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Statale 106, la gallina dalle uova d’oro: nell’alto Jonio ci sono tre comuni (su tutti) che “fanno fortuna” con gli autovelox

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CORIGLIANO-ROSSANO – Chi trova un metro di strada a lunga ad alta intensità di traffico per piazzare un autovelox, trova un tesoro. Se poi quella strada è a doppia carreggiata e 4 corsie, con un traffico intenso che attraversa per due o tre kilometri un territorio comunale, allora il tesoro diventa inestimabile. Almeno questo sembra quello che accade in Calabria e principalmente nell’area dell’alto Jonio cosentino. Dove enti locali di piccole dimensioni potrebbero chiudere i loro bilanci solo con i proventi delle multe e senza nemmeno la necessità di chiedere sacrifici ai cittadini.

La classifica stilata da Openpolis (la puoi consultare qui) relativa alle entrate di cassa per multe, sanzioni e ammende in termini assoluti e pro capite, in tutti i comuni italiani (annualità 2019) non lascia spazio a fraintendimenti. Dicevamo, in Calabria ci sono tre comuni che spiccano nella stretta classifica dei 10 enti locali con maggiori introiti per multe sanzioni e ammende. Sono tutti nell’area dell’alto Jonio lì dove passa la nuova Statale 106 che per queste realtà sembra (il dubbio è d’obbligo e vi diremo il perché) una vera gallina dalle uova d’oro! Ovviamente non sono solo le multe stradali ad influire su questa statistica. Ma sicuramente hanno il loro peso.

Al primo posto di questa speciale classifica troviamo Colle Santa Lucia, un piccolissimo comune di 335 abitanti in provincia di Belluno, che – pensate un po’ – nel 2019 è riuscito ad emettere ruoli di riscossione per multe, sanzioni e ammende pari a quasi 530mila euro: per una entrata pro capite di quasi 1.500 euro a cittadino.

Al secondo posto della classifica italiana, invece, troviamo il primo dei tre comuni calabresi. Si tratta di Roseto Capo Spulico. La cittadina che custodisce il meraviglioso castello federiciano in riva alla scogliera e rinomata località balneare Bandiera Blu, nel 2019 ha fatto multe ed emesso ammende addirittura per 2.876.371,27 euro per un’entrata pro capite di 1.501,24 euro per cittadino. Questo è il totale delle sanzioni emesse dagli uffici diretti dall’Amministrazione comunale guidata dalla sindaca Rosanna Mazzia. Immaginiamo che non tutte siano per infrazioni stradali ma quei 4 km di Statale 106 a 4 corsie che attraversano il territorio rosetano hanno il loro “bel” tutor, con limite a 90km/h (su una strada che potrebbe supportare tranquillamente i 110km/h).

Scivolando nella classifica dei primi dieci comuni “multosi” stilata da Openpolis, al quinto e all’ottavo posto, troviamo rispettivamente Montegiordano e Rocca Imperiale.

Montegiordano ha emesso ruoli per 1.365.407,55 euro con un’entrata pro capite di 880,36 euro a cittadino mentre Rocca Imperiale ha emesso ruoli per 2.441.461,15 euro con un’entrata pro capite di 737,16 euro a cittadino. Tutti e due con un bell’affaccio tutor e autovelox con vista statale 106.

Scorrendo la graduatoria ci sono, poi, gli altri comuni calabresi e quelli più alti in classifica sono tutti quelli che hanno uno sbocco sulla fatidica Statale 106. Ci sono, in ordine, Villapiana (ruoli emessi per 2.432.218,82 euro / 442,22 euro pro capite), Melissa (559.032,43 euro / 164,52 euro pro capite), Trebisacce (1.381.974,09 euro / 155,14 euro pro capite), Pietrapaola (79.604 euro / 74,68 euro pro capite), Squillace (199.855,74 euro / 55,07 euro pro capite), Crosia (432.628,13 euro / 43,42 euro pro capite), Calopezzati (55.000 euro / 41,11 euro pro capite) e più giù tutti gli altri comuni della fascia ionica con “presunti introiti” inferiori a 40 euro pro capite.

Col tempo, però, enti locali che avevano fatto le fortune con autovelox e tutor sono andati lentamente a degradare in classifica. È il caso di Crosia che fino a qualche anno fa era in testa alla graduatoria e oggi, invece, si trova al 493 posto, o della stessa Cariati “nobile regina degli autovelox” decaduta al 3.350° posto in classifica.

Tutto, però, appare relativo. Al netto delle classifiche che restituiscono sempre numeri roboanti e inaspettati, abbiamo evitato di parlarvi di incassi. Già, perché se è vero che Roseto Capo Spulico oggi risulta essere addirittura il secondo comune italiano per multe, verbali ed emissioni di contravvenzioni con i suoi quasi 3 milioni di “tesoretto” per un comune che conta appena 1900 abitanti, è altrettanto vero che questa è la cifra dei ruoli emessi. Quindi parliamo delle multe accertate, che per via delle regole delle finanze a cui sono sottoposti gli enti pubblici, vanno inserite in bilancio.

Ma i comuni alla fine riescono a riscuotere tutti i ruoli emessi? La media è del 10%: su 100 multe staccate se ne riescono a riscuotere appena 10. E questo sta mandando in crisi le casse degli enti locali. Che proprio a causa di questa profonda discrasia che c’è tra ruoli emessi e ruoli riscossi non riescono più a chiudere i bilanci e, spesso, a dichiarare dissesto. Anche perché 3 milioni di euro di sole contravvenzioni da incassare e inserire in bilancio, potrebbero trasformare un borgo come Roseto Capo Spulico nel Principato di Monaco. Ma sappiamo tutti che così non è.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.