Se la politica vuole, tutta la Sibaritide può volare velocemente da Crotone
Gli importanti interventi messi a terra dalla Regione Calabria in questi giorni avranno un senso se si penserà a rilanciare subito la mobilità territoriale. Un treno-shuttle Sibari-Isola C.R. sarebbe una soluzione strategica immediata
CORIGLIANO-ROSSANO - Gli importanti interventi messi a terra dalla Regione Calabria in questi giorni per potenziare gli aeroporti calabresi avranno un senso se si penserà a rilanciare subito la mobilità territoriale. Soprattutto se si saprà finalmente connettere in modo civile ed europeo la Sibaritide a Crotone. 120 km di linea ferrata separano la stazione di Sibari dallo scalo di Isola Capo Rizzuto che, a sua volta, si trova dislocato a 5 km dall’Aeroporto Sant’Anna. Riaprire quella piccola stazione periferica (in attesa che si realizzino gli interventi di riqualificazione della stazione di Crotone, previsti dal PNRR), fare approdare lì dei treni veloci (con pochissime fermate intermedie) in coincidenza con le tratte aeree potrebbe innescare quella rivoluzione culturale e strutturale che la Calabria orientale attende da sempre, ma soprattutto potrebbe rendere lo scalo pitagorico davvero competitivo sul mercato della mobilità.
È necessario mettere in atto un piano di trasporti integrato per il nord-est della regione e questo è un impegno di cui deve farsi carico il Governatore Roberto Occhiuto, soprattutto per far fruttare i tanti sforzi che si stanno facendo per far decollare gli aeroporti calabresi: gli investimenti annunciati della compagnia Ryanair, incentivati dall'abolizione dell'addizionale regionale sui voli da e per la Calabria, sono una svolta rivoluzionaria al concetto di trasporto che può diventare intermodale, proprio se si darà un senso a tutto quanto ruota attorno alla grande e difficile rete dei trasporti calabrese.
Un Corridoio Ferroviario Jonico Strategico
Il collegamento fra Sibari e Crotone Isola Capo Rizzuto – dicevamo -, attraverso il corridoio ferroviario jonico, è una soluzione che può fare la differenza. Immaginate un viaggio di appena un'ora e venti minuti tra i due capolinea con fermate intermedie a Corigliano, Rossano, Cariati, Cirò Marina e Crotone centrale, magari a bordo di un treno con una livrea brandizzata che fa molto città metropolitana. Dalla stazione di Isola, poi, un breve tragitto in autobus di 5 minuti potrebbe portare direttamente i passeggeri all'aeroporto. È un sistema agevole e vantaggioso per gli utenti, che ridurrebbe significativamente i tempi di viaggio e migliorerebbe la qualità della vita per chi risiede nel nord-est calabrese.
Insomma, senza connessioni efficienti con il resto del territorio, il rischio è che i voli viaggino vuoti o comunque non al massimo delle loro potenzialità. È già il caso delle rotte Crotone-Milano (Bergamo), Crotone-Bologna e Crotone-Venezia, tutte operate da Ryanair. Questi collegamenti, che hanno registrato buoni risultati fino ad ora, potrebbero soddisfare una domanda ancora più significativa. Tuttavia, la mancanza di un sistema di trasporti adeguato fa sì che molti, nella Sibaritide, preferiscano partire da aeroporti più lontani e facilmente raggiungibili come Lamezia, Bari e Napoli.
Ribaltare il paradigma dell'inefficienza che ha caratterizzato la Calabria per troppo tempo non è solo possibile, ma necessario. Un piano di trasporti integrato, combinato con investimenti oculati e una comunicazione efficace, potrebbe trasformare l’aeroporto di Crotone in un hub vitale per il nord-est calabrese. E allora, che il Governatore Occhiuto, insieme all'Assessore regionale ai Trasporti, Emma Staine, ai a management di Sacal e di ArtCal, - pur nel buio e nel silenzio totale delle istituzioni locali - prendano in carico una chiara istanza del territorio per mettere in connessione due aree della Calabria contigue ma distantissime tra loro.
La Calabria del nord-est, lo diciamo da tempo, ha bisogno di una visione chiara e di azioni concrete per rilanciarsi all’interno del sistema Regione. E questa è solo una questione di volontà politica