1 ora fa:Schiavonea, 600 kg di rifiuti raccolti in poche ore: i volontari trasformano una domenica qualunque in un gesto civile
1 ora fa:Cariati trasforma la Giornata contro la violenza sulle donne in un laboratorio civile di coscienza collettiva
15 ore fa:Serie C Femminile: Rossano travolge la Pink Volo Lamezia e firma l’ottava vittoria
37 minuti fa:Albergo Diffuso, un progetto per valorizzare i centri storici: incontro pubblico a Co-Ro
14 ore fa:Sette su sette: la Sprovieri Corigliano Volley vola ancora. Travolto il Letojanni 3-0
17 ore fa:«Resistiamo e non svendiamo»: l'appello di una produttrice olivicola che non vuole cedere
14 ore fa:European Vibes – Open Days & Passaporti per il Futuro
16 ore fa: Gli studenti dell’IC Rossano 2 incantano la Cittadella dei Bambini e dei Ragazzi
16 ore fa:Corigliano-Altomonte 2-2: primato svanito all’ultimo respiro
3 ore fa:Il caso Ahmad Salem, il comitato Free Palestine per Gaza ricostruisce la storia del 24enne

Attraverso l'arte, ritrovare se stesse. Il progetto sociale nel carcere di Castrovillari

1 minuti di lettura

CASTROVILLARI - Si chiama "A casa, ritorno a sè" ed è il progetto curato dell'associazione Con i miei occhi insieme alla Casa circondariale "Rosetta Sisca" di Castrovillari dedicato alle detenute.

Il laboratorio è stato presentato in conferenza stampa nella sala conferenze del carcere di Castrovillari, insieme al direttore del penitenziario, Giuseppe Carrà, l'associazione promotrice e il centro Women's Studies dell'Università della Calabria.

Si tratta di un laboratorio di arti sceniche, finanziato dall'8Xmille della Chiesa Valdese, che si pone lo scopo di ravvivare la creatività delle donne detenute nel carcere di Castrovillari e di stimolarle nella loro femminilità.

Un progetto di sperimentazione sociale ed artistica che attraverso l'arte permette alle donne di riscoprire sé stesse e di esprimersi senza condizionamenti.

"Questo progetto, partendo dalle detenute, le porta a rivivere - ha detto il direttore Giuseppe Carrà - Iniziando da se stesse, potranno riprendere in mano la propria vita attraverso l'arte per un migliore reinserimento sociale una volta terminata la pena".

Paola Chiodi
Autore: Paola Chiodi

Curiosa, solare e precisa. Laureata in Comunicazione e Dams all'Università della Calabria, ha perfezionato gli studi con un Master in Giornalismo e Comunicazione insieme alle più grandi firme del panorama nazionale. Dal copywriting e la comunicazione per il web è entrata da subito nel mondo del giornalismo televisivo, come inviata e conduttrice di format, speciali e servizi. Si occupa di eventi culturali, per i quali è responsabile dell'ufficio stampa e cura la comunicazione istituzionale di associazioni e confederazioni nazionali. La sua più grande passione è l’arte, ma adora anche il vintage e il teatro (dalla commedia all’opera).