COMUNICATO STAMPA 299.024 prestazioni nel 2013, 358.643 nel 2014 ed oltre 400.000 per il 2015, sulla base dei dati al 31 luglio scorso. 54.390 esami tossicologici nel 2013, 96.652 nel 2014 ed oltre 100.000 per il 2015, stimati sulla base dei soli dati al 31 luglio (oltre 55 mila). Conosce questi dati il dipartimento regionale sanità, il cui direttore generale, espressione politica dell’amministrazione, controfirma i decreti del commissario SCURA? Se sì, su quali criteri si pensa di riorganizzare il poliambulatorio ed il laboratorio di Cassano? Privare di questa eccellenza, in un’area della Calabria che più di altre patisce la carenza di posti letto per acuti, come in altri casi produrrebbe una maggiorazione dei costi al sistema sanitario regionale. Ovvero l’esatto contrario del risparmio che sulla carta si dice di perseguire. Rafforzare invece, così come noi ribadiamo, il poliambulatorio di Cassano e renderlo H24, dotato di guardia medica, esattamente come avviene in Toscana o in Emilia, significa rispettare il piano di rientro ma con applicazioni intelligenti, sulla base della conoscenza dei territori interessati. – È, in sintesi, quanto ha ribadito ieri
Carlo GUCCIONE, consigliere regionale del PD, nel corso della conferenza stampa convocata nella sala consiliare cittadina, alla presenza, tra gli altri, del Sindaco
PAPASSO, dell’assessore alla sanità
GAROFALO, del Presidente del Consiglio Comunale GUARAGNA e di diversi medici ed operatori sanitari. Il commissario SCURA – ha scandito
GUCCIONE – fa decreti senza conoscere la realtà. Ma ciò che più desta preoccupazione è che il dipartimento regionale li sottoscrive ad occhi chiusi. Ecco perché serve chiarezza, da parte del governo regionale. Non si può contestare SCURA e poi, però, sottoscriverne ogni paradosso ed assurdità. Il laboratorio di Cassano ha una sua riconosciuta e documentata specificità. A fruirne è lo stesso sistema pubblico. Non solo, sulla base dei numeri di cui commissario e dipartimento farebbero bene ad entrare in possesso, per revocare e modificare le errate determinazioni assunte, basterebbe un investimento di 55mila euro per dotare l’attuale struttura di ulteriori strumenti per contribuire sensibilmente a diminuire l’emigrazione sanitaria (ammonta a 5 milioni di euro la sola spesa dell’Asp di Cosenza per le prestazioni fuori regione). Puntando ad esempio – ha aggiunto il consigliere del PD – sul disturbo alimentare, bulimia e anoressia in primis (si contano oltre 6000 i casi in tutta la regione). Rientra appieno in una riforma sanitaria efficace ed efficiente, capace di ridurre realmente i costi, il rafforzamento dei poliambulatori come quello di Cassano, anzi tutto per ridurre le file inenarrabili nei pronto soccorso determinate per oltre il 75% dei casi in modo improprio per l’assenza totale di presidi sui territori. Soprattutto nella Sibaritide (e noi conosciamo il territorio meglio di Scura e di chi lo ha preceduto!) dove il rischio di morire per assenza di posti letto per acuti è elevatissimo. La Regione Calabria – ha sottolineato – non può essere spettatrice di quanto sta accadendo. Ecco perche su questa questione apriamo una vertenza, così come faremo sull’Ospedale di Trebisacce (la cui chiusura sta determinando un aumento di costi stimato in 10 milioni di euro, secondo un recente ricerca universitaria) e sul nuovo Ospedale della Sibaritide, sul quale si è già perso un anno, senza alcuna chiarezza sul blocco dell’iter e soprattutto sull’effettiva realizzazione di questa infrastruttura strategica per quest’area della provincia di Cosenza. Il contratto – ha detto – è stato firmato un anno fa, senza l’obbligatoria e contestuale firma del protocollo di legalità da parte della società affidataria. I termini per la presentazione del progetto definitivo non sono mai partiti. Perché si continua a non essere chiari su questa vicenda? Così come non si capisce perché non si procede nella direzione della centrale unica degli acquisti che farebbe risparmiare al sistema sanitario regionale altri 3-400 milioni di euro! Il continuismo produrrà soltanto ulteriore sfiducia. Chi governa ha il dovere di fare scelte chiare e concrete e di rompere con interessi, meccanismi e la mala politica del passato.