Un pezzo della Sibaritide-Pollino a Guadalajara per il "Foro Mundial de la Gastronomìa Mexicana"
Laura Barbieri componente della delegazione italiana che ha partecipato alla grande kermesse americana grazie ad un progetto curato da Patrizia Nardi e sostenuto dalla Regione Calabria, Confindustria e da Slow Food
GUADALAJARA (MEXICO) – Un pezzo della Sibaritide-Pollino, con i suoi sapori, protagonista in questi giorni a Guadalajara, in Messico, dove sotto l’egida dell’Unesco, dal 27 al 30 ottobre scorsi si è tenuto il settimo “Foro Mundial de la Gastronomìa Mexicana”. Si tratta di una delle kermesse dedicate alle identità enogastronomiche più importanti a livello globale che ha riunito, soprattutto al femminile, cocineras traditional y profesional dell’America Latina e del Carribe, della Spagna e dell’Italia, con un occhio alla parità di genere, tra le raccomandazioni Unesco più sensibili.
Convegni, conferenze, performance, il Carrousel Gastronomico su Plaza de la Liberacìon sono stati il focus di un programma intenso messo in atto dal Conservatorio de la Gastronomìa Mexicana Patrimonio Unesco e dalla Secreteria General dello Stato di Jalisco, al quale la Calabria ha partecipato attraverso un progetto di Patrizia Nardi, che ha guidato la delegazione italiana. Delegazione italiana della quale ha fatto parte anche Laura Barbieri, della storica famiglia Barbieri di Altomonte custode della tradizione enogastronomica della Sibaritide-Pollino.
«Rappresentare il patrimonio culturale della cucina della regione al centro del Mediterraneo, importante, variegato, frutto di connesdioni e di mezclanza millenaria» questo l’interno della professoressa Nardi, condiviso con gli organizzatori, l’Ambasciata del Messico in Italia, l’Icpi del Ministero della Cultura, con l’Assessorato alle Politiche agricole e alimentari della Regione Calabria, Gianluca Gallo, con Confindustria Cosenza e Slow Food Area Grecanica Reggio Calabria, che hanno sostenuto l’idea. «Abbiamo presentato la nostra regione – aggiunge Patrizia Nardi - con la sua cucina autentica e la cucina calabrese arberesh e grecanica, frutto di connessioni e del nostro peculiare “amore per lo straniero”, che ci fa essere ciò che siamo. È stato emozionante vedere scorrere le immagini della Calabria più bella sui grandi schermi di Plaza de la Liberacion e le nostre cuciniere Laura Barbieri, Anna Stratigó e Donatella Favasuli al lavoro, sotto gli occhi attenti di esperti Unesco, delle cocineras messicane, dell’Accademia Reale di Spagna. Voglio ringraziarle molto, così come ringraziò Alessandra Mazzei che è stata la mia connessione con la Calabria del nord».
«Ricchezze agroalimentari della nostra terra – dice l’Assessore all’Agricoltura della Regione Calabria, Gianluca Gallo – trovano una finestra importante attraverso la quale presentarsi una volta ancora al mondo: l’internazionalizzazione e la promozione sono aspetti fondamentali per lo sviluppo del comparto agroalimentare calabrese nell’ambito di una piattaforma mediterranea di cui, per storia e vocazione, la Calabria è parte fondamentale e dalla quale trae anche la sua identità. In quest’ottica, lo scambio con il Messico risulta interessante, aprendo nuove prospettive sotto il profilo enogastronomico e culturale: sosterremo questo dialogo di gusto e qualità, perseguendone lo sviluppo».
La cucina della tradizione rientra nella tipologia del patrimonio culturale immateriale e, al di là del valore identitario che le è proprio, ha un grande valore per lo sviluppo sostenibile dei territori, insieme ad altri patrimoni di grande fascino relazionale, come la musica, la danza, le feste della tradizione, il saper fare artigiano, il rapporto tra l’uomo e la natura che è alla base dell’esistenza della cucina e dei riti della tavola.
«È stato un tripudio di sapori – dice Laura Barbieri - colori e continue scoperte che hanno riempito di entusiasmo tutti i partecipanti e i numerosissimi visitatori. Con gioia immensa posso constatare che il cibo di qualità, autentico e tradizionale, è certamente un elemento importante delle storie delle comunità e del loro patrimonio culturale, ovunque nel mondo. Parlare lingue diverse ma avere chiaro l’obiettivo di preservare tutto questo è la consapevolezza necessaria per fare della nostra quotidianità un valore, per noi e per le generazioni che verranno. La mia gratitudine per questa straordinaria esperienza a Patrizia Nardi che ha creato tutto questo e un grazie ad Alessandra Mazzei, che ci ha messe in contatto. Grazie a Gloria Lopez Morales, Directora del Conservatorio de la Gastronomìa Mexicana e al doctor Franscisco Lopez, esperto Unesco di altissima levatura, umana e professionale, che ci ha accolte e sostenute».
Soddisfatto per l’ottima capacità di promozione prodotta dalla Calabria nell’ambito del settimo “Foro Mundial de la Gastronomìa Mexicana” anche il presidente di Confindustria Cosenza, Fortunato Amarelli. «Da sempre la capacità di fare rete e di creare nuove sinergie risulta strategico - ha detto – per poter contare su radici profonde e su una diffusa cultura enogastronomica di territorio, aiuta a tessere nuove trame di sviluppo e favorisce in maniera naturale nuovi e virtuosi scambi culturali, economici e commerciali che si consolidano grazie ad una cultura sedimentata che trova nelle produzioni di tradizione e di eccellenza del territorio la vera anima caratteristica. Questa espressione del patrimonio culturale immateriale è sicuramente tra le leve di sviluppo di una regione come la Calabria che si affaccia sul Mediterraneo e che guarda con interesse crescente all'alleanza con un Paese come il Messico. Saluto, quindi, con grande favore l'evento del Foro Mondial de la Gastronomia Mexicana che si terrà a Guadalajara, augurando la migliore riuscita dei lavori».