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Sanità, la fine dell’emergenza Covid ha ristretto la bacinella delle assunzioni. Ma le criticità restano

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CORIGLIANO-ROSSANO – E se ci dovessimo trovare a far fronte ad un’ennesima ondata pandemica da Covid-19 ma senza lo scudo dello stato emergenziale? È una domanda che da più giorni continua a circolare tra le stanze di Azienda Zero, la struttura di vertice voluta dal presidente Occhiuto che accentra in un unico ente l’organizzazione sanitaria calabrese, e in quelle delle Aziende sanitarie della regione.

La risposta è un bel grattacapo. Già, perché il sistema sanitario calabrese era “in braccio a Maria” già nelle fasi precedenti all’arrivo della famigerata Sars-Cov-2, è andato in totale affanno durante tutta la fase pandemica (nonostante le leggi speciali dello Stato e nonostante gli effetti del Decreto Calabria), e oggi con la fine dello stato emergenziale rischia non solo di perdere quelle poche e utilissime unità, assunte a tempo determinato durante la fase Covid, ma anche di non avere nemmeno l’equilibrio seppur precario della fase pre-covid. I problemi riguarderebbero perlopiù il personale delle unità speciali di continuità assistenziali (Usca) che oggi non sono più “speciali” ma sono diventate ordinarie e tutto il complesso mondo degli infermieri, ospedalieri e ambulatoriali.

Insomma, una bella patata bollente, una matassa che spetta al commissario dell’Asp di Cosenza, Antonello Graziano, sbrogliare onde evitare di trovarsi con le strutture sanitarie pubbliche prive di personale. Insomma, il massimo dirigente di via degli Alimena è costretto ad arrampicarsi sugli specchi scivolosi delle normative per non far collassare i servizi sanitari, anche perché la pandemia è finita solo sulla carta.

«L’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza ha lavorato e sta lavorando incessantemente in questi giorni – spiega Graziano - per prorogare i contratti in scadenza degli operatori sanitari. Stanno per essere rinnovati i rapporti di lavoro dei medici Usca, pur con diversa tipologia di contratto, attesa la scadenza del 30 Giugno degli istituti contrattuali previsti precedentemente, che erano legati allo stato di emergenza».

Ma come dicevamo la situazione più complessa è quella che si registra con gli infermieri che erano stati contrattualizzati con vecchi contratti di collaborazione coordinata e continuativa. «Contratti questi - precisa ancora il commissario dell’Asp - non più utilizzabili perché non coerenti con le disposizioni di legge vigenti». «In questo caso – aggiunge - d’intesa con il prof Profiti, commissario di Azienda Zero, abbiamo deciso, visto il contesto epidemiologico, per non rischiare interruzioni di servizi essenziali, nell’ambito dell’assistenza ai pazienti Covid positivi, di rinnovare il loro contratto per altri sessanta giorni, nell’attesa di poter mettere in sicurezza, con personale dedicato, i percorsi assistenziali dei pazienti Covid positivi».

Ancora, si sta cercando di trovare anche una soluzione strutturale per i circa 40 lavoratori impegnati da anni (tramite ditta esterna) a garantire servizi alla Asp di Cosenza il cui contratto è in scadenza il 30 Giugno. «Pur in presenza di tipologie di contratto che riguarda anche personale tecnico non più utilizzabili nella pubblica amministrazione – sottolinea Graziano - soprattutto alla luce del cessato stato di emergenza, l’Azienda sanitaria col supporto della struttura commissariale regionale e del Presidente Occhiuto, in primis, nonché del prof Profiti e del Dipartimento tutela Salute, sta mettendo in essere ogni sforzo per evitare interruzione di prestazioni essenziali e garantire quell’offerta di servizi che possano mettere in sicurezza i nostri concittadini e quanti si rivolgono alle nostre Strutture Sanitarie».

«Massima attenzione – puntualizza ancora Graziano - stiamo rivolgendo anche, pur in presenza di un quadro legislativo non favorevole perché non più legato al momento emergenziale, allo stato occupazionale dei lavoratori che nel periodo di pandemia ed anche in questo contesto, hanno consentito alla nostra Azienda di poter erogare servizi sanitari essenziali e di qualità. Stiamo facendo di tutto – puntualizza in chiusura il commissario dell’Asp di Cosenza - per intraprendere percorsi strutturali di inserimento lavorativo delle predette categorie di operatori che riteniamo essenziali nel perseguimento della nostra mission aziendale». E questo preclude al fatto che a breve potrebbero essere indetti – finalmente – nuovi concorsi per la sanità.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.