58 minuti fa:Calabria penalizzata anche a Pasqua: il caro trasporti mette a rischio il diritto alla mobilità
17 ore fa:A Crosia si scaldano i motori della campagna elettorale: Francesco Russo fa la prima mossa
27 minuti fa:Unimpresa Sanità, il presidente Giancarlo Greco incontra il ministro Schillaci
19 ore fa:Marina di Sibari, incendio devasta attività commerciale
1 ora fa:“Un uovo per la vita”, la raccolta solidale del Kiwanis Club di Co-Ro Ippodamo da Mileto
1 ora fa:Turismo, un workshop per parlare di "Mobilità sostenibile in ambito turistico”
16 ore fa:Ritrovato dalla Polizia un minore di 6 anni che si era smarrito per le vie di Castrovillari
18 ore fa:La Calabria punta su giovani e Sport: pratica sportiva gratuita per i ragazzi tra i 14 e 24 anni
18 ore fa:L'Associazione Dilettantistica Scacchi Co-Ro trionfa ottenendo la promozione in Serie B
16 ore fa:Nuovo Ospedale, trovati i soldi e pure l'accordo con il Concessionario: ok alla variante tecnico-sanitaria

Da tre anni la stessa storia: cancelli di Bucita chiusi e lo spauracchio di una nuova emergenza rifiuti alle porte

2 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - Ormai sono tre anni che la questione rifiuti sul territorio va avanti a singhiozzo, a momenti, in base a come circola il denaro tra i diversi attori in gioco: comuni, Ato, Regione e società di gestione degli impianti. È la solita manfrina, il classico cliché della chiusura (o minacciata chiusura) se i soldi non girano. Attenzione la colpa è di tutti e di nessuno. Sicuramente non è dei cittadini del territorio che in tre anni hanno solo registrato l'aumento della tassa dei rifiuti ritrovandosi, quasi sempre, a dover fare i conti con i cumuli di spazzatura adagiati per strada.

Purtroppo, dicevamo, non c'è un capro espiatorio: non c'è un solo responsabile in questa triste e seccante vicenda. Ma è una serie di concause che hanno portato ad una situazione ormai incancrenita e piena di pustole puzzolenti... come la spazzatura.

E intanto, l’ennesima crisi rifiuti sembra ormai alle porte ed inevitabile. Da questa mattina l’impianto di stoccaggio di Bucita, a Corigliano Rossano, è bloccato (come era successo due settimane fa e ancor prima il mese scorso e un'altra miriade di volte nelle settimane, nei mesi e negli anni precedenti). Il gestore degli impianti non vede soldi (o li vede a singhiozzo) e licenzia gli operatori: da 18 sono passati a 3 e non riescono a gestire la mole di lavoro.

Le conseguenze di questa ennesiam crisi – a meno dell’ennesima soluzione tampone – si potrebbero registrare in tutta la Piana di Sibari già nelle prossime ore. Bucita, infatti, riceve conferimenti da tutti i 35 comuni che ricadono nell’Ambito di raccolta ottimale della Sibaritide. I disagi, peraltro, si acuiscono, anche perché i conferimenti erano già frazionati da qualche settimana. Lo spauracchio, sempre più dietro l’angolo, è che ritornino i rifiuti per strada, come troppo spesso è accaduto in questi anni. Un film già visto e rivisto

Intanto, il sindaco di Corigliano Rossano è pronto all’ennesima diffida a Ekrò, la società che gestisce l’impianto di Bucita.

«Le difficoltà – ha spiegato il sindaco di Corigliano Rossano al Corriere della Calabria – sono di tipo formale. Questa azione di blocco è completamente ingiustificata e agiremo di conseguenza. Ieri ho comunicato alla Ekrò che stiamo procedendo alla sostituzione del dirigente dell’Ato per questioni di salute e lo faremo con un nostro dipendente, ma necessitano tutta una serie di adempimenti burocratici ai quali stiamo adempiendo».

La questione sembra, dunque, meramente burocratica. «Ho chiesto all’avvocatura comunale – aggiunge Flavio Stasi stanco del tira e molla – di agire di conseguenza. Il dirigente è in malattia e non può firmare la contabilità da cui poi scaturisce il pagamento alla società, ecco perché reputo ingiustificata questa azione di blocco, tra l’altro i soldi ci sono».

«I rifiuti per strada? Speriamo di no – conclude il primo cittadino – oggi produrremo tutti i documenti per la sostituzione del duc».

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.