Associazione "Matrangolo" di Acquaformosa approva il Bilancio 2023
Frutto del lavoro fatto durante tutto l'anno, che ha reso possibile realizzare progetti come "Comunità in crescita" per i bambini Afghani. Manoccio: «Il nostro lavoro per i diritti sociali e civili continua nella direzione del prossimo»
ACQUAFORMOSA - È stato approvato all'unanimità nei giorni scorsi il Bilancio Economico 2023 dell'Associazione "Don Vincenzo Matrangolo" Ente del Terzo Settore (Ets) di Acquaformosa. A renderlo noto è il presidente Giovanni Manoccio che, con grande orgoglio, ha illustrato all'assemblea un rendiconto che presenta un saldo attivo di € 17.926 a fronte di entrate pari a 3 milioni di euro.
Una soddisfazione che si unisce al lavoro fatto durante tutto l'anno e che ha dato la possibilità di realizzare progetti come "Comunità in crescita" per i bambini Afghani, o quello del Distretto socio–sanitario di Montalto Uffugo per una ricerca sociale sulla marginalizzazione delle fasce più deboli della società.
«Il nostro sodalizio - ha commentato Giovanni Manoccio - nel 2023 si è avvalso di oltre 141 lavoratori, di cui 62 contratti subordinati, 54 contratti Co.Co.Co. e 25 contratti d'opera intellettuale. La compagine sociale è formata in prevalenza da donne (75%) e ha una alta scolarizzazione (più del 50% laureati ed il 35 % diploma di scuola media superiore)».
Dati, questi, che inorgogliscono profondamente lo staff dirigenziale della "Matrangolo" che, ancora una volta, ha lavorato per rafforzare la rete delle collaborazioni mediante la stipula di nuovi protocolli con Università e associazioni/enti terzo settore, nazionali e internazionali. In particolare, i progetti sono stati quello del Ca.P.I.Re di cui è capofila la Regione Calabria mentre il soggetto attuatore e l'Università della Calabria; il Progetto per l'emersione del lavoro nero nella Piana di Sibari con particolare riferimento alle donne lavoratrici in agricoltura, di cui è capofila ActionAid; il Protocollo siglato con la CGIL nazionale per il contrasto al caporalato nella Piana di Sibari.
«Abbiamo lavorato per la formazione e per i diritti sociali e civili - conclude Manoccio -. Il nostro lavoro continua nella direzione del prossimo».