Al Majorana tanta emozione per l'evento "La Memoria: una realtà irraggiungibile"
In una affollata e attentissima Aula Magna, gli studenti delle terze, quarte e quinte classi hanno presentato, non senza trasporto emotivo, i diversi risultati di ricerche ed approfondimenti sulle vittime delle Foibe
CORIGLIANO-ROSSANO – Sollecitare al recupero culturale ed economico del proprio patrimonio identitario e a sua costante rilettura in chiave di sviluppo consapevole ed il più possibile autonomo e innovativo dei territori non può non fare il paio con un approccio responsabile rispetto a tutto ciò che è Memoria e Storia: territoriale, nazionale ed universale. Il metodo che cerchiamo di stimolare in tutti e tre gli indirizzi della nostra grande comunità scolastica, dall’Alberghiero all’Industriale all’Agrario, resta lo stesso: capacità di analisi critica e costruttiva del passato e del presente, per governare la realtà che ci circonda e, se possibile, anticipare il futuro. È esattamente con questo spirito che tutto l’Istituto, studenti e docenti, ha voluto e saputo essere protagonista anche e soprattutto di un momento squisitamente umanistico di condivisione per una fra le pagine più brutte della storia nazionale ed europea: quella delle Foibe.
Esprimendo soddisfazione per la riuscita dell’evento, dal titolo "La Memoria: una realtà irraggiungibile", svoltosi in occasione della commemorazione nazionale del Giorno del Ricordo delle vittime delle Foibe (10 febbraio), il dirigente Saverio Madera, insieme ai docenti ringrazia tutte le classi intervenute per la qualità elevata dei contenuti e dei contributi, «per il senso critico e per la maturità e compostezza dimostrate, sia – spiega – rispetto agli eccidi ai danni di militari e civili italiani autoctoni della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia, avvenuti durante e subito dopo la Seconda Guerra mondiale da parte dei partigiani comunisti jugoslavi; sia soprattutto – aveva ricordato anche nel suo intervento – rispetto all’oblio purtroppo registratosi per mezzo secolo sui manuali di storia nelle nostre scuole, sui quali non vi è stata traccia di questo terribile massacro».
«Quella vissuta nei giorni scorsi è stata quindi – aggiunge – un’altra bella pagina di scuola per questo Istituto: gli studenti dell’Agrario, dell’Alberghiero e dell’Industriale hanno dimostrato – chiosa Madera – di non essere secondi a nessuno, neppure sul campo umanistico, nella consapevolezza che non può esserci compiuto senso culturale e spirito di cittadinanza a metà o, peggio, a seconda delle materie d’insegnamento». – Egregiamente coordinati dal docente Egidio Bevilacqua, in una affollata ed attentissima Aula Magna, gli studenti delle terze, quarte e quinte classi del Majorana hanno presentato, non senza trasporto emotivo, i diversi risultati di ricerche ed approfondimenti multi-disciplinari, interpretati, letti o visionati al maxi schermo.
Ad introdurre la manifestazione è stato lo stesso Dirigente Scolastico Madera con un efficace approfondimento storiografico del contesto internazionale complessivo della Seconda Guerra mondiale.
A concludere gli interventi è stato il comunicatore e lobbista Lenin Montesanto che, complimentandosi con la interdisciplinarietà di tutti i contributi delle classi, dalla poesia alla grafica, dalla letteratura alla realtà aumentata, dai videoclip alla fotografia, si è soffermato sulla necessità, «oggi più evidente che in passato – ha detto – sia sul web e sui social che a scuola ed in famiglia, di imparare a decifrare fatti, ricostruzioni e narrazioni tanto storiche quanto mediatiche. Non smettete mai di interrogarvi sulle cause di tutto ciò che appare oggettivo e su ciò che non viene detto e – ha scandito, rivolgendosi direttamente agli studenti – non smettete di ricercare sempre le fonti ed i committenti, palesi o occulti, dietro ogni notizia, dietro ogni immagine, dietro ogni pagina di libro, anche dietro ogni lezione in classe, abituandovi ad ipotizzare sempre almeno un’altra chiave di lettura, soprattutto – ha concluso Montesanto – nell’analisi dei principali conflitti internazionali».
Per la classe 4a A dell’indirizzo di biochimica hanno partecipato Alberto Mandoliti, Luigi Monaco, Denys Bevacqua, Alina Andrees. La classe 4a A dell’indirizzo di Elettronica ha partecipato con gli alunni Martina Salerno, Fabrizio Parrilla e Mario Salvatore Ranù che hanno presentato la figura di Norma Cossetto, una giovane universitaria vittima delle foibe e rappresentato il Magazzino 18 al Porto vecchio di Trieste, luogo del ricordo dell’esodo istriano attraverso la canzone di Simone Cristicchi, Il cimitero degli oggetti. La classe 4° A dell’indirizzo informatica ha partecipato mostrando un video associato all’arte e l’alunna Simona Manzi ha recitato una poesia che esprimeva il dolore e il dramma di quel tempo. – L’Istituto agrario era presente con la classe V A dell’AGRARIO rappresentata da Martina Graziano, Angelo Barbarossa, Alessandro Bonanno, Dennis Savoia, Angelo Algeri, Valeria Misuraca, Anna Pedatella, Giovanni Russo, Manuel Sessagesimo, Domenico Acri, Alex Biondo e Domenico Acri che ha letto una poesia.
Per la V B del biochimico hanno esposto i propri elaborati sul tema Angela Caruso, Cosimo forte, Giovanni Lavagna. – I ragazzi della 3a A del Biochimico hanno realizzato un cartellone con tutte le loro riflessioni e fatto una ricerca di immagini, canzoni e poesie sul dramma delle foibe. Antonio Scura ha raccolto il tutto in un Power point. All’evento hanno partecipato anche Esly Fortino della 3 B Informatica con la poesia Il silenzio di Pola; tutta la classe 4a A di informatica e Domenica Acri della VA Informatica con la poesia Cuore Spinato.