Attraverso l'arte, ritrovare se stesse. Il progetto sociale nel carcere di Castrovillari
Il laboratorio "A casa, ritorno a sè" ed un viaggio attraverso cui le detenute del carcere potranno riscoprirsi e reinserisi nella società, grazie all'intervento delle arti sceniche.
CASTROVILLARI - Si chiama "A casa, ritorno a sè" ed è il progetto curato dell'associazione Con i miei occhi insieme alla Casa circondariale "Rosetta Sisca" di Castrovillari dedicato alle detenute.
Il laboratorio è stato presentato in conferenza stampa nella sala conferenze del carcere di Castrovillari, insieme al direttore del penitenziario, Giuseppe Carrà, l'associazione promotrice e il centro Women's Studies dell'Università della Calabria.
Si tratta di un laboratorio di arti sceniche, finanziato dall'8Xmille della Chiesa Valdese, che si pone lo scopo di ravvivare la creatività delle donne detenute nel carcere di Castrovillari e di stimolarle nella loro femminilità.
Un progetto di sperimentazione sociale ed artistica che attraverso l'arte permette alle donne di riscoprire sé stesse e di esprimersi senza condizionamenti.
"Questo progetto, partendo dalle detenute, le porta a rivivere - ha detto il direttore Giuseppe Carrà - Iniziando da se stesse, potranno riprendere in mano la propria vita attraverso l'arte per un migliore reinserimento sociale una volta terminata la pena".