16 ore fa:La pioggia distrugge la Calabria e a Corigliano-Rossano riavvolge il nastro della drammatica alluvione del 2015 | VIDEO
16 ore fa:Per i bimbi della Magnolia è tempo di vendemmia e di esperienze dolci con il caco
15 ore fa:Il caso BH sbarca in Parlamento: Cesa ha presentato un'interrogazione ai Ministri Urso e Salvini
4 minuti fa:BH, la Maggioranza ad Agostinelli: «Tanta bassezza e inconsistenza istituzionale»
35 minuti fa:Co-Ro, bimbi ucraini lasciati senza cibo: niente Spid, niente mensa scolastica
14 ore fa:Caso BH in Consiglio regionale, Straface propone ordine del giorno ma Occhiuto frena
18 ore fa:Detenuto nel carcere di Co-Ro supera i test di ammissione per l'Università Bocconi
18 ore fa:Morano, presto sarà nuovamente percorribile la pista ciclopedonale
17 ore fa:Anche Antoniotti interviene su BH: «No allo scontro politico. Si lavori per il bene comune»
17 ore fa:Tanti sorrisi regalati da "La partita con mamma e papa"

Ricerca sul disagio giovanile del Centro Studi Cresesm, il contributo della psicologa Rosaria Porco

4 minuti di lettura

CASSANO JONIO - La psicologa e psicoterapeuta, Rosaria Porco, esperta in psicologia clinica e di comunità, membro della Società europea della depressione EDA onlus, ha aderito all’invito di partecipare alla ricerca sul disagio giovanile analizzando alcuni aspetti critici dei protagonisti di questo fenomeno che si riscontra soprattutto tra i giovanissimi.

Di seguito la nota dell'intervento della psicologa: «Adolescenti e giovani vanno alla ricerca di qualcosa che li soddisfi mentre i rapporti interpersonali sono sempre più difficili: perché? Stabilire relazioni interpersonali è alla base dello sviluppo emotivo, soprattutto per gli adolescenti che più degli altri hanno bisogno di conferme nello strutturare la propria personalità. La costruzione di relazioni sane basate sul rispetto delle proprie e altrui fragilità è di fondamentale importanza, perché permette di approfondire la conoscenza di sé stessi e degli altri. La capacità di comunicare -osserva Rosaria Porco- le proprie emozioni e i propri bisogni in modo da riconoscerli in sé stessi e negli altri è un processo importante perché permette di sviluppare empatia ed assertività. Ecco perché a volte si vengono a creare diversi problemi di comunicazione, perché non tutti sono disposti ad ascoltare e ad ascoltarsi. Dove non c'è ascolto non può esserci comunicazione, in un momento storico come il nostro dove tutto è iperconnesso e forse troppo veloce, c'è sempre troppo poco tempo da dedicare all'ascolto e alla comprensione delle emozioni. Questo ha una grande risonanza soprattutto quando i protagonisti sono bambini ed adolescenti perché nel costruire le fasi del loro sviluppo emotivo, hanno più di tutti bisogno di stabilire relazioni basate sull'ascolto e sul rispetto e soprattutto sul riconoscimento emotivo. Spostare l'attenzione su tematiche quali l'assertività, la consapevolezza, intelligenza emotiva, ascolto ed empatia permetterà a bambini ed adolescenti di sentirsi protagonisti del loro tempo. Proprio lo psicologo potrà aiutare a stabilire le priorità nel processo di crescita personale, fornendo training genitoriali e percorsi di supporto psicologico per bambini, ragazzi e adulti. Dove c'è comunicazione c'è crescita, c'è confronto, c'è rispetto, c'è sviluppo di capacità introspettive. La promozione di percorsi psicologici che mirano al miglioramento delle capacità comunicative è utile per migliorare la percezione della propria e altrui dimensione emotiva».

