Arrivati al punto di non ritorno: i sindaci (senza più risorse) non sanno come smaltire i rifiuti
Accorato appello dei 34 comuni dell’Aro della Sibaritide alla Regione Calabria affinché assuma «provvedimenti straordinari». E all’orizzonte spunta la possibilità dell’apertura di nuove discariche
CORIGLIANO-ROSSANO - I Comuni dell'Aro(Area Raccolta Ottimale) della Sibaritide sono sul piede di guerra… contro la Regione. Rea in dieci anni, da quando è stata chiusa la famigerata parentesi commissariale, di non aver varato nemmeno un atto risolutivo della grande questione rifiuti in Calabria.
In realtà, le uniche azioni imposte dalla regione sono state quelle di mettere con le spalle al muro i comuni, imponendo la rapida escalation della differenziata senza, però, mettere al servizio dei territori degli impianti per la chiusura del ciclo dei rifiuti.
E così siamo arrivati ad oggi con comuni che fanno (più o meno bene) la differenziata, continuano a vessare i cittadini con tasse rifiuti oltre i limiti del pensabile e, allo stesso tempo, si ritrovano ad avere centinaia di migliaia di rifiuti per strada. Insomma, il fallimento totale della politica dei rifiuti.
Stamattina 34 comuni del versante ionico con a capo Corigliano-Rossano, tutti aderenti all’Area di raccolta ottimale, hanno scritto alla regione, consapevoli che la situazione è ormai giunta ad un punto di non ritorno. Non ci sono soldi (ulteriori) per sovvenzionare (è proprio il caso di dire) l’impiantistica né per trasferire i rifiuti all’estero (dove diventano risorsa). E mancano le discariche per tamponare questa ennesima emergenza. Forse è proprio questo il punto: fare leva sulla Regione affinché si assuma delle responsabilità in talsenso.
«Tutto il sistema impiantistico regionale – scrivono i 34 sindaci - ed in particolare quello della Provincia di Cosenza, è ormai rallentato o del tutto bloccato per l'assenza dei siti di conferimento che ha costretto gli ATO ad attivare circuiti extra-regionali caratterizzati da costi proibitivi e procedure farraginose».
E ancora: «il sistema impiantistico regionale era obsoleto ed incompleto già dieci anni fa, quando è stato chiuso il Commissariamento per l'Emergenza Rifiuti in Calabria, ed è rimasto praticamente lo stesso di allora».
La resa dei sindaci
«I nostri cittadini sappiano che le Amministrazioni Comunali tutte stanno attivando ogni procedura possibile per cercare di superare il problema: nel corso degli ultimi due anni sono stati attivati più contratti ed ogni amministrazione onora al meglio possibile i propri impegno, ma nonostante questo non sono state trovate ancora soluzioni efficaci per rendere il ciclo dei rifiuti funzionante, sostenibile e completo».
«Servono dunque dei provvedimenti straordinari ed urgenti da parte di tutte le Istituzioni coinvolte al fine di uscire dall'attuale emergenza ed avviare un percorso virtuoso che non renda vani gli enormi sforzi che sino ad oggi hanno compiuto le Amministrazioni e con i quali, quotidianamente, cerchiamo di governare e tutelare i territori».
I comuni che hanno sottoscritto l’appello alla regione sono: Corigliano-Rossano Albidona, Alessandria del Carretto, Amendolara, Bocchigliero, Caloveto, Castroregio, Cerchiara, Calopezzati, Campana, Canna, Cariati, Cassano allo Ionio, Cropalati, Crosia, Francavilla Marittima, Longobucco, Mandatoriccio, Montegiordano, Nocara, Oriolo, Paludi, Pietrapaola, Plataci, Rocca Imperiale, Roseto Capo Spulico, San Cosmo Albanese, San Giorgio Albanese, San Lorenzo Bellizzi, Scala Coeli, Terravecchia, Trebisacce, Vaccarizzo Albanese, Villapiana.