“ Fusione, opportunità storica di rilancio per le due Città di Corigliano e di Rossano”. Al referendum del 22 ottobre è necessario arrivare con cognizione e consapevolezza, fiducia, voglia di cambiamento. E dare una svolta decisiva al territorio. Non solo a tutela di quel che rimane dell’esistente ma soprattutto per le future generazioni. A cui si lascia una pessima eredità. E’ quanto è emerso nel corso della conferenza stampa di presentazione del neonato comitato spontaneo e autonomo “Corigliano per il Si”. Questa si è tenuta al Movida Beach di Schiavonea alla presenza dei referenti Gisella Santelli, Antonello Gianzi e Salvatore Martilotti, oltre a un nutrito gruppo di aderenti, composto da varie sfere della società civile. L’iniziativa è servita a spiegare quali siano le motivazioni e i punti di partenza posti a fondamento della volontà di unirsi alla cittadina confinante. Alcuni aderenti, rappresentanti il tessuto economico/produttivo, hanno evidenziato come, di fatto, la fusione sia già avvenuta nel loro settore ormai da anni. Lo sviluppo economico e la collaborazione in questo senso tra i due grossi centri era già iniziata da tempo. Anche a livello amministrativo. In particolare in occasione della ricezione dei fondi Pisu e da più parti conseguentemente è stato sollevato un motivo di indignazione. E cioè “l’inerzia della locale amministrazione comunale. Che, se pur in maniera agile aveva deliberato a favore del processo di fusione, ha immediatamente dopo ritirato i remi in barca. Evitando persino di confrontarsi dialetticamente sul tema”.
FUSIONE NECESSARIA PER INVERTIRE LA ROTTA IN AMBITO SANITARIO
Forte è il sospetto - si è ribadito nel corso della serata - che ci siano “interessi di parte a fomentare questa campagna di ostruzionismo, che ha determinato anche il tentativo di bloccare la macchina referendaria. Quasi si avesse timore del risultato della sacra espressione popolare”. E’ stato ribadito come questa amministrazione, insieme a quella di Rossano, abbia avuto in passato la possibilità, per omogeneità di colore politico, di avviare un serio programma di sinergia. Ma quell’occasione è stata perduta. Nessun timore circa i rapporti politici con la città di Rossano. Derivanti da ipotesi o tentativi di supremazia. Questa considerazione, solo marginalmente ripresa, è stata superata dal fatto che l’eventuale futuro Consiglio comunale della Città unica “sarebbe composto in maggioranza da coriglianesi, per ragioni demografiche. Occasioni di crescita anche in termini di ampliamento delle risorse della pesca e del turismo. Durante l’incontro si è messo in risalto come la fusione sia assolutamente necessaria anche per cercare di invertire la rotta in ambito sanitario. Vi è un’importante discrepanza nell’ambito territoriale dell’ASP di Cosenza. A fronte di un territorio molto variegato in cui alcuni comuni distano oltre 100 Km dal capoluogo e di una popolazione che presenta una densità superiore di circa 20.000 abitanti a quelli residenti nelle province di Catanzaro, Vibo Valentia e Crotone insieme, l’ASP di Cosenza oltre ad essere unica dopo l’immotivato e assurdo accorpamento delle aziende sanitarie precedentemente esistenti, è posta in una posizione che dista svariati chilometri dagli Ospedali principali posti invece sulla fascia Jonica e su quella tirrenica.
PREDISPOSTI FORUM INFORMATIVI PER I GIOVANI
A questo bisogna aggiungere che in una provincia così estesa, è presente un solo centro HUB. Una sola centrale operativa 118. Mentre non esiste un’emodinamica. E quest’ultima, è emerso ancora, non è prevista nemmeno nell’Ospedale Unico della Sibaritide. Un’ulteriore beffa a tutta l’area della Sibaritide. Nei prossimi giorni saranno costituiti dei forum informativi. Protesi al coinvolgimento di giovani e meno giovani. Finalizzati a promuovere processi di divulgazione e di sensibilizzazione nel vasto territorio.
Fonte: La Provincia di Cosenza