Estate senza aria condizionata negli uffici: per l’ISS c’è il rischio contagio
Il coronavirus potrebbe mietere un’altra vittima: l’aria condizionata. Secondo Repubblica, l’estate 2020, in ufficio, si rischia di passarla senza il supporto refrigero che allieta, normalmente, gli ambienti di lavoro a causa del troppo caldo di luglio e agosto
DI MARTINA CARUSO La pandemia da nuovo coronavirus rischia di rovinare anche il piccolo piacere quotidiano del condizionatore. Tra le tante misure al vaglio del governo Conte per dare il via alla fase 2, infatti, non ci sarebbero solo temi dedicati ad autocertificazioni, distanziamento sociale e dispositivi di protezione. Importante è la novità che potrebbe riguardare l’aria condizionata: ci sono indicazioni dell’Istituto superiore di sanità sul rischio legato ad alcuni impianti. In particolare una forte ventilazione potrebbe spostare le goccioline con il virus emesse da una persona infettata. E servirebbe una disinfezione frequente dei condizionatori. Per battere il virus, insomma, dovremo forse convivere con il caldo. L'aria che esce dagli apparecchi è sicura, garantisce l'associazione AiCARR: "Il ricambio d'aria è positivo e senza pericoli". Ma c'è chi sostiene che il suo flusso potrebbe favorire lo spostamento delle goccioline.La correlazione tra coronavirus e aria condizionata arriva direttamente da uno studio effettuato in Cina: questo strumento di refrigero avrebbe un ruolo cruciale nella diffusione delle secrezioni respiratorie contenenti RNA virale, un’ipotesi di cui si è parlato spesso nelle ultime settimane. Lo studio è emerso in una recente lettera pubblicata sulla rivista “Emerging Infections Disease“. La contaminazione, secondo quanto pubblicato, è avvenuta in un ristorante cinese di cinque piani, senza finestre e con aria condizionata.
Una famiglia di Whuan si è recata a Guangzhou. Qui ha pranzato nel suddetto ristorante. Il giorno dopo, un membro della famiglia ha mostrato i sintomi tipici del coronavirus. Questo pranzo avrebbe favorito la contaminazione di altre 9 persone: 4 membri della stessa famiglia e 5 persone delle altre due famiglie vicine, tra cui 2 persone vicino l’aria condizionata che sarebbe stata dunque il veicolo attraverso cui il virus avrebbe raggiunto un altissimo indice di diffusione.