I messaggi di cordoglio per la morte del giovane lavoratore a Mandatoriccio
I sindacati lanciano l'allarme: «Servono controlli, prevenzione e cultura della sicurezza»
MANDATORICCIO - Riportiamo di seguito i messaggi di vicinanza di sindacati, politica e istituzioni.
Lavia, CISL Cosenza: «Poche ora fa a Mandatoriccio – dichiara il Segretario Generale della CISL di Cosenza, Giuseppe Lavia – ha perso la vita in un incidente sul lavoro un giovane operaio di 26 anni, a causa del cedimento del tetto del capannone su cui stava lavorando. Mentre ci stringiamo attorno ai familiari della vittima, unendoci al loro dolore, continuiamo a registrare un bilancio sempre più drammatico: è una ecatombe vera e propria, quella delle morti sul lavoro. Servono controlli, prevenzione e cultura della sicurezza. Non si può uscire di casa per andare al lavoro e non farvi più ritorno. In attesa che vengano accertate le dinamiche dell’accaduto, come CISL – conclude il Segretario provinciale Lavia – gridiamo la nostra rabbia e la nostra indignazione: fermiamo questa scia di sangue».
Filca Cisl Calabria: «La perdita di un giovane di soli 25 anni, caduto dal tetto di un fabbricato in una zona industriale periferica di Mandatoriccio, ci lascia sgomenti e profondamente addolorati». Christian Demasi e Pasquale Costabile della Filca-Cisl Calabria, esprimono il proprio cordoglio e la vicinanza ai familiari del giovane operaio morto in un incidente sul lavoro. «Questa ennesima morte sul lavoro, al di là di quanto emergerà dal lavoro degli inquirenti, non può e non deve essere archiviata come una fatalità. Le cadute dall’alto continuano a essere una delle principali cause di mortalità nei luoghi di lavoro, evidenziando come le norme sulla sicurezza siano ancora troppo spesso disattese, soprattutto nei piccoli cantieri e nelle realtà produttive meno strutturate». Demasi e Costabile richiamano con forza la necessità di applicare rigorosamente i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, che rappresentano uno strumento fondamentale per garantire la formazione e la sicurezza dei lavoratori: «La formazione non è un lusso o un costo da tagliare. È un diritto imprescindibile che va rispettato e potenziato, attraverso l’utilizzo degli enti di formazione e il coinvolgimento di tutte le parti sociali. Ogni lavoratore deve essere adeguatamente preparato ad affrontare i rischi legati alla propria attività quotidiana. Per questo serve un impegno concreto da parte delle istituzioni, delle imprese e degli organismi di controllo. È necessario intensificare i controlli e rafforzare le ispezioni nei luoghi di lavoro. Questi devono essere frequenti, mirati ed efficaci, ma anche educativi, per promuovere una cultura della sicurezza che coinvolga tutti i soggetti del sistema produttivo. Nonostante l’introduzione della patente a crediti, che qualifica lavoratori e imprese, è soprattutto il lavoro sommerso a continuare a generare una scia di sangue intollerabile. Questo fenomeno è particolarmente evidente nei piccoli cantieri, spesso invisibili, dove non ci sono i protocolli di sicurezza e legalità. È in questi contesti che bisogna intervenire con maggior decisione, per garantire il rispetto delle normative e tutelare la vita umana. È necessario un forte cambiamento culturale: bisogna investire in formazione, vigilanza e sicurezza. Lavorare non deve significare rischiare la vita ogni giorno. La sicurezza deve diventare una priorità condivisa, un valore imprescindibile per l’intera società. La dignità e il valore della vita umana – concludono i sindacalisti della Filca-Cisl Calabria – devono essere messi al centro di ogni scelta politica, economica e sociale».