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Pina Amarelli tra gli alfieri del made in Italy: un’eccellenza premiata in Senato

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CORIGLIANO-ROSSANO - Nuovo e prestigioso riconoscimento alla carriera per Pina Amarelli, tra gli alfieri del Made in Italy: la rappresentante della pluripremiata esperienza imprenditoriale e familiare, con il suo Museo della Liquirizia, unico al mondo, tra i marcatori identitari distintivi di questa terra, premiata in Senato insieme alle eccellenze italiane che hanno saputo esportare la cultura imprenditoriale fino a diventare modelli di innovazione e creatività oltre i confini nazionali.

Alla presenza della presidente del senato Elisabetta Casellati, la cerimonia di premiazione, inserita nella XXIV edizione di senato & cultura, la rassegna di eventi voluta dalla stessa Casellati che dal 2019 vede il senato e Rai cultura impegnati a valorizzare il patrimonio artistico e culturale e i talenti del “saper fare” italiano, è stata ospitata nei giorni scorsi nell’Aula Legislativa di Palazzo Madama.

Cavaliere del lavoro per decreto del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per aver portato l’industria alimentare familiare al ruolo di leader mondiale nel settore della liquirizia; nel 2006 prima ed unica donna insignita di questa onorificenza in Calabria, Pina Amarelli è docente universitario, avvocato e giornalista pubblicista.

È Presidente del Museo della liquirizia Giorgio Amarelli, inaugurato nel luglio 2001 ed al quale nel 2004 è stato dedicato un francobollo. Nel 2012 l’Archivio della famiglia, che conserva documenti dal 1445 ai giorni nostri, è stato dichiarato di rilevante interesse storico nazionale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Tra i diversi riconoscimenti, al quale si aggiunge quello prestigioso dei giorni scorsi, vi è anche l’assegnazione della presidenza del Comitato storico-scientifico per gli anniversari di interesse nazionale, organismo istituito nel 2013 con apposito decreto dal Consiglio dei Ministri.

Oltre a Pina Amarelli il riconoscimento del Presidente del Senato è andato a Guido Barilla, presidente della omonima multinazionale alimentare; a Leonardo Ferragamo, Presidente della casa di moda Italiana fondata nel 1927 da Salvatore Ferragamo; a Francesca Catelli, vicepresidente del gruppo Artsana – Chicco; a Josè Rallo, amministratore delegato dell’azienda vitivinicola Donnafugata; allo stilista e costumista Antonio Marras; a Luigi Cimolai, presidente dell’omonima azienda che opera a livello internazionale nella progettazione, fornitura e montaggio di strutture complesse in acciaio.  

Veronica Gradilone
Autore: Veronica Gradilone

26 anni. Laurea bis in Comunicazione e Tecnologie dell’Informazione. Mi piace raccontare le storie, non mi piace raccontare la mia