente che la provincia di Cosenza, pur avendo il maggior numero di abitanti, riceve una quota di finanziamento pari a 1.466 euro pro capite contro i 1.534 di Crotone, i 1.518 di Reggio Calabria, 1.768 di Catanzaro e i 1.273 destinati a Vibo Valentia. I dati evidenziano in maniera inconfutabile una forte sperequazione nel riparto delle risorse che si traduce in meno servizi sanitari territoriali e ospedalieri».
C’è possibilità che la Calabria perda 1 miliardo e 800 milioni di fondi comunitari del Por 2007/2013? «Se non saremo in grado di rendicontare il completamento delle opere previste entro il 31 dicembre 2015 si avrà la cancellazione dell’opera non completata e il suo definanziamento ed i costi già sostenuti sarebbero posti totalmente a carico della regione. Per quest’area si potrebbe pensare a tre opere infrastrutturali importantissime. La prima è l’acquisto e la sostituzione del materiale rotabile della linea ferroviaria jonica, con una percorrenza sulle due tratte di 90 minuti. Così si realizzerebbe di fatto la metropolitana di superficie. L’investimento ammonterebbe a circa 100 milioni di euro. Sulla nuova programmazione potrebbe essere previsto sia il collegamento dalla stazione ferroviaria di Crotone all’
aeroporto Sant’Anna e il collegamento con il
porto di Corigliano. Poi il secondo lotto della
strada provinciale Tarsia-Diga-Corigliano di 25 milioni di euro che ha già un cronoprogramma che prevede il completamento entro il 31 dicembre 2015. L’ultima infrastruttura è rappresentata dal completamento definitivo della
strada Longobucco-Mirto Crosia per un importo di 40 milioni di euro realizzabile entro il 31 dicembre 2015».
Si avvicina il momento della scelta del candidato governatore: rinnovamento o no? «Il rinnovamento va dimostrato e messo in atto sul campo, non in laboratorio. Il vero rinnovamento sta nelle idee innovative e in come queste idee vengono trasformate in fatti concreti».
Nel Pd non sono mancate le manovre per disinnescare le primarie ed evitare così la candidatura di Mario Oliverio. «Chi oggi si scaglia con tanta veemenza contro le primarie, dovrebbe ricordare che se Renzi è riuscito ad imporsi sulla scena politica nazionale è proprio grazie ad una deroga allo statuto che gli ha permesso di candidarsi alle primarie contro Bersani».
Oliverio è un amministratore esperto ma è sulla scena politica da molto tempo. C’è chi dice da troppo tempo. «Per amministrare una regione come la nostra, l’esperienza è una virtù, non una debolezza».
l.l.