Il torrente Cino, terra di mezzo fra i comuni di Corigliano e Rossano, sembra fatto apposta per nascondere la “vergogna”. Ci stiamo occupando spesso delle “nefandezze” ambientali che gravano come macigni sulle spalle della città. Nei mesi scorsi abbiamo riferito delle discariche a cielo aperto della periferia di Schiavonea, sette giorni fa degli annosi problemi legati alla discarica di contrada Cotrica. Da qualche tempo, sempre più segnalazioni giungono a proposito del
torrente, letteralmente invaso da rifiuti di ogni genere. Il greto del fiume sembra quasi accettabile, ma se ci si spinge sulle sponde, sono ben visibili cumuli di rifiuti di ogni genere. Inerti, apparentemente eternit, rifiuti ingombranti, elettrodomestici di varia taglia, televisori, frigoriferi, lavatrici e quant’altro sembrano essere ritornati fra gli scaffali, questa volta, di cemento che il torrente offre. Il “panorama” è indecente perché in queste “discariche” si trova di tutto (anche vecchi water, lavandini ed altri pezzi di ceramica, giusto per rendere il senso) a volte mimetizzato fra la vegetazione. I rifiuti, infatti, spesso sembrano nascondersi fra le erbacce e dietro ai muretti di sostegno agli argini del torrente. Gli “scarichi”, inoltre, sono quotidiani e la
zona del vicino torrente Gennarito appare ancor di più in emergenza perché meno frequentata e più nascosta. Eppure, basterebbe poco per la bonifica dell’area che, tra l’altro, si rende necessaria, giacché quei rifiuti rischiano di giungere in mare. È avvilente apprendere che nessuno fa niente e che le bonifiche della zona sono sempre più rare. Insomma, nessun rispetto per l’ambiente, con problematiche che si riverberano anche nel centro abitato. Un esempio? Nei giorni scorsi viale Salerno e zone adiacenti, a Schiavonea, sono stati invasi dal cattivo odore di acque reflue che fuoriuscivano dai tombini: una grana che spesso viene fuori dopo le piogge. Gli abitanti della zona sono preoccupati perché hanno il timore che possa trattarsi di qualche malfunzionamento della rete fognaria, con le ipotizzabili conseguenze negative per la salute. Tempo addietro l’assessore all’Ambiente, Marisa Chiurco, aveva lanciato un appello ai coriglianesi perché le problematiche ambientali sono causate dall’uomo. In una sorta di inno all’educazione civica, la
Chiurco aveva detto che «il territorio comunale non è né del sindaco, né dell’assessore ma di tutti: per questo lo si sappia rispettare». Lasciare, dunque, il mondo un po’ migliore? Basta poco. l. l.