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Ferrovia jonica, tra opere inspiegabilmente ferme e sorprese nascoste. Parla l’ex assessore Musmanno

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CORIGLIANO-ROSSANO – Quando si parla di opere pubbliche, di servizi e di diritti (ovviamente negati) nella Sibaritide, c’è sempre un mistero che aleggia, fomentato da posizioni differenti e contrastanti o addirittura da omissioni e silenzi. Abbiamo avuto modo di conoscere la triste sorte del progetto di ammodernamento della Statale 106 Sibari-Corigliano-Rossano, che da prioritario - qual era - è finito nel grande calderone di una nuova (chissà quando) “centosei” che diverrà nei prossimi anni. Il dramma totale, però, non sono tanto gli atteggiamenti fuggitivi di politica, istituzioni ed enti vari, bensì il disinteresse cronico della popolazione, ormai pastorizzata in un lassismo sociale che fa paura.

Dicevamo della pratica SS106, passata ormai in secondo piano in attesa di "tempi migliori", che fa il pari con un’altra grande questione: quella della ferrovia jonica. Fino a 10 anni fa era la Cenerentola della mobilità su rotaia che sembrava avesse un destino segnato, quello dell’oblio. Oggi quella ferrovia rimane sempre una Cenerontola alla quale nel 2016 gli venne fatta la promessa che prima o poi sarebbe arrivato un principe azzurro carico di soldi (circa 1,5 miliardi) che le avrebbe messo un bel vestito nuovo e l’avrebbe fatta diventare una principessa. Celebre fu all’epoca il rimbrotto di Oliverio all’allora Ministro Del Rio: «O investiamo sulla tratta, oppure meglio smantellarla perché rappresenta un disagio per il territorio!»

Per farla breve e senza mielose smancerie, siamo nel 2023 e di tutti quei soldi e quei progetti messi in cantiere (sulla carta) ad oggi è stata realizzata solo una parte: l’ammodernamento dei binari (per far correre i treni fino a 150km/h) e la riqualificazione delle stazioni. Tutto questo realizzato con i soli fondi strutturali messi a disposizione dall’allora Governo regionale a guida Mario Oliverio. Nulla più. Parliamo di 500mln di euro rispetto al restante miliardo che non si capisce ancora da dove debba venire!

Dell’elettrificazione della tratta, che era pure prevista in quel progetto regionale del 2016  e che di fatto rappresenterebbe il segno tangibile di un cambiamento, invece, non se ne parla quasi più. Tutto rinviato al 2026 (come data ultima), anche perché ci sarebbe da risolvere la questione della galleria di Cutro.

Roberto Musmanno

Di tutto questo ne abbiamo parlato con il professore Roberto Musmanno, già assessore ai trasporti della Regione Calabria all’epoca di Oliverio e oggi ordinario di Ricerca Operativa presso la facoltà di Ingegneria dell’Unical. È, di fatto, lui l’ideatore di quel programma di ammodernamento della linea orientale calabrese. A Musmanno abbiamo chiesto subito se in quel progetto varato dalla Regione Calabria nel 2016 è contemplata anche l'elettrificazione della linea e quindi la posa dei pali e della catenaria.

«Il progetto di elettrificazione – conferma Musmanno - è stato riportato nell’Accordo Quadro siglato tra RFI e la Regione Calabria a giugno 2018. All’epoca erano state stanziate dalla Regione Calabria tutte le risorse necessarie affinché RFI realizzasse (scenario di completamento 2022-2023) l’elettrificazione delle tratte Sibari-Catanzaro Lido e Catanzaro Lido-Lamezia Terme. Il termine “finanziato” – precisa l’ex amministratore regionale - è riportato nero su bianco. Prova evidente è che nello stesso documento si parla anche del tratto tra Catanzaro Lido e Melito Porto Salvo che, all’epoca della stipula dell’Accordo Quadro, non aveva ancora copertura finanziaria. È indicato che i tempi di realizzazione dell’intervento sono condizionati dalla disponibilità delle risorse. Risorse che comunque successivamente sono state stanziate anche per questo tratto».

Qui emerge una prima verità: nel progetto regionale c’è l’elettrificazione dapprima prevista come data ultima nel 2023, adesso slittata già al 2026. «La cosa triste – afferma Musmanno - è che nei comunicati ufficiali di RFI, si parla di tempi che sono stati ridotti. Incredibile!»

In tutto questo, poi, c’è il mistero dei misteri legato al tratto ferroviario della Sibaritide, quello compreso tra Sibari e Corigliano-Rossano. Musmanno dice la sua sulla  proposta lanciata dall’associazione Ferrovie in Calabria che da tempo sostiene la possibilità immediata dell'elettrificazione della tratta ferroviaria Sibari-Rossano. «Da assessore regionale, insieme al Presidente Oliverio, - sostiene l’ex assessore alle Infrastrutture della Regione Calabria - avevamo incontri cadenzati e costanti con RFI per il monitoraggio dell'avanzamento lavori così che si seguisse il cronoprogramma e per affrontare le problematiche che potevano presentarsi via via, affinché non si rallentassero i lavori. C'era un confronto continuo di sollecito e collaborazione. Resta in ogni caso – precisa l’ex assessore regionale - non giustificabile la scelta di RFI di non procedere con il completamento del lotto Sibari-Corigliano-Rossano. In quattro anni, questo tratto poteva essere già consegnato all’utenza, con notevoli vantaggi per la circolazione dei treni, sia regionali che il Frecciargento».

Il professore Musmanno, poi, svela un altro particolare «Rete ferroviaria italiana – precisa - è stata anche sollecitata a realizzare la variante di Thurio, che consentirebbe di accorciare di almeno venti minuti i tempi di percorrenza sulla relazione Rossano – Cosenza – Paola con vantaggi evidentissimi per i pendolari ferroviari». Una novità assoluta. Già, perché se il passaggio a ovest di Sibari risulta essere noto agli atti e ai documenti - grazie proprio a quel progetto regionale del 2016 – rimane un progetto totalmente sconosciuta all’opinione pubblica. E questo ci induce a saperne di più e meglio nei prossimi giorni.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.