A Napoli un incontro alla riscoperta dei Serra di Cassano nell’ambito del collezionismo italiano ed europeo
Nell’occasione il sindaco Giovanni Pappaso ha fatto dono all’Istituto che ha ospitato l'evento del “Catasto Onciario”, «un prezioso documento a tutela della memoria storica del paese e da consegnare alle nuove generazioni»

CASSANO JONIO - Nella serata di ieri, martedì 4 giugno, nel Salone degli Specchi dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici a palazzo Serra di Cassano a Napoli si è tenuto un incontro avente ad oggetto la riscoperta del ruolo della famiglia Serra nell’ambito del collezionismo italiano ed europeo.
L’evento è stato ideato e fortemente voluto dal Duca Francesco Serra di Cassano e da Demetrio Baffa Trasci Amalfitani consultore dell’Annuario per raccontare una delle più celebri e poco note collezioni artistiche e librarie italiane.
Dopo i saluti istituzionali della dottoressa Florinda Li Vigni segretaria generale dell’I.I.S.F., è seguito un intervento del professor Leonardo Di Mauro, ordinario di storia dell’architettura presso l’Università Federico II di Napoli, che ha raccontato la genesi e l’evoluzione di uno dei più bei palazzi napoletani ad opera di Ferdinando Sanfelice. Al professor Di Mauro ha fatto seguito l’intervento congiunto dei dottori Gianluca Forgione e Aretina Bellizzi che da anni stando conducendo ricerche approfondita circa l’effettiva consistenza della collezione Serra di Cassano; rispettivamente, il dottor Forgione si è concentrato sulla collezione artistica e la dottoressa Bellizzi su quella, invece, squisitamente libraria.
Presente anche il sindaco Giovanni Papasso, accompagnato dalle assessore Annamaria Bianchi ed Elisa Fasanella, che ha portato il saluto della città. Papasso si è detto fiero dell’evento e ha proposto di tenere a Cassano un nuovo incontro per parlare proprio della storia dei Serra legata indissolubilmente a quella di Cassano. Un invito accettato di buon grado sia da Francesco Serra di Cassano che da Demetrio Baffa Trasci Amalfitani.
Nell’occasione il sindaco ha fatto dono all’istituto del “Catasto Onciario di Cassano All’Ionio - Doria” finanziato dal Comune sibarita, curato dall'associazione Irfea ed edito dalla casa editrice “La Mongolfiera”. «Il “Catasto Onciario” - ha tenuto a sottolineare Papasso - rappresenta un documento importantissimo per gli storici e per i nostri concittadini, non solo per le ricerche genealogiche, ma anche per gli studi demografici e socio-economici, che hanno caratterizzato la storia di Cassano e di Doria nel periodo 1741-1753. Si chiamò “Onciario” perché la valutazione dei patrimoni sia immobiliari che da bestiame o finanziari, veniva stimato in base all'unità monetaria teorica di riferimento, l'oncia, corrispondente a sei ducati. L’amministrazione Papasso - ha detto ancora - ha voluto fortemente la realizzazione dell’opera per colmare il vuoto esistente sulle fonti storiche della comunità cassanese».
«Questo “Catasto Onciario” è stato il precursore degli odierni catasti: ha rappresentato, infatti, l'attuazione pratica delle norme dettate da re Carlo di Borbone nella prima metà del XVIII secolo per un riordino fiscale del regno di Napoli. Un importante e prezioso documento - ha aggiunto in conclusione - a tutela della memoria storica del paese e da consegnare alle nuove generazioni».