L'ira del nord-est: «Giù le mani dal Sibari-Bolzano»... ma solo a parole
L'ipotesi della fermata a Castiglione cosentino desta malumori. Per Tavernise si trasformerebbe l'Alta Velocità in un Intercity. L'ex senatrice Abate parla di “depredazione” della fascia jonica, mentre Straface smentisce la notizia definendola "illogica"
CORIGLIANO-ROSSANO - La notizia di una nuova possibile fermata a Castiglione cosentino del treno Freccia Sibari-Bolzano sta suscitando (com'era prevedibile) molti malumori nel nord est della Calabria. Nella nostra Regione accade anche questo… si cerca di sfruttare al massimo quel poco che c'è e, così facendo, si rischia di rimanere tutti scontenti e, nel tentativo famelico di dividersi l'unico "pane", si rimane tutti con le briciole in mano e la pancia vuota.
Che un territorio avanzi delle richieste è più che legittimo, ma denaturare l'unico servizio che garantisce un collegamento celere tra il nord est della Calabria e il resto d'Italia, trasformandolo quasi in un treno regionale dalle innumerevoli fermate, ci sembra a dir poco sbagliato.
È di questo avviso anche Davide Tavernise, consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle, il quale aggiunge che «già è stato un errore concedere la fermata a Torano, se si dovesse aggiungere anche la fermata a Castiglione cosentino, che comporterebbe ulteriori 25 minuti di durata alla tratta, significherebbe trasformare il Sibari Bolzano in un "Intercity" piuttosto che in un treno ad alta velocità. Era l'unico collegamento veloce per la Calabria del nod-est… ed era stato pensato proprio per questo. Aggiungere ulteriori fermate lo renderebbe un semplice treno regionale».
La consigliera regionale di maggioranza, Pasqualina Straface, invece, smentisce le voci su questa ipotesi, affermando che alla Regione non si ha traccia alcuna di questa notizia, ma aggiunge anche che, qualora fosse vero, «non ci sarebbe alcuna logica nell'allungare il percorso del Freccia Rossa verso Castiglione Cosentino. Così facendo si andrebbe a snaturare il servizio stesso offerto dal treno ad Alta Velocità». Straface, inoltre, sottolinea che questo treno è «molto importante per la Calabria, tanto che la Regione per il suo mantenimento, contribuisce con mezzo milione di euro».
Usa parole pungenti l'ex senatrice Rosa Silvana Abate che parla del «pericolo di una nuova “depredazione” della fascia jonica da parte di una ben nota politica che da anni vuole isolare, umiliare e sfruttare la fascia jonica». Abate si rivolge al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto chiedendo di «non fare richiesta di nessuna modifica per peggiorare il progetto dell’unico treno che serve la fascia jonica e non ascolti scellerate richieste di amministratori, e altri poteri forti, che stanno chiedendo a gran voce di avere una fermata sotto casa del Frecciargento Sibari/Bolzano penalizzando sempre la Sibaritide e la fascia jonica». Poi richiama tutti i rappresentanti politici, di vario grado, della fascia jonica «che non hanno ancora proferito parola su questa assurda ipotesi che si sta facendo sempre più strada. A partire dell’assessore Gallo, poiché il progetto del frecciargento Sibari/Bolzano ha evitato la chiusura della stazione di Sibari, rivalutandola. Mi aspetto anche una levata di scudi da parte di tutti i sindaci della fascia jonica. E poi ci siamo noi cittadini: non consentiamo più allo strapotere di Cosenza di strapparci altra esistenza: la fascia jonica e la Sibaritide in primis deve rivendicare i propri diritti. Io non mi fermerò e difenderò questo treno con tutti gli strumenti a mia disposizione e chiedo il vostro aiuto. Difendiamo la nostra dignità e i nostri diritti e come ho sempre detto difendendo questo treno “sociale” daremo un segnale forte per ripristinare quella dignità e anche quell’onore che la fascia jonica merita. Annuncio iniziative per la tutela e la salvaguardia del nostro unico e solo collegamento di alta velocità».
Sull'immobilismo degli amministratori locali tuona anche Domenico Mazza del Comitato Magna Graecia che, commentando la notizia, afferma che: «Atteggiamenti di passività da parte degli Amministratori, non sono certo nuovi alle latitudini joniche. Alla notizia della probabile deviazione di tracciato della futura linea AV, tranne qualche flebile lamento, il tutto si sta consumando nella più completa ignavia degli Amministratori. Piuttosto che concertare, quindi, soluzioni nuove, pensando magari alla istituzione di un servizio InterCity da Cosenza a Milano via jonica, si preferisce avviare l'ulteriore guerra fra poveri col solo obiettivo di affossare ancora una volta un tessuto sociale già debole e provato. Mi chiedo cosa ancora dovrà capitare affinché la Classe Dirigente jonica si svegli dal comatoso letargo politico in cui è piombata. Si è concentrata l'attenzione su una banale questione legata alla lunetta di Sibari, dove le Amministrazioni di Corigliano-Rossano e Cassano si sono fatte una guerra silenziosa, e non si dice nulla su qualcosa che andrà ad inficiare tutto il contesto jonico senza soluzione di continuità? Forse è proprio vero: siamo talmente assuefatti e proni al volere del centralismo che amiamo, finanche, farci del male».
Con l'auspicio che la richiesta di questa ulteriore fermata non trovi accoglimento, o che si riveli infondata (così come affermato dalla consigliera Straface) proviamo a far sentire la nostra voce e il nostro dissenso. Forse solo così, prendendo consapevolezza di quanto ci viene ingiustamente tolto e lottando insieme per difenderlo, potremo portare a casa qualche vittoria. Uniti, al di là dei colori politici, in difesa di un territorio che ha fame di infrastrutture, servizi e giustizia.