La Nato si addestra nei cieli della Sibaritide… senza non poche paure e disagi
Nella volta celeste della Calabria jonica sono giorni frenetici: sempre più spesso si sentono i rumori assordanti dei propulsori dei Caccia in volo. Ieri, addirittura, 4 bang sonici avvertiti su tutta la Piana e l’entroterra della Sibaritide
CORIGLIANO-ROSSANO – Inizia a spirare anche alle nostre latitudini il vento di quella guerra che sta funestando le porte dell’Europa. Gli effetti non solo si vedono nell’economia locale, sempre più falcidiata dal rincaro delle materie prime, ma iniziano a percepirsi anche nell’aria. Nel senso stretto del termine.
Da giorni, infatti, nei cieli della Sibaritide – da sempre spazio ideale per addestramenti di volo dell’Aeronautica militare (ne avevamo parlato qui) – si sono intensificate le esercitazioni della flotta aerea della Nato. Numerosi i Caccia in volo, presumibilmente decollati dalle portaeree ad oggi presenti nel bacino del Mediterraneo o dalla base di Gioia del Colle, che “sfilano” velocemente e l’uno dietro l’altro sulle nostre teste ad altezze impercettibili. Da terra si sentono solo i rumori, forti e fragorosi, dei potenti propulsori che spingono i carri armati dell’aria.
Sono solo esercitazioni che, nell’auspicio di tutti, si spera possano rimanere tali, ma che provocano paura e disagi tra i cittadini ignari e inconsapevoli di quello che sta accadendo attorno a loro. Appena ieri pomeriggio, infatti, in due distinti momenti del primo pomeriggio quattro bang sonici hanno turbato la tranquillità di un caldissimo pomeriggio autunnale su tutto il territorio della bassa Sibaritide e delle propaggini della Sila Greca. I boati si sono sentiti distintamente a Corigliano-Rossano, nel territorio urbano di Rossano (Piragineti, Centro storico, Scalo, Amica, Valle del Colognati, Capo Trionto), a Crosia Mirto, Calopezzati e Valle del Trionto. I primi tre, in successione e a distanza ravvicinatissima alle 14:35, l’altro ancora più fragoroso alle 15:50.
Tantissime le segnalazioni pervenute e tutte raccontavano di vuoti d’aria, fortissime vibrazioni e persino di cristallerie moventi, soprattutto ai piani alti. Non sappiamo se le esercitazioni proseguiranno nelle prossime ore o nei prossimi giorni. Certo è che specifiche convenzioni previste dal Ministero della Difesa vietano, in fase di addestramento, di superare la velocità Mach 1 (la velocità del suono) in aree popolate, proprio al fine di evitare disagi e situazioni di pericolo tra le persone. Una regola, però, che a quanto pare non sempre viene rispettata anche perché le regole della fisica in alcuni casi sono così complesse da non poter garantire che un determinato assetto di volo possa corrispondere realmente alle prescrizioni. Non è escluso, infatti, che il pilota (o i piloti) che ieri ha superato il muro del suono si trovasse in un area consentita e quindi certo che il ruggito “troppo forte” del suo aereo si scaraventasse al suolo oltre il previsto magari “spinto” da particolari condizioni atmosferiche.