1 ora fa:La Calabria celebra l'innovazione digitale e la tutela dei cittadini con il ConciliaWeb Day
45 minuti fa:Pubblicato il Piano Stralcio di Bacino del Distretto Idrografico dell'Appennino Meridionale, Papasso: «Alcuni passaggi destano preoccupazione»
4 ore fa:Il Codex Purpureus Rossanensis sarà protagonista di una Mostra a Grottaferrata
44 minuti fa:Finita l'attesa: domani a Co-Ro l'evento su "I Rosoni Medievali", per indagare sui significati nascosti della realtà
2 ore fa:Gli studenti del "Falcone-Borsellino" di Co-Ro incontrano Nuccia Benvenuto, autrice di Presente Remoto
1 ora fa:Statale 106, Scutellà (M5s) presenta un emendamento per anticipare la realizzazione del nuovo asse viario Sibari-Catanzaro
4 ore fa:Agricoltura, Smiriglia: «Crollo di oltre 70% per la stagione olivicola 2024»
2 ore fa:Trebisacce, approvato regolamento sui dehors. «Ora c'è bisogno di ripensare complessivamente la viabilità»
3 ore fa:VOLLEY - La Valsa Group Modena fa tappa a Corigliano-Rossano, ospiti del Pala Brillia
3 ore fa:Alto Jonio isolato, si torna a parlare del problema dei tagli alla rete ferroviaria

Fusione, Forciniti: difendiamo il diritto alla democrazia

1 minuti di lettura
“Io voglio votare, magari anche votare per il no, ma voglio poter votare”. A sostenere ciò è Francesco Forciniti. Che alle elezioni regionali si è candidato per il Movimento 5 Stelle di cui fa parte. Forciniti giunge a lanciare questa sorta di appello dopo avere fatto una disamina attenta e puntuale di quanto si sta registrando nel dibattito politico locale sulla vicenda fusione. “A Corigliano – afferma il giovane professionista - sta accadendo che la classe politica e amministrativa più ridicola e inconcludente degli ultimi trent’anni almeno, degnamente guidata dal sindaco Geraci, non paga di aver ridotto il nostro territorio ai minimi termini. E di avere rubato alla gente persino la speranza che qualcosa possa cambiare. Vorrebbe ora negare ai cittadini il diritto di esprimersi sulla fusione attraverso il referendum. Perché spaventata dal fatto che tale consultazione si svolgerebbe senza la previsione di alcun quorum. Una ventina scarsa di persone sta provando a togliere la voce agli altri 80.000. Peraltro con mezzucci di bassa lega che giuridicamente non stanno in piedi. Il quorum referendario è concettualmente qualcosa di altamente ingiusto e anti-democratico. L’idea di subordinare la validità di una consultazione popolare al numero di cittadini che decide di parteciparvi è il trionfo del disinteresse e della rassegnazione. Perché attribuisce un abnorme potere di “congelamento” dello status quo a quella porzione di cittadinanza che non si interessa. Che non si informa e non partecipa. E che quindi dovrebbe “contare” meno delle altre, non certo di più.
FUSIONE, FORCINITI: ANNICHILITA SUL NASCERE OGNI FORMA DI DIBATTITO
E’ ancora fresco nella mia mente l’imbarazzante appello di Renzi e Napolitano a disertare le urne in occasione del referendum sulle trivelle del 2016. Ad affermare il concetto che le decisioni da cui dipendono le nostre vite debbano essere prerogativa esclusiva della politica. E che quindi i cittadini dovrebbero guardarsi bene dal voler capire certi temi e dire la loro. Il fatto che un referendum parta “azzoppato” sul nascere costituisce intrinsecamente il migliore argomento per disincentivare attivismo e partecipazione. E per indurre la gente a rimanere lontana, apatica e distante. Il quorum è da sempre il migliore alleato di quella classe politica e dirigente che ci ha volutamente disabituati alla partecipazione per poter continuare a pensare al posto nostro. Anziché mettere in campo i propri argomenti e le proprie ragioni, accettando di confrontarle con quelle di tutti gli altri, si preferisce cavalcare l’apatia imperante in questi tempi cupi per annichilire sul nascere ogni forma di dibattito”. Fonte: La Provincia di Cosenza
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.