La Diocesi celebra la 57° giornata mondiale delle Comunicazioni sociali con Vincenzo Corrado
Primo laico a ricoprire questo ruolo, esperto di questioni ecclesiali. Per 15 anni ha lavorato per il Sir e ha curato le relazioni con i settimanali cattolici della Fisc, mantenendo rapporti quotidiani con tutto il territorio italiano
CORIGLIANO-ROSSANO – Alla vigilia della 57ª Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali, la Arcidiocesi di Rossano Cariati ha inteso organizzare una giornata di aggiornamento per il clero.
«Il tema – si legge nella nota - è l’uso consapevole dei social media per come auspicato da Papa Francesco. A illustrare le nuove sfide della comunicazione e le linee guida indicate dalla Chiesa Cattolica, è stato invitato, per giovedì 18 maggio 2023 nella parrocchia di Maria Madre della Chiesa, in qualità di relatore, Vincenzo Corrado direttore dell’ufficio nazionale per le comunicazioni sociali (Ucs) della Conferenza episcopale italiana.
Primo laico a ricoprire questo ruolo, in passato per 15 anni, per il Sir, ha curato le relazioni con i settimanali cattolici della Fisc, mantenendo rapporti quotidiani con tutto il territorio italiano. Esperto di questioni ecclesiali, ha seguito gli ultimi sviluppi della vita della Chiesa italiana e universale.
In occasione della prossima celebrazione della Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali, nel suo pensiero settimanale, Vincenzo Corrado ricorda che "nel cambiamento d’epoca in atto, la grande sfida sta nel ripartire dalle radici”. “Siamo ormai alla vigilia della 57ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che col tema “parlare col cuore” rappresenta il culmine del trittico consegnatoci da Papa Francesco negli ultimi tre anni: andare e vedere, ascoltare e, appunto, parlare. Non deve sfuggire, però, una nota importante: quello del 2023 è il decimo messaggio di Francesco sulle comunicazioni sociali. C’è una convergenza di temi che rappresentano l’albero comunicativo: il tronco è la narrazione; i rami sono la famiglia, la misericordia, la speranza e la verità, la comunità. Le radici sono proprio i tre verbi: questi disegnano azioni precise che partono dalle pulsazioni del cuore. È la circolarità della comunicazione. Non ci possono essere infatti ascolto e parola se manca l’incontro; come, d’altronde, non ci può essere incontro senza l’ascolto e la parola. E ancora non ci può essere parola senza incontro e ascolto. Nel cambiamento d’epoca in atto, la grande sfida sta nel ripartire dalle radici”».
fonte foto: L'avvenire