Il primo responsabile dei fisioterapisti, l'altro schiacciatore fresco di trasferimento. Una storia d'amicizia, d'amore per lo sport e radici
DI MARTINA CARUSO Senza passione, determinazione e duro lavoro, non si va lontano. Non a caso i due ragazzi rossanesi, Antonio Brogneri e Daniele Lavia hanno macinato chilometri e gettato sudori per poter avverare i loro desideri e raggiungere gli obiettivi. Undici anni di differenza, ma un grande amore in comune:
la pallavolo. Proprio ieri si sono incontrati, dando inizio ufficialmente alla loro nuova avventura: «Vedevo giocare Daniele Lavia a beach volley presso i lidi del Lungomare di Rossano nei mesi di agosto, settembre quando facevo ritorno dalla mia famiglia e nella nostra cittadina per trascorrere il periodo estivo, era un ragazzetto. Sono sicuro che sarà una grande emozione per lui iniziare un ulteriore percorso di crescita come uomo e come professionista», afferma Antonio. Egli, ormai professionista affermato e responsabile dei fisioterapisti del Modena Volley, si è sempre distinto, sin da ragazzino, anche tra i banchi di scuola del Liceo Scientifico. Diplomatosi con 100 e lode, spinto dalla passione per lo sport e ricerca, consegue la laurea in Biotecnologie Mediche e, successivamente, in Fisioterapia con medesima votazione:
110 e lode. Tanta gavetta in ambito sportivo, partendo dai settori giovanili, e diversi corsi di Formazione in Italia e all'Estero, attualmente impegnato nella formazione clinica e accademica Universitaria di studenti italiani e americani nella riabilitazione cardiopolmonare, senza mai allontanarsi dalla pallavolo. «Modena è la culla della Pallavolo, il Palapanini è il Tempio del Volley e sono sicuro che Daniele darà il massimo, come ha sicuramente fatto in passato». Due ragazzi da SuperLega e due professionisti in SuperLega, che hanno trovato la forza per studiare e impegnarsi nel loro percorso, supportati dalle famiglie, senza dimenticare le radici profonde della terra natia. Per Antonio, Modena è ormai casa e ben presto lo diventerà anche per Daniele ed entrambi saranno simboli di quella città, così come lo sono già, per la loro patria.