14 ore fa:Rossanese, il tunnel continua: sconfitta di misura contro il Bocale
15 ore fa:Crosia dona la “panchina dell’allattamento”: un simbolo per sostenere mamme e comunità
13 ore fa:Frascineto all'Assemblea nazionale Anci: «Noi prima linea di democrazia»
9 ore fa:Auto con mamma e bimbi in fiamme: paura a Rossano scalo
16 ore fa:Il grande cuore di Castrovillari: raccolti 7mila kg di cibo per la colletta alimentare
17 ore fa:Sepsi, quando la formazione salva vite: professionisti a confronto nel congresso promosso dall’Ordine dei Biologi
12 ore fa:Italia Viva attacca sul costo della mensa: «Comune alzi la soglia di esenzione, famiglie allo stremo»
15 ore fa:Ecoross educational: un percorso di crescita ambientale tra scuola, territorio comunità
13 ore fa:PD San Demetrio attacca Gallo e Straface: «Serve una strategia vera per l’agricoltura»
12 ore fa:Corigliano travolgente: gara a senso unico contro il Kroton

Attraverso l'arte, ritrovare se stesse. Il progetto sociale nel carcere di Castrovillari

1 minuti di lettura

CASTROVILLARI - Si chiama "A casa, ritorno a sè" ed è il progetto curato dell'associazione Con i miei occhi insieme alla Casa circondariale "Rosetta Sisca" di Castrovillari dedicato alle detenute.

Il laboratorio è stato presentato in conferenza stampa nella sala conferenze del carcere di Castrovillari, insieme al direttore del penitenziario, Giuseppe Carrà, l'associazione promotrice e il centro Women's Studies dell'Università della Calabria.

Si tratta di un laboratorio di arti sceniche, finanziato dall'8Xmille della Chiesa Valdese, che si pone lo scopo di ravvivare la creatività delle donne detenute nel carcere di Castrovillari e di stimolarle nella loro femminilità.

Un progetto di sperimentazione sociale ed artistica che attraverso l'arte permette alle donne di riscoprire sé stesse e di esprimersi senza condizionamenti.

"Questo progetto, partendo dalle detenute, le porta a rivivere - ha detto il direttore Giuseppe Carrà - Iniziando da se stesse, potranno riprendere in mano la propria vita attraverso l'arte per un migliore reinserimento sociale una volta terminata la pena".

Paola Chiodi
Autore: Paola Chiodi

Curiosa, solare e precisa. Laureata in Comunicazione e Dams all'Università della Calabria, ha perfezionato gli studi con un Master in Giornalismo e Comunicazione insieme alle più grandi firme del panorama nazionale. Dal copywriting e la comunicazione per il web è entrata da subito nel mondo del giornalismo televisivo, come inviata e conduttrice di format, speciali e servizi. Si occupa di eventi culturali, per i quali è responsabile dell'ufficio stampa e cura la comunicazione istituzionale di associazioni e confederazioni nazionali. La sua più grande passione è l’arte, ma adora anche il vintage e il teatro (dalla commedia all’opera).