Vogliamo proseguire la nostra inchiesta nel mondo dell’agricoltura, vocazione naturale del nostro territorio, motore propulsivo dell’economia locale. Se è vero, infatti, che non c’è angolo della
Sibaritide che non abbia un campo coltivato, sia di pesche, mandarini o di olive, non vogliamo analizzare solo una faccia della medaglia. Ciò che ci sta a cuore, e come a noi a tanti abitanti jonici, è il futuro di questo settore, per troppo tempo poco controllato e, per questo, non organizzato a dovere. In una realtà come la nostra, difficile sotto tanti punti di vista, di
cooperative, uno degli attori principali del
settore agricolo, ne esistono tante: alcune più “buone”, che operano nella legittimità e nella difesa dei propri lavoratori, altre meno buone. Proprio a causa di queste ultime, l’
Inps è arrivato a un giro di volta per cui, facendo di tutta l’erba un fascio, ha sbattuto le porte in faccia a “tutti” in maniera, apparentemente, indiscriminata. Certo, è apprezzabile la volontà da parte dell’ente di fare le cose per bene, ma non è accettabile che “si spari nel mucchio”, a spregio di lavoratori, datori e cooperative serie. Se, infatti, in tanti hanno aggirato l’ostacolo truffando lavoranti e istituzioni, altrettanti fanno della serietà e del sostegno all’agricoltore un monito da seguire sempre e comunque. Questi ultimi a chi devono rivolgersi? È giusto che scontino le colpe altrui, ritrovandosi a non essere rappresentati e tutelati proprio da chi, ed è pagato per questo, dovrebbe supportarli? A questo proposito, a muoversi dovrebbero essere proprio quegli studi di consulenza, patronati e sindacati che, andando a bussare alla porta dell’Inps, dovrebbero fare gli interessi dei propri clienti pretendendo risposte e operazioni concrete. Non si può lasciare in stallo un settore così vitale per la nostra economia, specie se ci sono tanti agricoltori e tante aziende che aspettano solo di poter imbracciare gli attrezzi di un mestiere onesto, ritornare nei campi e svolgere i propri compiti. Siamo dalla parte dei lavoratori. Chi ha sbagliato, paghi.
m. f. s. t.