«Nel corso della pandemia, la distanza fisica dai compagni di classe e dai docenti hanno provocato seri disturbi psicologici? La pandemia ha, nella sua fase più acuta, rappresentato un momento storico in cui le priorità dell'intera umanità sono cambiate per cause di forza maggiore. Perché mai come in quel tempo il futuro era incerto, tutto era messo in discussione e ad alimentare questa incertezza c'era una patologia sconosciuta che aveva messo in pericolo l'intero mondo. La pandemia da covid-19 ha così cambiato le nostre prospettive, i nostri rapporti e la nostra idea di futuro, il suo forte impatto nella nostra società -chiarisce la psicologa- è stato sia a livello fisico (con la manifestazione di gravi forme di polmoniti e di sindromi da long-covid) che emotivo, perché l'imposizione di regole particolari nel gestire il contatto con gli altri ha intaccato la nostra percezione di normalità e soprattutto quella di bambini ed adolescenti. Tutto ciò che fino ad allora era normale ad un tratto non lo era più, da ciò è scaturita un'emergenza sanitaria psicologica che ha creato problemi in bambini e ragazzi, perché una realtà così trasformata ha generato la perdita del senso di appartenenza, senso di vuoto, isolamento, ansie e preoccupazioni. In alcuni casi la pandemia ha generato veri e propri disturbi psicologici, in altri ha esacerbato situazioni latenti, purtroppo ha comunque dato vita a situazioni disturbanti che hanno intaccato in vario modo lo sviluppo emotivo di bambini ed adolescenti. Chi più chi meno ha portato e porta ancora dentro di sé un segno di quel periodo ma il tempo e la giusta attenzione a queste tematiche saranno gli strumenti che consentiranno di poter affrontare in maniera sicura tutte le difficoltà che si sono manifestate in quel periodo».  

«Tale lontananza fisica, la vita sociale ridotta, la libertà nei movimenti trai coetanei hanno provocato frammentazione sociale e familiare? I cambiamenti dovuti alle restrizioni durante la pandemia, hanno sicuramente modificato le regole della convivenza sociale, destrutturando le relazioni in presenza, togliendo la possibilità del contatto e della percezione fisica dell'altro. Queste nuove regole sociali sono state percepite come lesive della propria libertà personale, quindi sia per bambini, ragazzi e adulti è stato difficile riadattarsi ad un nuovo stile di vita estremamente restrittivo. Tutto ciò ha avuto una ripercussione sulla riorganizzazione delle relazioni sociali, azzerando contatti e incontri, la rete sociale ha risentito di tutto questo repentino cambiamento modificandone vari aspetti. L'isolamento forzato ha condotto a cambiamenti delle proprie abitudini generando una grande sofferenza emotiva, di cui ancora ne portiamo le conseguenze purtroppo. Per questo è importante recuperare le relazioni in presenza, la convivialità e lo stare insieme, perché solo stando insieme e confrontandosi si può crescere e migliorare. E' chiaro quindi, quanto importante siano le relazioni sociali, perché costituiscono le colonne portanti della nostra società».

«Il processo educativo avviato inizialmente dalla famiglia e dalla scuola è stato inadeguato? Il processo educativo, in quanto tale, è fatto di elementi e di variabili dipendenti e indipendenti che non bisogna mai perdere di vista. Anche se nel corso del tempo ci possono essere stati cambiamenti, interruzioni e spostamenti degli obiettivi non dobbiamo pensare che si tratti di inadeguatezza ma soltanto di cambiamenti necessari che a volte possono sembrare diversi, a volte irruenti o a volte poco opportuni ma essendo processi sociali sono sempre in evoluzione».

«Le cause di disgregazione sociale e di quasi rancore nei confronti degli adulti (docenti e familiari) hanno provocato ripercussioni negative sulle comunità familiari e sociali: esse possono essere sanate dallo psicologo? Il ruolo dei professionisti della salute mentale (psicologo/psicoterapeuta) è basilare nella gestione dei conflitti, dei disagi e delle problematiche sociali che interessano il rapporto scuola- famiglia. I buoni risultati sono dati delle sinergie delle competenze, dalla collaborazione e dal confronto. Sicuramente bisogna essere preparati a calibrare l'attenzione su problematiche sempre in evoluzione. L'intervento del professionista della salute mentale - conclude la psicoterapeuta Porco - è finalizzato al miglioramento della qualità della vita, al benessere emotivo e alla ricerca dell'equilibrio psico-fisico. La figura dello psicologo/psicoterapeuta deve essere garantita nelle scuole perché così riesce a capire, partendo da determinate dinamiche sociali, quali sono le necessità che emergono ogni giorno sia nel rapporto tra allievi e professori e professori e genitori»

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.