«Addio BH? Lavoreremo ancora più speditamente per una pianificazione strategica del porto»
Zangaro e Sapia: «Se non ci sono più i margini per una soluzione e dovesse essere, per come temiamo, definitiva la rinuncia degli investitori, ciò impone di lavorare per attrarre investimenti e lavoro compatibili con le vocazioni del nostro territorio e l'ambiente»
CORIGLIANO-ROSSANO – «Diciamolo chiaramente: il dibattito su BH ha avuto la grande sfortuna di inserirsi nel contesto elettorale ed alcune posizioni sono state più opportunistiche che frutto di un ragionamento più organico nell'interesse del territorio. Siamo sempre stati distanti dalle posizioni estreme di chi paventava processi di colonizzazione o rischi ambientali, inesistenti, diffondendo immagini di bambini con la maschera antigas. La proposta americana, soprattutto inizialmente, per la nostra congenita diffidenza, è stata accolta tra pregiudizi, strumentalizzazioni e paure che abbiamo anche cercato di "smontare" specie dopo la "visita-blitz" presso lo stabilimento BH di Vibo Valentia».
Inizia così la nota a firma dei Consiglieri Comunali di Corigliano-Rossano, Liliana Zangaro e Cesare Sapia.
«Siamo stati testimoni della serietà e più in generale della sicurezza delle attività svolte, dell'impiego delle professionalità del posto, degli spazi riservati al benessere dei dipendenti. Mai BH è stata da noi descritta come "pericolosa": i dubbi riguardavano principalmente l'estensione degli spazi occupati e la coesistenza delle altre destinazioni d'uso dell'area portuale. Dubbi che non significavano malafede, ma amore e attenzione verso le altre attività produttive, in primis la pesca. La difficile collocazione fuori dal porto sia per le gigantesche dimensioni dei manufatti, il cui spostamento può avvenire solo tramite navi cargo, sia per le specifiche esigenze progettuali ha richiesto lo svolgimento di vari passaggi ed approfondimenti in ultimo nella famosa capogruppo ad inizio settembre. E poi "goodbye"!».
«La questione BH, al di là dei pro, dei contro e di come andrà a finire, ci ha messo finalmente - o almeno- nelle condizioni di discutere del porto, delle sue potenzialità e criticità, di assetto e tutela di tutti i settori strategici e questo dopo mezzo secolo di solitudine e di pacchi! Se non ci sono più i margini per una soluzione e dovesse essere, per come temiamo, definitiva la rinuncia degli investitori, ciò impone di lavorare ancora più speditamente per il futuro del porto di Corigliano-Rossano, per una pianificazione strategica e più in generale per attrarre investimenti e lavoro compatibili con le vocazioni del nostro territorio e l'ambiente».