Slow Food racconta la Calabria attraverso il cibo
Presentata ieri a Milano la nuova guida del sussidiario del mangiarbere all’italiana; tra le nuove insegne ci sono anche La Taverna degli Ammirati di Castrovillari e il DiVino di Corigliano-Rossano. Vincenzo Alfaro: «Così valorizziamo le tradizioni»
MILANO - È una Calabria che si caratterizza per un grande fermento e piena consapevolezza quella raccontata da Osterie d'Italia 2025, il sussidiario del mangiarbere di Slow Food Editore presentato ieri a Milano presso il Piccolo Teatro Strehler alla presenza dei curatori nazionali della guida, Eugenio Signoroni e Francesca Mastrovito, del fondatore di Slow Food, Carlo Petrini e della presidente di Slow Food Italia, Barbara Nappini.
Sono 73 locali in tutto che raccontano, in un viaggio ideale dal Pollino allo Stretto, le insegne più autorevoli dove sedersi a tavola per incontrare i valori e la filosofia di Slow Food, ovvero il cibo buono, pulito e giusto.
Così afferma Vincenzo Alvaro, coordinatore regionale di Osterie d'Italia per la Calabria: «Le nuove proposte oggi emergono per maturità e modernità. Un crescendo di espressività e visione che mantiene fermi i capisaldi della ristorazione regionale, ma si arricchisce di contaminazioni anche etniche, frutto della tradizione delle minoranze linguistiche come la arbereshe, la grecanica e l'occitana, che ne impreziosiscono la proposta e sottolineano una identità che non ha mai ceduto alle mode, rimanendo solida e vivace allo stesso tempo».
Ma c'è di più, gli indirizzi segnalati in guida per la Calabria non sono solo insegne del mangiar bene, ma in molti luoghi le osterie sono diventate spazio di animazione sociale, consentendo a borghi e centri storici di riscoprire la bellezza, il ruolo sociale della ripartenza e la valorizzazione della gastronomia locale e la dimensione abitativa.
Delle 58 osterie inserite nella guida ben 13 sono chiocciole: Pecora Nera (Albi), Il Tipico Calabrese (Cardeto), Le Muraglie (Conflenti), La Taverna dei Briganti (Cotronei), Il Ritrovo dei Picari (Grotteria), Costantino (Maida) la nuova chiocciola di questa edizione, La Collinetta (Martone), Calabrialcubo (Nocera Terinese), La Rondinella (Scalea), Il vecchio castagno (Serrastretta), U Ricriju e Zio Salvatore (Siderno).
«L'osteria oggi rappresenta un'idea di mondo in cui si governa il cambiamento nel quotidiano con le scelte su approvvigionamento, stagionalità, filiera corta» ha spiegato Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia. In questo quadro di valori entrano a far parte della guida 2025 come novità per la Calabria sette nuove insegne: La Taverna degli Ammirati (Castrovillari), DiVino (Corigliano - Rossano), Le Breste (Drapia), Masseria Monte Poro (Monte Poro), La Cantina dell'orologio (Polistena), Hosteria Scialapopulu (Sant'Alessio in Apromonte) e Osteria Vecchi Tempi (Vibo Valentia).
La guida 2025 si arricchisce di una nuova sezione chiamata "Locali quotidiani", che raggruppa tutte quelle tipologie ristorative alternative come pastifici, pub, enoteche e gastronomie le cui caratteristiche, in primis l'attenzione e l'aderenza al territorio, la selezione di materie prime e un particolare stile di accoglienza attento alla convivialità, rientrano a tutti gli effetti nell'idea di osteria così come raccontata da Osterie d'Italia. Per la Calabria sono ben 11 le insegne di questa nuova sezione e sono: Antica Salumeria Telesio (Cosenza), Brillo Parlante (Lorica), Enotria Vineria Calabra (San Pietro a Maida), Fabbrica (Vibo Valentia), La Campagna del Re Nilio (Tiriolo), Oinos (Palizzi), Qcecè Social Cafè (San Nicola Arcella), Roma Bistrot (Montalto), Vinotheque (Lamezia Terme), Vintage Paninari Gourmet (Belvedere Marittimo), Zero Settantacinque (Lamezia Terme). Completano il quadro dei locali recensiti anche le morzellerie Assettati e mangia, Da Talarico Salvatore (chiocciola), L'Antico Pozzo e Morzelleria de' Barrachi che fanno parte dell'inserto dedicato ai cibi regionali.
Dopo la presentazione nazionale la condotta di Lamezia Terme insieme a Slow Food Calabria, danno appuntamento nel mese di Novembre a tutte le osterie regionali per la celebrazione delle insegne calabresi in guida in un grande appuntamento di festa e riflessione attorno al mondo della ristorazione regionale.