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Baker Hughes, Comune e Sindacati alla resa dei conti: «Investimento da non perdere»

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CORIGLIANO-ROSSANO - Mentre il Comune di Corigliano-Rossano ha annunciato e presentato ricorso alla Presidenza della Repubblica (non c'erano più i tempi per ricorrere al Tar) contro l'Autorizzazione Unica ZES rilasciata dall'Autorità Portuale di Gioia Tauro, che dava il via libera all'investimento di Nuovo Pignone Baker Hughes nel porto cittadino, dall'altro lato sono i sindacati confederali che oggi scendono in campo, riproponendo la loro posizione chiara e ormai cristallizzata: «Questo investimento non si può perdere. Si deve fare». È quanto scrivono in una nota Giuseppe Guido, segretario generale Cgil Pollino Sibaritide Tirreno, Giuseppe Lavia, segretario generale Cisl Cosenza, e Paolo Cretella, segretario generale Uil Cosenza congiuntamente a Umberto Calabrone, segretario generale Fiom Cgil Calabria, Ciro Bacci, segretario generale Fim Cisl Calabria, e Antonio Laurenda, segretario generale Uilm Uil Calabria.

Una posizione, quella della triplice, che apre – oggi più che mai – una resa dei conti proprio con il Comune di Corigliano-Rossano e con il sindaco Flavio Stasi, persuaso dal fatto che quello di BH sarebbe un ottimo investimento ma solo se venisse fatto nel retro-porto, quindi, nell'area industriale di Corigliano.

Il rischio, però, che l'investimento di Nuovo Pignone BH, che non vuole fare un nuovo investimento in Calabria ma – al contrario - vuole investire in un porto, possa migrare altrove è concreto quanto reale. I sindacati lo sanno e hanno innescato la cosiddetta sentinella. «Questa – si legge nella nota della triplice - è un'opportunità per il territorio, pienamente compatibile con le altre attività già svolte nella medesima struttura, relative alla funzione peschereccia e a quelle da implementare relative alle funzioni turistiche e commerciali». «Continuiamo a credere – aggiungono - che l'idea di uno sviluppo basata solo su agricoltura e turismo, settori importanti e centrali di questo territorio, sia monca e che invece occorra attrarre investimenti sul manifatturiero e sui servizi avanzati, come avviene in tante realtà simili generando occupazione di qualità e crescita del reddito».

Cgil, Cisl e Uil spiegano, poi, perché quello che vuole fare Baker Hughes è un investimento che il territorio non deve perdere: «Sull'altare dei veti – dicono - del muro contro muro si sacrificano occasioni di crescita, come già avvenuto troppe volte». E poi riaprono la vertenza totale sul porto: «Negli ultimi trent'anni oltre alla marineria, l'unica attività sviluppata è sulle rinfuse, nel carico e scarico di cippato e ferro vecchio. Un'attività – sottolineano - che nulla genera». E che, tra l'altro, non ha mai suscitato moti di indignazione o preoccupazioni per il movimento di materiali che hanno una origine ignota ed il cui dilavamento sulla banchina finisce diritto in mare. «Le potenzialità del Porto – prosegue la nota sindacale - non sono state valorizzate, prova ne è che la struttura è priva di piano regolatore moderno».

La critica dura, ancora, a quanti si stanno facendo promotori della protesta contro l'investimento rei di aver innescato ricostruzioni fantasiose sull'investimento senza studi né ulteriori approfondimenti. «Il progetto Baker Hughes – scandiscono i sindacati - che altro non è che un'attività di carpenteria industriale, assemblaggio, montaggio, saldatura e verniciatura di componenti per la realizzazione di moduli di grandi dimensioni da trasportare via mare per attività di estrazione realizzate in giro per il mondo. Baker Hughes – si mette in evidenza nella nota - è un'impresa seria, che applica i contratti, che genera ricadute positive sui territori dove è presente, elemento molto raro in un territorio dove restano troppi diritti contrattuali negati».

E poi la stoccata al sindaco e al Comune di Corigliano-Rossano: «Avremmo voluto – scrivono Guido, Lavia, Cretella, Calabrone, Bacci e Laurenda - che il dibattito si fosse concentrato molto di più sulle lavorazioni e sulle produzioni aggiuntive che la multinazionale avrebbe potuto impiantare sul territorio, per avere ricadute economico- occupazionali ancora più significative, più che su quelle questioni giuridiche e procedurali al centro del ricorso presentato in queste ore dal Comune di Corigliano Rossano avverso al procedimento autorizzativo». «Le narrazioni bucoliche – si legge in conclusione alla nota - di un futuro che non arriva mai non fanno bene a questo territorio. E in questo caso, trattandosi di una manifattura, non si agiti lo spauracchio dell'ambiente, perchè in questo progetto lavoro e ambiente si coniugano perfettamente. Se il Porto è una Ferrari, perché continuiamo a tenerla ferma in garage?»

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.