Al via il condono varato dal governo Lega-5 Stelle. Una formula, più volte annunciata in campagna elettorale e che dopo l’ultima manovra diventa realtà. Un’opportunità per molti, anzi tantissimi, che negli ultimi 20 anni hanno accumulato un debito con lo Stato. In realtà non si tratta di un vero e proprio condono ma di una soluzione a “saldo e stralcio”: cioè il solo pagamento di una quota più o meno minima (dipenderà da reddito) dell’intero importo del debito. Questa operazione consentirà allo Stato di avere liquidità immediata (pur rinunciando alla maggior parte di quel passivo che probabilmente non avrebbe mai recuperato) e ai cittadini di rimettersi a posto con l’agenzia delle entrate.
Come funziona, quindi, il “saldo e stralcio” delle cartelle? Primo passo: il modello ISEE Innanzitutto la possibilità di beneficiarne è ammessa per tutti i contribuenti che hanno un
ISEE di valore non superiore a 20.000 euro. Per dimostrare di rientrare tra i contribuenti in difficoltà economica bisognerà compilare i dati presenti nell’attestazione rilasciata dall’INPS all’interno del modulo SA-ST, da presentare entro la scadenza del 30 aprile 2019. Una procedura è delicatissime ed un errore potrebbe compromettere l’intero iter di accesso all’agevolazione straordinaria. Sulla presentazione del modulo ISEE bisognerà stare molto accorti. La scadenza del cosiddetto indicatore della situazione economica equivalente dovrà essere
successiva alla data di presentazione della domanda. Nel caso di DSU con data di
fine validità precedente, la richiesta di saldo e stralcio delle cartelle sarà trattata come
rottamazione ter. Pertanto, per tutte le domande presentate dal 15 gennaio 2019 in poi è necessario richiedere il rilascio del nuovo modello ISEE per poter fare domanda. Tenuto conto dei tempi tecnici dell’INPS e di quanti avranno richiesto il rilascio della nuova attestazione soltanto a gennaio, quello in corso è una sorta di periodo di
stand-by in quanto risulta impossibile presentare domanda senza avere a disposizione l’ISEE aggiornato al 2019. I tempi per la consegna del modulo da parte dell’INPS variano mediamente dai 10 ai 15 giorni.
Secondo passo: il modello SA-ST All’interno del modello SA-ST, rilasciato dall’Istituto previdenziale, i contribuenti dovranno provare di trovarsi in grave e comprovata difficoltà economica compilando gli appositi campi riportando i dati presenti nel modello ISEE. All’atto di compilazione della domanda sarà necessario indicare:
il numero di protocollo della Dichiarazione Sostitutiva Unica di riferimento;
la data di presentazione della medesima Dichiarazione. Terzo passo: la compilazione della domanda di “saldo e stralcio” Nelle istruzioni per la compilazione della domanda di saldo e stralcio, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che qualora non vengano compilati tali campi e/o i medesimi facciano riferimento ad una DSU già scaduta alla data di presentazione della dichiarazione di adesione, la stessa dichiarazione sarà considerata come richiesta di accesso alla rottamazione-ter.
Ecco, allora, chi può accedere alla formula di condono a “saldo e stralcio” L’importo massimo dell’ISEE per l’accesso al saldo e stralcio è di 20.000 euro, ma il valore impatta in maniera significativa sulla somma dovuta. I contribuenti in difficoltà economica potranno pagare l’importo contestato con
tre diverse aliquote applicate in base al valore dell’ISEE presentato:
- 16% delle somme dovute a titolo di capitale e interessi di ritardata iscrizione a ruolo con ISEE fino a 8.500 euro;
- 20% delle somme dovute a titolo di capitale e interessi di ritardata iscrizione a ruolo con ISEE da 8.500,01 a 12.500 euro;
- 35% delle somme dovute a titolo di capitale e interessi di ritardata iscrizione a ruolo con ISEE da 12.500,01 a 20.000 euro.
I controlli sull’ISEE saranno particolarmente accurati e proprio per questo sarà necessario che il contribuente alleghi alla domanda l’attestazione ISEE cui viene fatto riferimento.