Da tre anni la stessa storia: cancelli di Bucita chiusi e lo spauracchio di una nuova emergenza rifiuti alle porte
Ormai è un cliché e tutto ruota attorno ai soldi. E poi c'è il sindaco Stasi che si chiede perché non vengano eseguiti i pagamenti: «I soldi ci sono. I ritardi sono dovuti a problemi burocratici, questa crisi è ingiustificata»

CORIGLIANO-ROSSANO - Ormai sono tre anni che la questione rifiuti sul territorio va avanti a singhiozzo, a momenti, in base a come circola il denaro tra i diversi attori in gioco: comuni, Ato, Regione e società di gestione degli impianti. È la solita manfrina, il classico cliché della chiusura (o minacciata chiusura) se i soldi non girano. Attenzione la colpa è di tutti e di nessuno. Sicuramente non è dei cittadini del territorio che in tre anni hanno solo registrato l'aumento della tassa dei rifiuti ritrovandosi, quasi sempre, a dover fare i conti con i cumuli di spazzatura adagiati per strada.
Purtroppo, dicevamo, non c'è un capro espiatorio: non c'è un solo responsabile in questa triste e seccante vicenda. Ma è una serie di concause che hanno portato ad una situazione ormai incancrenita e piena di pustole puzzolenti... come la spazzatura.
E intanto, l’ennesima crisi rifiuti sembra ormai alle porte ed inevitabile. Da questa mattina l’impianto di stoccaggio di Bucita, a Corigliano Rossano, è bloccato (come era successo due settimane fa e ancor prima il mese scorso e un'altra miriade di volte nelle settimane, nei mesi e negli anni precedenti). Il gestore degli impianti non vede soldi (o li vede a singhiozzo) e licenzia gli operatori: da 18 sono passati a 3 e non riescono a gestire la mole di lavoro.
Le conseguenze di questa ennesiam crisi – a meno dell’ennesima soluzione tampone – si potrebbero registrare in tutta la Piana di Sibari già nelle prossime ore. Bucita, infatti, riceve conferimenti da tutti i 35 comuni che ricadono nell’Ambito di raccolta ottimale della Sibaritide. I disagi, peraltro, si acuiscono, anche perché i conferimenti erano già frazionati da qualche settimana. Lo spauracchio, sempre più dietro l’angolo, è che ritornino i rifiuti per strada, come troppo spesso è accaduto in questi anni. Un film già visto e rivisto
Intanto, il sindaco di Corigliano Rossano è pronto all’ennesima diffida a Ekrò, la società che gestisce l’impianto di Bucita.
«Le difficoltà – ha spiegato il sindaco di Corigliano Rossano al Corriere della Calabria – sono di tipo formale. Questa azione di blocco è completamente ingiustificata e agiremo di conseguenza. Ieri ho comunicato alla Ekrò che stiamo procedendo alla sostituzione del dirigente dell’Ato per questioni di salute e lo faremo con un nostro dipendente, ma necessitano tutta una serie di adempimenti burocratici ai quali stiamo adempiendo».
La questione sembra, dunque, meramente burocratica. «Ho chiesto all’avvocatura comunale – aggiunge Flavio Stasi stanco del tira e molla – di agire di conseguenza. Il dirigente è in malattia e non può firmare la contabilità da cui poi scaturisce il pagamento alla società, ecco perché reputo ingiustificata questa azione di blocco, tra l’altro i soldi ci sono».
«I rifiuti per strada? Speriamo di no – conclude il primo cittadino – oggi produrremo tutti i documenti per la sostituzione del duc».