1 ora fa:Volley femminile: la Pallavolo Rossano esce sconfitta ma a testa alta
5 ore fa:"Voci in coro" racconta le storie di chi resiste, esiste e resta nella città di Corigliano-Rossano
22 ore fa:La Vignetta dell'Eco
3 ore fa:Barbieri sbarca in Turchia ed inaugura la nona settimana della cucina italiana nel mondo
7 ore fa:La recensione di Mercogliano al volume di Carlino “La Sila Greca Tra Storia e Feudalità”
22 ore fa:Fate fare pace a quei due… altrimenti è la fine
21 ore fa:Nella Città dell'Olio (inesistente) è iniziata la molitura della leucocarpa
4 ore fa:Il Kiwanis club dona un defibrillatore al polo liceale di Rossano
6 ore fa:Guasto al camino: donna ustionata trasferita in ospedale
23 ore fa:L'Accademia musicale Gustav Mahler di Trebisacce inaugura l’anno accademico

Dopo 40 anni ritorna in Calabria la falena Acherontia atropos: non si vedeva dal 1982

2 minuti di lettura

CALABRIA - Dopo quarant’anni la falena Acherontia atropos torna a fare visita a Reggio Calabria. L’ultimo avvistamento della specie comunemente conosciuta come Sfinge testa di morto, a causa di una peculiare macchia sul torace che crea l’illusione di un teschio umano, risaliva infatti al febbraio 1982.

La scoperta, importante tanto per le informazioni sulla biodiversità quanto per i dati sul nostro habitat, è stata possibile grazie al Global Butterfly Census di Friend of the Earth®, il progetto di Citizen Science per promuovere la sensibilizzazione e la conservazione di farfalle e falene tra i cittadini di tutto il mondo. Ciò che Friend of the Earth® chiede è infatti di scattare una foto ad una farfalla o falena avvistata, evitando di disturbarla, e inviare la foto al numero WhatsApp +39 351 2522520 o all’e-mail info@friendoftheearth.org con le coordinate di posizione.

E questo è proprio ciò che ha fatto un cittadino di Arghillà, quartiere di Reggio Calabria, che il 28 marzo scorso ha inviato a Friend of the Earth la foto della falena identificata poi come Acherontia atroposUna volta ricevuta l’immagine, la naturalista Clarissa Puccioni, Sustainable campaign developer per Friend of the Earth, ha avviato subito le ricerche, insieme con il divulgatore Alessandro Bisi, fondatore del sito Papilionea . Dai loro studi la conferma della notizia: dopo quarant’anni la falena è tornata a fare capolino a Reggio Calabria. Secondo la rivista di apicoltura Apitalia, infatti, la presenza della falena in città era stata registrata una sola volta, nel 1982, appunto.

La “Sfinge” vive a temperature calde, si riproduce infatti in Nord Africa e si sposta nell’area mediterranea fino in Europa settentrionale. È una falena con abitudini notturne, e può essere attratta dalla luce artificiale. Durante il giorno di norma può essere trovata su muri o su cortecce, al riparo dalla luce solare. Molto golosa di miele, si introduce negli alveari e nei favi rilasciando molecole chimiche compatibili con quelle delle api operaie. Così, indisturbata, la falena può fare rifornimento di miele.

L’agricoltura intensiva o sbalzi climatici importanti potrebbero essere tra le cause dell’assenza della falena per tutti questi anni. Vivendo in zone con colture agricole, può risentire dell’uso di pesticidi aggressivi o dell’inquinamento. La “Sfinge”, come tutte le falene, è sensibile agli andamenti stagionali, per cui se sente uno sbalzo termico importante o temperature differenti da quelle a cui è abituata può incorrere alla perdita degli stadi giovanili tutti assieme.

Friend of the Earth® sta attualmente valutando se annoverare i cambiamenti climatici tra le ragioni della ricomparsa della falena. L’Acherontia atropos è una specie termofila e il generale aumento delle temperature potrebbe aver creato a Reggio Calabria un clima e un ambiente favorevole per lo sviluppo della specie che da migratoria potrebbe diventare stanziale. 

(Fonte friendoftheearth.org) 

Veronica Gradilone
Autore: Veronica Gradilone

26 anni. Laurea bis in Comunicazione e Tecnologie dell’Informazione. Mi piace raccontare le storie, non mi piace raccontare la mia