È allarme obesità, la Calabria in testa alle classifiche: la Sibaritide una delle aree più a rischio
Oggi ricorre il Word Obesity Day, siamo andati a spulciare nelle statistiche del dipartimento regionale della sanità: nel territorio della Calabria del nord-est 2 persone su 10 sono diabetiche e in maggioranza ci sono i giovani
CORIGLIANO-ROSSANO - Il 4 marzo di ogni anno ricorre la Giornata Mondiale dell'Obesità, il World Obesity Day, istituita nel 2015 dalla Federazione Internazionale per l’Obesità (IFO) e che coinvolge organizzazioni, associazioni e individui con l’obiettivo di invertire la crisi globale dell'obesità. La giornata ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e istituzioni sul tema dell’obesità e sui suoi pericolosi effetti sulla salute, di incoraggiarne la prevenzione e di lottare contro discriminazioni, pregiudizi e l’uso di un linguaggio stereotipato e stigmatizzante nei confronti delle persone che vivono con l'obesità.
Il nuovo sondaggio Ipsos, condotto in questa occasione, ha indagato le principali abitudini alimentari e non dell’opinione pubblica italiana. L’indagine, nonostante rilevi un’alimentazione sommariamente corretta da tutte le fasce di età, mostra una situazione peggiore in tema di attività fisica: ben 2 persone su 5 dichiarano di fare attività fisica raramente durante la settimana.
Purtroppo da questo quadro, abbastanza preoccupante, non si defila la Calabria, anzi la nostra regione è tra quelle italiane che nel 2022 appena trascorso ha fatto registrare dati sicuramente preoccupanti. Secondo il dipartimento regionale alla sanità è la popolazione giovanile che tendenzialmente è la più a rischio da questo punto di vista.
La Sibaritide, secondo questi dati, ha un tasso d’incidenza pari al 13% della popolazione complessiva del territorio in questione. Non a caso crescono anche i casi di diabete in giovanissima età. Da qui, il più che giustificato, grido d’allarme da parte di medici ed autorità sanitarie regionali affinché si mettano in campo tutta una serie di iniziative per ciò che attiene l’’educazione alimentare, ad iniziare dalla scuola dell’infanzia, altrimenti nel 2035 ci troveremo di fronte a dati a dir poco allarmanti. Infatti l’Oms (l’organizzazione mondiale della sanità) parla di epidemia silenziosa che colpisce le persone in Europa: è il sovrappeso e l'obesità, che si stima abbiano un ruolo in più di 1,2 milioni decessi ogni anno, pari a oltre il 13% della mortalità totale nella regione.
Attualmente in Europa il 59% degli adulti e quasi 1 bambino su 3 è in sovrappeso od obeso. Il fenomeno non risparmia neanche i bambini più piccoli, tanto che si stima che il 7,9% nella fascia di età inferiore ai 5 anni soffra di un eccesso di peso. La prevalenza aumenta nella fascia di età 5-9 anni, con un bambino su otto obeso (11,6%) e quasi uno su tre in sovrappeso (29,5%). Durante l'adolescenza si registra una diminuzione della prevalenza (il 7,1% nella fascia di età 10-19 anni è obeso e il 24,9% è in sovrappeso). I tassi di sovrappeso e obesità tornano tuttavia a salire in età adulta, fascia in cui si registra un tasso di obesità del 23%. L'Oms ricorda come obesità e sovrappeso siano associate a un alto numero di malattie: sono per esempio coinvolte nell'insorgenza di 200.000 nuovi casi di cancro all'anno e si stima che causino il 7% degli anni totali vissuti con disabilità in Europa.
Cifre destinate a crescere nei prossimi decenni, se si considera che, secondo l'Oms, per alcuni paesi della regione l'obesità supererà il fumo come principale fattore di rischio per il cancro prevenibile. Per contrastare l'epidemia di sovrappeso e obesità l'Oms sollecita gli Stati membri ad adottare misure efficaci (come tassare le bevande zuccherate o facilitare l'accesso ai servizi dedicati alla salute alimentare) e politiche in grado di migliorare le abitudini alimentari e di aumentare l'attività fisica nel corso della vita, a partire dalla più tenera età.