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Calabria, sedici ragazzi su cento si fermano alle medie

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Il divario tra territori parte già tra i banchi di scuola e determina la perdita di possibilità di riscatto anche per le generazioni future. Con ricadute immediate sulle potenzialità di crescita e competizione di un’area. Anche in questo campo la Calabria registra dati negativi in termini di abbandono scolastico già al termine del primo ciclo di studi. Nell’ultimo censimento dell’Istat, la regione segnala una curva altissima di giovani tra i 18 e i 24 anni che lasciano i banchi di scuola con la sola licenza media non portando avanti alcun altro percorso di formazione. Stando alle analisi oltre sedici ragazzi su cento (16,3%) si trovano in queste condizioni rispetto a una media nazionale di per se non rosea (14%) e che colloca l’Italia al quarto posto per Paese con il più alto tasso di abbandono scolastico. Ma se il distacco con la media nazionale non sembra essere elevato, scendendo nel dettaglio territoriale, si percepisco le divergenze tra aree del Paese. Con le regioni del nord e soprattutto del centro dove si registrano tassi di dispersione scolastica inferiori – tra il 11,9% (Nord-ovest) e il 10,3 (Nord-est) e il Centro con 10,7% – e con un Mezzogiorno dove la media supera i 18 punti percentuali (per l’esattezza al 18,5%). Indicatori del doppio passo tenuto tra le diverse aree del Paese. Un passo claudicante che impedisce al Sud e alla Calabria di fuggire dalla condizione di estremo disagio in cui vivono da tempo. Con un’aggravante: il divario nel tempo si sta accentuando. Infatti, analizzando sempre i dati dell’Istat, emerge che se il tasso di abbandono scolastico tra il 2009 e il 2017 (ultimi dati disponibili) è diminuito anche nel Mezzogiorno, la velocità non è stata però la stessa delle altre aree del Paese, ma anche della stessa media nazionale. Così in questo lasso di tempo se l’Italia è passata dal 19,2 al 14 per cento, segnando dunque il recupero di oltre 5 punti percentuali, il Sud nello stesso periodo ha risalito la china di appena 4. Un distacco che poi diviene maggiore se paragonato alle aree più ricche del Paese: il Nord-ovest è passato dal 19,3% del 2009 all’11,9% del 2017 e il Nord-est dal 16,1 al 10,3. Che si traducono in un recupero rispettivamente di 7,4 punti percentuali per la prima area e di 5,8 per l’altra. Con le regioni del Centro che partivano da numeri più incoraggianti (13,5%) ma che hanno registrato una minore performance: 2,8% in meno di giovani che hanno lasciato gli studi prematuramente. E se riportiamo questi dati ai parametri di disoccupazione registrati sui vari territori e anche sulla povertà relativa si comprende quanto possano influire sulle aspettative di futuro e dunque di fiducia nel sistema di formazione da parte dei giovani del sud e della Calabria, in particolare. Maggiore è il livello di disaggio economico e il tasso di disoccupazione, maggiore sarà anche la percentuale di giovani che abbandoneranno i banchi precocemente. Con la conseguente impossibilità di riscatto di un’intera generazione e dunque del futuro stesso del territorio. Come il cane che si morde la coda, la nostra regione e il Sud, in generale, sembrano destinati a non avere la capacità di recuperare il gap che li separa dal resto del Paese e di segnare il passo rispetto anche alle altre regioni europee. Nonostante milioni di euro spesi di fondi nazionali ed europei gettati nel buco nero dei progetti di contrasto all’abbandono scolastico. fonte: corrieredellacalabria.it
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.