Nuova SS106 KR-CZ, Conferenza dei Servizi OK: entro l’anno partono i lavori. E la Sibari-Co-Ro?
Il prolungamento a 4 corsie da Sibari fino a Coserie andrà in Conferenza dei Servizi il prossimo 28 maggio ma attorno alla nuova strada si sono addensati d’un tratto i dubbi della politica locale. Prevarrà l’interesse collettivo?
CORIGLIANO-ROSSANO – La nuova Statale 106 in Calabria ha svoltato un bivio epocale. A quasi quattro anni dalla presentazione del primo progetto, condito di incredulità generale e disfattismi vari, stamani a Catanzaro, alla Cittadella regionale, si è tenuta la conferenza dei servizi decisoria che ha dato parere favorevole alla realizzazione del tracciato compreso tra Crotone e Catanzaro. Un incontro convergente su più fronti e tutti felici per la nuova strada, i cui lavori dovrebbero partire entro la fine di quest’anno. Prima, però, bisognerà bandire la gara d’appalto integrata per un’opera che vale circa 2,3 miliardi di euro per poco più di 40 km di nuova mobilità.
«Con il consenso unanime del territorio – si legge nella nota diramata dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti – è prevista la realizzazione di circa 44 km di strada a 4 corsie da realizzarsi in tempi brevissimi. I lavori della Jonica sono particolarmente attesi dal territorio, fortemente voluti dal vicepremier e ministro Matteo Salvini che ha inserito l’importante collegamento, finanziato per 3 mld di euro, nel Contratto di Programma firmato con Anas».
Questa la Crotone-Catanzaro, che è solo una parte del più ampio progetto di 3,5 miliardi di euro in cui è prevista anche la realizzazione del nuovo tracciato tra Sibari e Corigliano-Rossano. Al contrario del mondo “crotocatanzarese”, qui, le cose sembrano avere un destino diverso. Infatti, nonostante per la Sibari-Co-Ro così come per la KR-CZ sia stato adottato lo stesso principio progettuale (l’opera è commissariata e “gode” di alcuni benefici che abbreviano i tempi di programmazione e progettazione), alle latitudini della Sibaritide le cose sembrano essere passate nello stranissimo tritacarne di un’opinione pubblica gattopardesca e di una politica in preda alle correnti degli umori: per 3 anni e mezzo, infatti, fatta eccezione per alcuni organi di stampa e per una parte residuale della comunità, questo progetto è stato solo qualcosa di aleatorio. Agli incontri, ai dibattiti, ai momenti di confronto istituzionale hanno sempre partecipato in pochi, perché la maggior parte della cittadinanza ha visto in questo progetto qualcosa di distante da sembrare irrealizzabile. E in questo ha giocato un ruolo gigantesco la comunicazione ostile che, cavalcando il dissenso ostinato, ha anestetizzato la partecipazione pubblica. Nel frattempo, però, l’iter procedurale della Sibari-Co-Ro è andato avanti e si è spinto fin dove fino ad oggi nessun altro progetto di ammodernamento della “strada della morte” era arrivato: il preavviso di esproprio, che significa non solo la fase ultima dell’iter progettuale ma anche la conferma che l’opera si farà.
Questa cosa ha suscitato il panico tra chi quest’opera – e non si capisce il perché – proprio non la vuole. Innescando un effetto domino di paura anche nella politica locale, evidentemente incapace di attutire l’urto delle pressioni, e di riflesso nella popolazione, che nella confusione totale (molti continuano a parlare senza conoscere minimamente la filosofia del progetto) pare stia meditando di tirare i remi in barca e rimandare ogni decisione a dopo elezioni. Ma non c’è tempo. Non si può fare.
Il prossimo 28 maggio, di nuovo a Catanzaro, si celebrerà la Conferenza dei Servizi decisoria anche per la Sibari-Co-Ro. Non sarà un momento armonico come quello di stamattina. Nonostante su quel tavolo arriveranno pareri chiari, precisi, favorevoli a questo tracciato che nei mesi scorsi vennero dati a tutti i livelli, anche da chi oggi nutre perplessità. Vedremo come andrà a finire.