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«La speranza è vita»: inaugurato l'Anno Giubilare nella Cattedrale di Co-Ro

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CORIGLIANO-ROSSANO - È stata la croce dei giovani, la croce della Gmg, ad aprire il pellegrinaggio del popolo di Dio della Arcidiocesi di Rossano Cariati che, guidato da S. E. l'Arcivescovo Mons. Maurizio Aloise, ha inaugurato l'Anno Giubilare. Dalla Chiesa di San Bernardino, in cammino, si è giunti dinanzi alla Cattedrale di Maria Santissima Achiropita dove si è tenuta l'ostensione del Crocifisso alla presenza anche delle autorità civili e militari. Un clima di festa e preghiera, ricco di emozione e partecipazione, ha scandito l'ingresso in Chiesa dando così l'avvio dell'anno giubilare dedicato alla speranza.

«Oggi inauguriamo un cammino speciale, quello dell'anno giubilare della speranza. Un cammino che ci invita a varcare nuove porte, di luce, di fede e di riconciliazione. Il Giubileo - ha ribadito Mons. Aloise - non è solo un evento liturgico, ma un invito a tutti noi a riscoprire la speranza come cuore pulsante della nostra vita cristiana. Un invito a rinnovarci e a costruire insieme un cammino di comunione che si fonda sulla misericordia di Dio».

Mons. Aloise ha anche ricordato che saranno almeno cinque le chiese chiamate a diventare luoghi in cui sperimentare l'amore di Dio «che consola, perdona e dona speranza». «Grazie a questi santuari avremo la gioia di rinnovare con fiducia il nostro battesimo e vivere fedelmente la nostra vocazione Cristiana, ma mi permetto di indicare questa sera anche altre "porte" , altrettanto importanti come quelle dei santuari ufficiali, che è necessario attraversare per rendere ancora più significativo e rilevante questo nuovo anno che iniziamo. Sono le porte che quotidianamente attraversiamo, quasi senza accorgercene, ma che ci portano a luoghi dove la speranza può crescere, può fiorire e portare frutti: per noi , per gli altri, per tutti. Ve ne propongo 7 questa sera, agurandovi di passare attraverso questi santuari con coraggio, fiducia e speranza».

Il fratello e la sorella diverso da me

«L'altro da cui distogliere immediatamente lo sguardo, l'altro che mi ha ferito, l'altro che è stato causa di dolore e di conflitto ancora aperto. Il passo da fare, la soglia da attraversare verso di noi potrebbe essere quello del dialogo , del sorriso, della comprensione o addirittura quello della riconciliazione del perdono e dell'amore, con il desiderio di costruire ponti e non alzare muri».

La famiglia

«Anche la famiglia è un altro " santuario" da frequentare con gioia. E' in essa che la speranza può crescere attraverso la cura reciproca, l'ascolto, la stima, il rispetto il dialogo. Quanti conflitti in famiglia, quanti litigi, quante aggressioni e violenze. Ecco varcare la soglia del santuario che è la famiglia significa valorizzare tutti, grandi e piccini, malati e anziani. Prendersi cura dei più fragili e vulnerabili significa riscoprire la gioia dello stare insieme, la tenerezza di un abbraccio , di una carezza, magari rinunciare a qualche ora di televisione o di telefonino per giocare insieme e ascoltare, sedersi a tavola insieme».

La comunità

«Come viviamo fratelli e sorelle la nostra appartenenza alla chiesa, alla comunità, alla parrocchia, alla congregazione religiosa a cui apparteniamo? Come vivo il servizio che mi è chiesto. So promuovere i miei fratelli anche facendomi da parte? Riconoscono i doni altrui e ne gioisco quando gli altri sanno fare meglio di me? Come posso servire la comunità piuttosto che servirmi della comunità? Varcare la soglia della comunità significa vivere appieno il nostro battesimo».

Poveri e bisognosi

«Un ulteriore soglia che in questo anno vi chiedo di attraversare è quella che ci conduce verso i poveri e i bisognosi. Il santuario che è il povero è tra i più nascosti vulnerabili e sensibili della nostra società. Su loro e su come ci accostiamo a loro, si misura la nostra appartenenza a Gesù. Oggi però corriamo il rischio di abituarci alle loro sofferenze, ai loro disagi, alle loro richieste. Di rassegnarci alla loro situazione, dimenticando la nostra responsabilità e il nostro impegno di cristiani in quest'anno giubilare».

La terra

«La terra, la nostra madre terra,la nostra casa comune che anch'essa è un santuario. Da custodire e da perseverare. E' il santuario sul quale camminiamo ogni giorno tutti noi. Sappiamo gioire di un bel paesaggio, contemplare l'alba o il tramonto, la montagna o il nostro bel mare, ma ancora troppo pochi fra noi sanno indignarsi per gli abusi ,per gli sprechi ,per ogni sorta di inquinamento. Troppi tra noi ancora dimenticano l'impegno verso l'ambiente . Continuiamo a rinunciare a differenziare gli scarti, preferendo abbandonare i rifiuti lungo le strade, peggio ancora lungo i fiumi o gettarli dai dirupi. Che questo anno giubilare sia l'occasione per adottare nuovi comportamenti, nuovi stili di vita più sostenibili, ripulendo magari gli spazi pubblici, restituendo alla natura la sua bellezza e la terra alle future generazioni».

La nostra città

«La città in cui viviamo e operiamo ogni giorno è un altro santuario di cui prendersi cura. Per noi cristiani la città è innanzitutto il luogo in cui siamo chiamati a vivere i valori evangelici,in particolare l'onestà, la giustizia, la solidarietà, la legalità e la cura per il bene comune. Le nostre città sono dei veri e propri luoghi sacri ricchi di storia di tradizioni. Siamo invitati a fare delle nostre città un santuario, un luogo di vita e di speranza».

Dio

«Il santuario più importante è quello che ci conduce all'incontro con Dio. Potrà essere l'opportunità per riscoprirlo nella preghiera, nella meditazione personale, della parola di Dio, nella celebrazione dei sacramenti. La speranza cresce e si alimenta nell’intimità con Dio, nel silenzio che lascia spazio all'ascolto della sua voce che ci illumina e ci chiama e ci guida. Il Giubileo diocesano che iniziamo oggi ci sproni a fare quel passo quotidiano e fedele verso Dio, a cercarlo nelle piccole o grandi cose di ogni giorno, a rinnovare la nostra fede e a guardare a Lui come fonte di speranza e di comunione, soprattutto nei momenti di difficoltà e di prova. Finché c’è speranza c’è vita!»

«L'anno giubilare che abbiamo la gioia di vivere e di incominciare questa sera - ha concluso Mons. Aloise - è una grande opportunità per varcare le soglie di questi simbolici santuari e di altri che lo Spirito Santo potrà suggerire al vostro cuore. Attraversiamo questi santuari con la libertà dei figli di Dio, con impegno, con amore, fiducia nel futuro. Sentiamoci tutti impegnati ad agire concretamente, a trasformare, trasfigurare la nostra vita, la nostra città, la nostra famiglia, il nostro mondo in luoghi di giustizia, di verità e di pace. La speranza non resti soltanto una bella parola, ma diventi realtà nel vissuto di ogni giorno».

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.