Covid, Show Down scrive al prefetto Guercio e al presidente Spirlì: «Non ci sentiamo sicuri»
Una lettere accorata quella del movimento che chiede ai vertici del governo maggiore chiarezza sui dati epidemiologici, sulla campagna vaccinale e una stretta sulle misure di contenimento
CORIGLIANO-ROSSANO – Non solo la politica e le istituzioni ora anche la società civile si mobilità per chiedere chiarezza ai vertici territoriali del governo sul reale stato della pandemia nel territorio della provincia di Cosenza e nella Sibaritide. In quest’area, infatti, la Zona Arancione in cui da oggi è rientrata la Calabria non sembra essere giustifica tantomeno suffragata dai fatti, con gli ospedali che scoppiano, i contagi che aumentano in maniera esponenziale e la mancanza di una reale fase di tracciamento.
È questo quello che è scritto, in sintesi, in una missiva che il movimento Show Down di Corigliano-Rossano ha inoltrato al prefetto di Cosenza, Cinzia Guercio, e al presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, chiedendo provvedimenti immediati.
«Una situazione epidemiologica a dir poco allarmante – si legge nella lettera - per i dati reali riscontrabili per le vie della Città e soprattutto per il sovraccarico e l’inadeguatezza delle strutture sanitarie, palesatesi del tutto insufficienti a rispondere alla ormai straripante ed ingestibile domanda sanitaria proveniente dalle comunità cittadine».
E il sodalizio, che nelle settimane scorse è stato in prima linea nella battaglia contro il covid facendosi carico di screening di massa sulla popolazione, pone proprio un inciso sul tracciamento. «A tale già grave condizione in cui versa il sistema sanitario territoriale – dicono - si sono aggiunti nelle ultime settimane ulteriori elementi di aggravamento rappresentati, da un lato, dalla totale assenza di tracciamento dei numerosi casi positivi di contagio da parte delle USCA territoriali e, dall’altro, il sempre più grave rallentamento dell’attività di screening per malfunzionamento della macchina di processamento dei tamponi molecolari effettuati presso l’USCA di Corigliano-Rossano e/o la protratta e ciclica assenza dei reagenti necessari al medesimo fine. Ne è emerso nelle ultime settimane un quadro della situazione epidemiologica evidentemente falsato, così come falsato è il riscontro dei dati di contagio sul territorio che ha contribuito all’attribuzione del colore arancione all’intero territorio regionale».
Sottolineano, poi, la situazione drammatica degli ospedali e l’interrogativo grandissimo sull’utilità di far ritornare i ragazzi tra i banchi di scuola.
«Formuliamo espresso invito – scrivono ancora - a verificare, solo sulla scorta di dati epidemiologici muniti di affidabilità e coerenza, l’esistenza di effettive condizioni di sicurezza per la salute e la tutela delle comunità cittadine nel ripristino dell’attività scolastica in presenza, disponendo fino a tale verifica la sospensione d’urgenza per ragioni di ordine e salute pubblica di ogni attività scolastica in presenza con attivazione della DAD per le scuole di ogni ordine e grado. Da ultimo, sia consentito evidenziare l’ulteriore aspetto della lentezza nell’attuazione del piano vaccinale sul territorio per carenza di dosi vaccinali disponibili, a tutto discapito della tutela della salute dei più deboli e dell’ulteriore aggravarsi delle descritte situazioni emergenziali delle strutture sanitarie nella provincia di Cosenza».